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Narratore Esterno

Non era tardi quando arrivarono in casa e Camila non ebbe neanche la forza di assecondare i guaiti festanti di Cleo, che si gettò sul divano a faccia in giù, la felpa scompostamente aperta e i capelli spettinati. Lauren rise di gusto nel vederla così e le si avvicinò con la cagnetta in braccio, procedendo poi ad accarezzare le spalle e il collo amorevolmente.

Camila mugugnò compiaciuta delle attenzioni, spostandosi leggermente cosicché Lauren avesse più spazio e fosse più comoda. La maggiore capì esattamente il messaggio e si sdraiò anche lei sul divano spazioso. Camila girò il viso per quanto le fosse possibile verso di lei e le sorrise, alzando di poco il braccio per accarezzarle la schiena.

Stava per dire qualcosa, quando Cleo la interruppe, posandole le zampette sul viso e calpestandole il naso e le labbra. Camila sembrò riacquistare la forza che l'aveva abbandonata qualche minuto prima e si lamentò ad alta voce -Cleo, santo cielo! Che fai?-

Lauren rise e poi si occupò di togliere la cagnetta dal viso della minore, portandola contro il proprio petto, essendo ora sdraiata sul fianco. Camila si tolse dalla bocca quelli che sembravano peli e li spiaccicò contro la maglia della maggiore

-Ehi!- si lamentò quest'ultima

-Questo è perché tua figlia è una pazza scatenata!-

-E io cosa c'entro?-

-Ah! Da qualcuno avrà dovuto pur prendere.- affermò Camila, sfacciata.

Lauren si spostò allora in avanti, lasciandole un bacio sulle labbra -Ma tu ci adori lo stesso, amor.- la provocò

-Puoi scommetterci.- rispose di rimando Camila, un sorriso beffardo che prendeva posto sulle sue labbra, ma che  subito diventava rilassato.

Le due rimasero sdraiate sul divano, fissandosi teneramente negli occhi e lasciando che le loro mani sfiorassero in tocchi amorevoli i loro corpi. Non c'era niente di sessuale o spinto nelle loro azioni (anche perché, con Cleo tra i loro fianchi non avrebbero potuto fare niente; insomma, sarebbe stato come farlo davanti ad un bambino) solo tanta dedizione nell'accarezzarsi e nel prendersi cura della stanchezza dell'altra.

Lauren si avvicinò poi a Camila, sfregando la fronte contro la spalla della ragazza, che la felpa non copriva più. Baciò dolcemente quella zona, l'epidermide calda che si scontrava con le sue labbra ad un ritmo lento. Si preoccupò anche di marcare il proprio tracciato con dei morsi delicati, che non mancarono di far sussultare leggermente Camila ogni volta che venivano posati.

La minore cercò di spingere via Lauren da sé, ridendo, perché le stava procurando un gran solletico. Non riuscì nel suo intento, perché la più grande, capite le sue intenzioni, non ci mise molto a contrastarla, alzando il petto e letteralmente sovrastandola

-Laurrrr.- la sgridò Camila, con il supporto degli uggiolii di Cleo, contrariata al fatta che la sua padrona le stesse letteralmente infilando i piedi in bocca

-Sì Camz?- chiese Lauren, con il tono più dolce e innocente possibile

-Levati.- le ordinò la minore, mutando le proprie parole in azioni e usando la forza che aveva nelle braccia per cercare di spostare la più grande.

Questa le si addossò con forza, incastrandola tra le sue braccia. Rise di gusto, vedendo il volto di Camila sconfortato, mentre stava in una posizione che non sembrava per niente comoda e si chinò quanto bastava per baciarla.

Gli intenti di Lauren si stavano trasformando velocemente, e, proprio mentre stava per portarli a termine (baciare la minore abbastanza intensamente da rilasciare un po' di energia sessuale che poteva sfruttare a non solo suo, ma a loro favore), il citofono suonò.

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