32

556 24 1
                                    

Narratore esterno

Passarono due settimane dalla note in discoteca. Lauren e Camila precipitarono in una routine deliziosamente domestica, che aveva sollevato commenti come "fottutamente sposate" "ma sposatevi, per favore!" da parte di Tara, Julia e Matt. Le due sminuivano la situazione (anche se in realtà scaldava i cuori ad entrambe), sostenendo che fosse normale prendersi cura e sostenersi reciprocamente.

Non che si trattasse di un grande affare, in realtà. Le loro giornate consistevano solamente nello svegliarsi insieme, preparare la colazione (insieme), andare in studio (ancora insieme), pranzare (guarda un po', insieme) e completare il resto della giornata o sul divano, guardando film o serie TV, o stando separate, sia perché Camila e Shawn avevano il loro daffare nel promuovere l'album di lui che stava per uscire e per diminuire i rumors Camren, che a dirla tutta, trionfavano ancora su tutti i social, sia perché Lauren era impegnata a farsi vedere per Los Angeles e stava lavorando ad un remix di "Lénto".

Roger si assicurava quotidianamente (in maniera anche troppo assillante), che le due frequentassero i locali e bar indicati sul contratto, che incontrassero le giuste persone e che altri rumors non trapelassero in qualche maniera. Il suo controllo maniacale, a dirla tutta, spaventava molto Lauren, e, aveva preso di sorpresa Camila, che in tutti quegli anni non aveva mai visto il suo manager così concitato. 

Era ormai quasi ora di cena e la minore non era ancora tornata a casa dalla sua giornata in spiaggia con Shawn (Lauren aveva la violenta necessità di tirare un soprammobile contro il muro ogni volta che sentiva il ragazzo essere nominato), quindi la ragazza dagli occhi verdi era un poco preoccupata e squadrava nervosamente Cleo, cercando risposte nella cagnolina, che sembrava preoccupata quanto lei. Lauren spostava a tratti spostava lo sguardo sui fornelli, dove in una pentola cuoceva il riso e nell'altra dei fagioli neri: insomma, un po' di ritorno a casa con il cibo tipico cubano non faceva male, no? La ragazza si era anche impegnata particolarmente nell'apparecchiare la tavola e insomma, non poteva mentire, ci teneva che Camila si sedesse con lei a quel tavolo. La ragazza guardò ancora l'orario sul telefono, quando improvvisamente la porta di casa si aprì e la cubana più piccola emerse, carica con due borse della spesa.

Lauren si sciolse a quella vista e subito andò ad abbracciare l'altra anche se questa non corrispose, troppo impegnata a fissare il cibo sui fornelli

-Che c'è, Camz?- chiese la maggiore, preoccupata dal non sentirsi ricambiata nell'abbraccio, dato che negli ultimi giorni era stata una delle cose più spontanee nella loro relazione

-Volevo cucinare io!- sbuffò la più piccola, offrendo una smorfia a Lauren. Questa ridacchiò, spostandole i capelli dietro l'orecchio (che nel frattempo Camila aveva tagliato, e Dio, la più grande la trovava ancora più bella) baciandole la punta del naso e l'angolo della bocca

-Facciamo domani sera?- la minore si allontanò dall'abbraccio

-Non posso domani sera.-

-Appuntamento con coso?- domandò Lauren sentendo il fisico bisogno di afferrare la forchetta e infilzarla con forza nel tavolo -Lauren, non è gentile!-

-Oh andiamo!- si lamentò la ragazza. Camila spostò le borse della spesa sul ripiano della cucina, mentre sorrideva verso Cleo, visibilmente contenta di vederla

-E comunque no. Devo andare a New York.- disse, come se non si trattasse di qualcosa di importante. Beh, per lei non lo era, ma a Lauren non capitava di sentire quelle cose tutti i giorni -A New York?- chiese, sorpresa, mentre aiutava Camila a sistemare la spesa, e, in silenzio, cercava di guardare il più possibile la ragazza, sorridendo alla sua bellezza

-Ho un paio di interviste da fare.-

-Per cosa? Non è che hai nuova musica, no?-

-Per la campagna di L'Oreal.- mormorò solo, stringendosi nelle spalle. Lauren smise di trafficare con le buste dei biscotti e si appoggiò al bancone della cucina

Free (Camren)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora