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Narratore esterno

Erano passati due giorni dalla serata trascorsa a casa di Lauren, e le due ragazze sembravano aver adembito alle loro promesse senza problemi.

Sembravano, infatti.

Entrambe avevano sentito la mancanza del tocco dell'altra come fosse stato ossigeno nello spazio, e ora, sedute ai due lati opposti dell'ufficio di Roger, sembravano volersi saltare addosso.

Tara, sola nella stanza con le due, si sentiva un intruso nella tensione (per la maggior parte sessuale) che aleggiava nell'aria. La manager guardava nervosamente il telefono, aspettando l'entrata dei suoi colleghi, che per sua fortuna non tardò ad arrivare.

Roger, con un passo forse troppo incalzante, si diresse dietro la sua scrivania, dove prese posto

-Allora ragazze.- iniziò il suo discorso -Siccome il lancio dei rumors è andato definitivamente bene, abbiamo deciso di anticipare l'inizio della vera e propria promozione. Quindi, Lauren, appena esci di qua, dovrai fare una storia all'interno degli studios. Camila, tu non farai niente almeno fino a settimana prossima, ok?- le due ragazze annuirono meste e obbedienti, come solite fare. Si guardarono per un momento per poi distogliere velocemente lo sguardo, come spaventate.

Tara le osservò interessata.

Finalmente un po' di movimento tra quelle due. La manager non lo avrebbe mai ammesso, ma lei aveva in passato avuto un debole per la loro pseudo-relazione. In parole povere, negli anni di esordio delle Fifth Harmony era stata anche lei una camren shipper, ed era stata lei ad convincere Lucas ad accettare la proposta da parte della regista dalla faccia di plastica. Sì, anche Tara aveva notato il suo sorriso tiratissimo.

Sperava davvero che il suo lavoro andasse a buon fine, perché sì, per quanto potesse sembrare sdolcinato o immaginato, Lauren e Camila, da quando non avevano più avuto la possibilità di vedersi (o convivere, frequentarsi, quello che era), non erano più riuscite a sorridere sinceramente. Tara sperava davvero di poterle aiutare con quel contratto, nonostante per il momento la cosa non stesse funzionando.

O almeno, per la prima settimana di lavoro le aveva viste più che unite, ma negli ultimi due giorni, le cantanti sembravano aver preso le distanze l'una dall'altra, probabilmente spaventate, o magari solamente non interessate a quello che stava succedendo. Tara si sbrigò ad eliminare la seconda opzione dai suoi pensieri, rabbrividendo. Rivolse di nuovo lo sguardo verso Roger, che stava concludendo il suo discorso, e si accorse di essersene persa più di metà.

Guardò ancora le due ragazze, che sembravano definitivamente abbattute dalle parole del capo-manager. Probabilmente quel "genio" aveva architettatato una complicata uscita a sei per sbattere la relazione di Camila e Shawn in faccia ai fan, con Lauren accompagnata da modelle di Victoria's Secret (perché Tara lo sapeva, bisognava vendere il fatto che fosse pansessuale) in qualche discoteca per artisti ubriachi e fatti, il tutto coronato da uno stuolo di paparazzi a pagamento.

Del resto era quello che succedeva sempre, non si vedeva mai nulla di nuovo nell'industria musicale.

Tara seguì le cantanti nel corridoio fuori dall'ufficio, a differenza di tutti i suoi colleghi che rimasero nella stanza a parlare. La manager non aveva voglia di sentire altre parole disinteressate alla situazione delle cantanti o avide di guadagni floridi. La cena lavorativa della sera prima le era bastata.

La rossa squadrò Camila e Lauren che cercavano, anche se con scarsi risultati, di ignorarsi mentre camminavano con un metro di distanza l'una dall'altra. Tara accellerò il passo, per infilarsi in mezzo a loro, e prendere a braccetto entrambe. Le due sussultarono e fermarono la loro camminata simultaneamente.

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