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Lauren's Pov

Ovviamente il sonno non mi portò alcun ristoro. Rimasi sveglia tutta la notte a sudare, indecisa se appellarmi al cielo perché facesse che tutto fosse stato un enorme incubo. Il letto mi sembrava a tratti troppo piccolo e a tratti troppo grosso, ma vi rimasi lo stesso tutta la notte. Tentai di addormentarmi in qualsiasi posizione, ma ognuna era più scomoda della precedente. Provavo a chiudere gli occhi, e davanti a me vedevo il volto deluso di Dinah, o se mi andava male, quello stanco di Camila.

Quel pomeriggio avevo fatto finta di non notarlo, ma le sue occhiaie erano peggiorate. Le aveva avute fin dall'inizio del Reflection Tour, e le aveva sempre corrette con chili di trucchi. Io la guardavo di soppiatto, e la notte controllavo che dormisse, affinché i segni dell'affaticamento abbandonassero il suo viso angelico. Peccato che quando pensavo ad addormentarmi, certa che anche lei lo stesse facendo, eccola che entrava nella mia cuccetta, e dava il via a lunghe sessioni di baci, al termine delle quali io mi addormentavo, ma lei no.

Non me ne ero mai fatta un gran problema, perché avevo sempre provato ad ignorarlo, ma ricorreva sempre nella mia mente, quando la vedevo troppo affaticata.

Camila tra di noi era stata sfortunata, perché prima dell'inizio della nostra avventura non aveva mai passato notti in bianco o bevuto alcool. Non aveva mai indossato tacchi o minigonne. Mai. Neanche io ero un'abituè (mi perdoni chi ha studiato francese) di ciò, dato che il mio posto preferito erano gli spalti del campo di softball la sera, dove potevo provare le mie prime sigarette in santa pace; ma mi ero arrangiata, e nel nostro primo periodo a Los Angeles avevo speso ore per cercare di impratichirmi in materia, anche con l'aiuto di Dinah, Normani e Ally.

Mi ricordai con un sorriso di come potevamo trasformare la prova di fastidiosi abiti costosi, in qualcosa di magico e divertente, e di come ce la spassassimo per ore, immaginando di fare le indossatrici e le modelle.

~Flashback~

"Los Angeles è calda tanto quanto Miami" mi dico mentre sono sdraiata sul letto con il cellulare in mano. La nostra avventura è appena iniziata, ma sento già che sarà fantastica.

Innanzitutto non potevo chiedere compagnia migliore. Le ragazze sono le persone più carine, gentili e dolci che io abbia mai incontrato, e piano piano, la sera, dopo aver mangiato e aver guardato un bel film, ci raccontiamo qualcosa per conoscerci meglio. Ho fin da subito stretto un legame forte con tutte, in particolare con Normani, ma che non è nulla in confronto a quello con Camila.

Sarà che abbiamo entrambe origini cubane, che veniamo entrambe da Miami, che abbiamo gli stessi gusti musicali e letterali, o che molto semplicemente abbiamo una connessione profonda, ma io e Camila stiamo diventando inseparabili. Non passa un momento della giornata che non stiamo insieme, e lei ieri stava addirittura entrando in bagno mentre mi facevo la doccia, perché non voleva interrompere il racconto di come aveva passato il suo primo natale a Miami.

Ogni sera, dopo che abbiamo parlato con le altre, io e lei rimaniamo a chiccherare ancora un po' sul divano, e sto scoprendo che abbracciarla è una delle mie nuove attività preferite. Insieme a baciarle la fronte, prestarle le mie felpe e portarla in spalletta.

Improvvisamente la sua faccia sbuca da dietro la porta

-Lolo, sono arrivati i vestiti per l'intervista di domani. Vieni a provarli?- io annuisco, scendo dal letto e afferro la mano che mi tende. I managers ci hanno proibito di avere anche il minimo contatto fisico in pubblico, perché affermano che potrebbe solo incrementare i rumors che ci sono su noi due, quindi io mi beo in casa di qualsiasi contatto che ho con lei.

Free (Camren)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora