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Camila's Pov

Non mi ero neanche resa conto di aver accettato. Avevo visto Lauren e non avevo più ragionato. Mi era tutto sembrato come sott'acqua, tutto offuscato. Solo lei era nitida.

Non avevo sentito niente di quello che aveva detto Roger, ma sapevo già come avrei risposto. Non sarebbe stato facile, lo sapevo.

Probabilmente avremmo litigato ogni volta che ci saremmo rivolte la parola, e durante l'incisione o la scrittura del brano avremmo pianto, coscienti entrambe che la storia d'amore da cui avremmo preso ispirazione era la nostra.

Ma ora non volevo pensarci. Dovevo concentrare tutte le energie nella scelta assurda che stavo per fare.

Quando Roger finì si parlare finsi di prendermi qualche minuto per riflettete e poi dissi sorridendo -Va bene, dov'è la penna?- il mio manager esultò, ma io lo ripresi subito

-Ad una condizione, però. Se dovesse ricapitare la situazione di qualche anno fa non voglio che vi intromettiate.- Per un attimo non mi riesci conto neanche io di aver appena pronunciato quelle parole, poi però mi riscossi e guardai sicura Roger, che nel frattempo aveva smesso di esultare.

Sentii la mano di Tara sulla spalla -Dipenderà Camila, dipenderà...-

E poi prese parola Lauren. La sua voce non era molto cambiata. Sempre graffiante, forse un poco più bassa. La stessa voce che a lungo mi aveva cullato e che avevo anche sperato di non risentire più, stava tornando alle mie orecchie in una situazione che non avrei mai immaginato, neanche nei miei sogni più remoti

-Sono d'accordo con lei- disse -se dovesse accadere cogli che non cerchiate di celare o zittire i rumors. Che dicano quello che vogliono.-

Davvero quelle parole erano uscite dalla sua bocca? Lauren aveva sempre odiato i rumors su di me e lei. Già la nostra situazione non era delle migliori, e l'essere cantanti internazionali, perennemente scrutate dal mondo intero, non favoriva molto la comunicazione o la condivisione. Lasciarci andare nel piacere senza impegno sembrava molto più facile. Almeno fino a quando il "senza impegno" si era trasformato in "forse ho una cotta per te" e poi in "sono innamorata di te".

Ci eravamo rese conto troppo tardi di tutto ciò, e il massiccio peso accumulato che gravava sulle nostre spalle ci stava schiacciando troppo in fretta. Ce ne saremmo potute sbarazzare insieme, collaborando, ma ci sarebbe voluto troppo tempo.

Decisi di farlo da sola, allora. Imparai ad amare me stessa. E anche se all'inizio sembrava una decisione ottimale e coraggiosa, non aveva fatto altro che danni.

Lauren era stata schiacciata, forse perché non aveva agito in tempo o perché non ne aveva avuto la forza. Io invece mi ero illusa di poterlo fare da sola, e mi ero resa conto troppo tardi che non ci sarebbe stato speranza neanche per me. Quindi per colpa prettamente mia, dato che non avevo avuto il fegato di cambiare il mio rapporto con Lauren, ma ero solo fuggita (letteralmente), eravamo state entrambe sopraffatte da un enorme quantità di parole non dette, pianti non condivisi, urla represse, ricordi soffocati nelle lacrime notturne e rimorsi, che ci avevano abbattuto.

In quel momento, Lauren però sembrava tranquilla al mio fianco.

Probabilmente dopo tutto quello che aveva passato una volta che l'avevo abbandonata si era costruita una corazza, finalmemte. Era sempre stata quella che più si era preoccupata dell'opinione pubblica, ma adesso sembrava cambiata. Sapevo che durante la PR in cui era stata costretta con Ty Dolla $ign aveva ricevuto critiche per "aver scelto lui e non me".

I fan, per me, erano solo una grande massa di illusi. Qualsiasi PR era stata  completamente finta. Nessuno dei ragazzi con cui ero stata costretta ci aveva mai provato con me a riflettori spenti.

Quando venivamo obbligati a dormire nello stesso albergo avevamo camere rigorosamente separate, e non ci rivolgevamo parola neanche per sbaglio. Alcuni, come Austin Mahone, avevano addirittura una vera ragazza, altri come Micheal Clifford mi avevano trattato malissimo, e altri ancora, come Mattew Hussey, erano gay. (so che può essere una teoria molto delusional, ma sotto ai riflettori funziona così. Molto spesso cantanti costretti in una relazione pubblica non sono neanche amici nella realtà. Me l'ha detto un'amica dei miei genitori che lavora nell'ambito delle PR e della pubblicità, quindi è un'affermazione valida).

