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Camila's Pov

Passai la notte agitata, in preda all'ansia. Il giorno dopo avrei dovuto iniziare a lavorare con Lauren, e la paura di non riuscire a gestire la cosa mi stava sopprimendo. Non avevo chiamato mia madre e mi stavo pentendo della cosa. Guardavo l'orologio ogni cinque minuti, facendo il conto alla rovescia delle ore che mancavano alla sveglia.

Sudavo freddo e tremavo. Oh no, non mi sarei potuta ammalare. Cercai di concentrarmi su qualcosa, come un passaggio di una canzone o di un film, ma tutto io che mi veniva in mente era che dal giorno dopo avrei passato circa cinque mesi con Lauren, tempo di scrivere, registrare e promuovere il pezzo. Rabbrividii all'idea di averla con me nel tour bus, affinché aprisse i miei concerti. Sapevo che averla in un bunk affianco al mio non avrebbe portato a niente di buono.

Provai a distogliere le mie attenzioni da quei pensieri, ma era tutto ciò che mi veniva in mente. Dio, che cazzo avevo avuto in testa per accettare quel contratto!

Quando mi resi conto di non riuscire a dormire, e scesi al piano di sotto. Presi un bicchiere e lo riempii d'acqua, per poi portarmelo alla bocca. Come al solito, i rumori delle auto che trafficavano per le strade non accennavano a fermarsi di notte. Spesso ero io in quelle auto, che in compagnia della crew andavo a festeggiare un compleanno o la buona riuscita di una registrazione. Odiavo farlo, perché la sera l'unica cosa che volevo fare era andare a dormire.

C'era stato un periodo in cui tutto ciò mi eccitava, e la sola idea di frequentare un club con persone famose mi gasava. Poi, una volta che vi ero entrata ero rimasta abbastanza traumatizzata. Tutti i cantanti, gli attori, i musicisti che erano stati i miei idoli, che mi avevano ispirato nell'intraprendere una carriera musicale, erano sbattuti sui tavoli, circondati da alcool, droghe e puttane.

Insomma, un bel vedere per una sedicenne che non aveva ancora dato il suo primo bacio o bevuto alcolici. Dopo quella volta non mi ero più unita ai festeggiamenti, se non quelli che sapevo per certo ci avrebbero condotto in un sobrio ristorante. Gli altri non la vedevano come me. Tranne Lauren.

La prima volta che eravamo entrate in un locale lei non ne era rimasta traumatizzata, ma abbastanza affascinata. Però poi aveva vomitato fino alle nove di sera del giorno dopo, e aveva iniziato a odiarli anche lei. Così, ogni volta che gli altri uscivano a festeggiare, rimanevano solo io e lei nel tour bus.

Ci accoccolavamo sul divano, con una vaschetta di gelato, davanti a un buon film romantico e ci addormentavamo l'una addossata all'altra. Io con il viso nell'incavo del suo collo, con le sue braccia possessivamente strette intorno al mio bacino. Dalla prima volta che l'avevamo fatto, non vedevo l'ora dei festeggiamenti, perché avrei potuto passare tempo da sola con Lauren.

Non me lo sapevo spiegare, ma avevo un'irrefrenabile voglia di spendere tempo abbracciata a lei, nel buio del bus, al riparo delle occhiate indiscrete dei fan, che se solo avessero saputo ciò sarebbero impazziti. Io ridacchiavo sempre nel vedere tutte le loro teorie complottistiche che avrebbero fatto impallidire la CIA, mentre Lauren iniziava a tremare e precipitava in brutte crisi di panico, che solo Dinah sapeva come risolvere.

Mi sentivo sempre in colpa quando la vedevo così, perché parzialmente era anche colpa mia, e io non sapevo come risolvere. Quando però la sera rimaneva o solo io e lei, tutti i sensi di colpa, le ansie e le paure scomparivano, il mondo esterno svaniva, e rimanevano solo io e lei abbracciate.

~Flashback~

Dinah, Ally e Normani sono appena uscite con tutta la crew, per festeggiare l'inizio di un nuovo tour: il "Worst Kept Secret". Come al solito io e Lauren siamo rimaste sul bus, perché subito dopo la prima serata in un locale siamo rimaste traumatizzata entrambe. E non poco.

Free (Camren)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora