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La cena procedette in silenzio, in un ristorante fin troppo eccentrico e raffinato per i miei gusti. Shawn invece, sembrava goderselo. L'unica conversazione che realmente ci coinvolse durò poco meno di dieci minuti, e riguardò il vino da scegliere. Io e il ragazzo, infatti, non eravamo capaci di intrattenere un discorso se non quando qualcuno dei due avesse un problema. Contrariamente a quello che si può pensare, il mio problema con Lauren era ancora lì, e non dava segni di volersene andare. Solo che avevamo scelto di ignorarlo, quella sera.

Quando finalmente uscimmo dal ristorante, cercammo di farci largo nella ressa di paparazzi, ma senza molto successo. Non li inquadrai chiaramente, ma potei scommettere che più della loro metà era composta da paparazzi pagati dai managers.

Appena saliti in macchina, io e Shawn ci accoccolammo uno all'altra. Insomma, il non riuscire a fare conversazione non doveva escludere le coccole, giusto? Il ragazzo passò distrattamente le mani tra i miei capelli, per poi lasciami una bacio sulla tempia. Forse a quello mi sarei dovuta ritrarre, ma non lo feci.

-Mila?- mi chiamò. Io alzai lo sguardo verso di lui -Tutto bene? Non hai parlato per tutta la sera...- appoggiai di nuovo la testa sulla sua spalla

-Tutto bene.- risposi, la voce sommessa. -È che con la situazione di Lauren, pensavo avessi voglia di parlare.- disse lui, continuando a passare le mani sui miei capelli. Io sbuffai

-Non c'è nessuna situazione con Lauren.- cercai di concludere la conversazione io, mascherando il dolore dei lividi che pervadeva ancora la mia schiena. -Sei sicura? Questo pomeriggio non ne sembravi così convinta...- provò ancora lui. Roteai gli occhi

-Ascolta Shawn, se pensi che io sia una frignona che non fa altro che lamentarsi dei suo probl- le sue labbra frenarono la caterva di parole seccate che stavano per uscire dalla mia bocca, forzandomi gentilmente al silenzio. Quella volta, apprezzai il suo bacio. Quando ci staccammo, lui accarezzò delicatamente il mio viso

-Non c'è bisogno di parlarne, ok? Ero solo preoccupato dal tuo silenzio.- disse sorridendo caldamente. Io annuii, ricambiando il gesto e mi approcciai ancora contro il suo corpo. Sentii poi Shawn prendere un paio di volte un respiro profondo, come se volesse parlare, ma finì per non farlo entrambe le volte.

-Shawn, che c'è?- chiesi io. Lui esitò una terza volta, ma finalmente parlò -Mi chiedevo... ... ti andrebbe di fermarti un attimo a casa mia?- chiese. Il mio corpo si gelò a contatto con il suo, e, per quanto da una parte ridessi per la sua domanda posta in una maniera ridicola, dall'altra sentii il mio cervello esplodere. Nel mio petto si formò una sensazione che riconobbi simile al disgusto, insieme ad un numero esorbitante di palpitazioni da parte del mio cuore.

Nella mia testa sentii risuonare delle voci che non riconobbi (ma nella mia poca lucidità mi convinsi che appartenessero a mia madre e a Roger), le quali mi suggerivano con veemenza di accettare la proposta. Il ragazzo sopra di me mi guardava speranzoso e io mi sentii combattuta nel rispondergli negativamente. Del resto, che avevo da perdere? Forse così mi sarei convinta al far procedere le cose tra noi oltre alla PR, e forse avrei potuto avere un rapporto sessuale dopo tutti quegli anni. Shawn mi riscosse

-Allora, Mila?- e io, senza pensarci molto (forse senza proprio farlo) risposi -Sì, mi piacerebbe molto.-.

In quel momento, sentii qualcosa nel petto sprofondare nel mio stomaco, e potei giurare che non fossero i polmoni.

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Mi girai ancora una volta nel letto, per nascondere ai miei occhi la vista della schiena nuda di Shawn. La mia, di schiena, l'avevo già rivestita in precedenza, così come avevo fatto con le gambe. Ero stata attenta a non mostrare il mio la lato posteriore al ragazzo, dato che era ancora costellato dai lividi della litigata con Lauren.

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