A volte mi soffermavo sui commenti più divertenti dei fan, come quelli che all'uscita di Camila dicevano che l'album fosse rivolto a Austin Mahone. Oh, ma andiamo!

Ve ne erano anche di terribili, però, come quelli che sotto ai miei video insultavano il gruppo e si dicevano contenti perché l'avessi abbandonato. Quelli mi ferivano profondamente, e mi facevano venir voglia di urlare dal piano più alto degli studio che non si sarebbero mai dovuti permettere di insultare persone che non conoscevano e che avevano sofferto terribilmente.

C'erano solo alcuni fan che avevano capito tutto, e sostenevano che tutto quello che si diceva ufficialmente fosse finto. E sì, mi doleva ammetterlo, ma erano i fervidi sostenitori della ship tra me e Lauren.

Mentre la mia mente viaggiava lontana i managers ci guardavano, e poi, arrendevoli, accettarono la nostra proposta.

Io e la mia ex-compagna di band ci guardammo complici per poi prendere le penne e firmare il contratto. Roger e Tara ci accompagnarono alla porta e io e Lauren uscimmo insieme

-Sembra che da adesso dovremo collaborare...- dissi timida -A quanto pare... - un silenzio imbarazzato si insinuò tra noi. Uscimmo insieme dagli studo.

-Beh, allora vado...- sospirai salutandola impacciatamente. Mi voltai, quando ci ritrovammo entrambe a percorrere la stessa direzione -Oh, anche tu...?- chiesi

-Sì, anche io abito di là, ma un po' più verso la collina-

- Come fai a sapere dove abito? Mi stalkeri?- chiesi, ridacchiando

-No, per carità, ti ho vista ieri sera sulla porta di casa.- disse ridendo. Il ghiaccio si stava pian piano sciogliendo. Dopo le domande di rituale "A casa tutto bene?" e le complimentazioni "Il tuo nuovo singolo è bellissimo!" sembravamo abbastanza in grado di tenere una conversazione normale. Senza baci o pugni.

-Quindi tu e Shawn, eh?- mi chiese, colpendomi giocosamente la spalla con il braccio

-Non proprio, siamo ancora solo PR, ma magari funzionerà.-

-Oh bene. È sempre lo stesso idiota, vero?- chiese lei. Lauren e Shawn avevano legato davvero tanto durante il tour con Austin Mahone, quasi da sembrare fratelli. Poi i managers avevano mandato tutto all'aria, costringendolo a frequentare solo me di tutto il gruppo.

-Sì. È sempre lo stesso. Tu non lo puoi incontrare, vero?- lei scosse la testa. Ecco un'altra cosa che odiavo. Le restrizioni su chi potevi incontrare e chi no.

-Tu invece né PR né nella vita reale?- continuai io

-No, sono libera, ma credo che tra poco arriverà un PR, per qualche singolo dell'album...-

-Oh già... bello scrivere un album da soli, vero?- chiesi, consapevole della bellissima esperienza che stava attraversando

-Sì, è veramente fantastico, ma tu lo sai meglio di me.- ridacchiai -Ho sentito che parlerai sia di maschi che femmine, giusto?-

-Cosa ti aspettavi da me, d'altronde?- mi sorrise dolcemente, e io mi sciolsi vedendola. Cazzo, non mi poteva dare quell'effetto solo sorridendo. Alzai lo sguardo verso il cielo, beandomi del calore di LA, anche se fosse ottobre inoltrato.

-Il tuo numero di telefono è sempre lo stesso?- chiese lei -Sì, sì... e il tuo?-

-Sì- arrivammo davanti a casa mia

-Sembra che io debba proseguire- scherzò

-Oh, sì certo... ciao- pronunciai queste parole prima di guardarla imbarazzata. Mi porse la mano, che prontamente afferrai, e io mi sporsi in avanti per poggiarle un bacio sulla guancia.

-Ciao, ci vediamo domani- disse sorridente lei dopo essersi staccata da me. Annuii e mi girai verso la porta. La sentii allontanarsi e mi girai per guardarla andare via.

E potei giurare di averla vista quasi saltellare.

Free (Camren)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora