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Narratore esterno

Quella mattina Camila non si svegliò.

O meglio, essendo stata sveglia tutta la notte, si limitò ad alzarsi in piedi, guardarsi allo specchio e mangiare un biscotto. Non si vestì, perché già aveva deciso che sarebbe rimasta in pigiama tutto il giorno. Non voleva andare a lavorare.

Scelta codarda, lo sapeva, ma oltre all'evitare Lauren aveva bisogno di riflettere. In effetti, le ragioni che aveva accatastato davanti all'altra ragazza come mezzo per rifiutarla, erano state del tutto immotivate (forse alcune no, ecco), ma la maggior parte sì.

Ma certamente non avrebbe potuto risponderle di aver voglia di intraprendere una relazione (o qualsiasi cosa fosse) con lei, dopo tutto quello che avevano passato.

E poi, il fatto che il sesso con Shawn non fosse andato per niente bene non avrebbe fatto retrocedere la relazione tra lei e il ragazzo, giusto?

Giusto?

La ragazza si fissò nello specchio, cercando una risposta nel suo riflesso, anche se aveva paura di averla già capita. Cercò di ignorare quella sensazione e scese le scale.

Camila afferrò un libro dagli scaffali nel suo salotto, per poi avvicinarsi al telefono che si trovava sul tavolo alto dell'angolo cucina. La ragazza si ripromise che quello sarebbe stato l'unico momento della giornata che l'avrebbe guardato. Quello che vide poi, però, le fece ricredere un bel po' la sua prima decisione.

Centotrentacinque chiamate perse.

Maggiormente da parte di Roger, Tyler e Tara. Ne trovò un paio da parte di Lucas e di Lexie, ma furono le ultime che comparvero sullo schermo che la fecero davvero preoccupare.

Due chiamate perse da parte di Clara Jauregui e una da parte di Taylor Jauregui.

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Appena David spense il motore della macchina nel parcheggio interrato dell'ospedale, Camila si precipitò giù dalla vettura, per affrettarsi verso l'ascensore. Premette i bottoni con forza e insistenza, odiando la lentezza con la quale il suddetto elevatore scendeva i piani.

La ragazza, non appena aveva visto le chiamate, si era affrettata a recuperare quelle che le sembravano più importanti (e che sarebbe riuscita ad affrontare senza voler morire a metà di queste), ossia quelle di Tara. La manager le aveva spiegato la situazione di Lauren, e le aveva chiesto di raggiungerla al Regan, l'ospedale dove era ricoverata al momento la ragazza (cosa che Camila aveva fatto in meno di pochi secondi, allarmando fortemente anche un povero David, che in quel momento si trovava ancora nel mondo dei sogni).

Non appena le porte dell'ascensore si aprirono, Camila ci si precipitò dentro, senza neanche aspettare che il suo bodyguard la raggiungesse. Si precipitò anche fuori dall'ascensore alla velocità della luce, cercando praticamente di corsa la stanza che le era stata indicata. Quando finalmente la trovò, vide Tara che si rigira a il telefono tra le mani, mentre si guardava intorno. Non appena la manager la notò, le andò incontro e la abbracciò con forza.

Momentaneamente, Camila si congelò sul posto, ma poi rispose alla dimostrazione d'affetto, abbracciando la rossa.

-Non puoi capire quanta paura ho avuto, Camila!- mormorò Tara nel collo della cantante, reprimendo un singhiozzo in gola. Camila le lasciò qualche colpetto affettuoso sulla schiena, sapendo di non essere capace di consolare qualcuno. Nel frattempo, cercò di guardare dentro la stanza, ma tutto quello che vide furono le gambe di Lauren, sotto le lenzuola azzurre.

-Posso vederla?- chiese subito, mormorando. Tara si staccò subito dall'abbraccio, cercò di asciugarsi subdolamente una lacrima che le scendeva sul viso (ma il subdolamente non le uscì molto bene) -Certo.- rispose, dando le spalle a Camila e facendo capolino nella stanza.

Free (Camren)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora