Camila non si era mai sentita così sola.

Il suo aereo per Los Angeles era in ritardo e il suo bodyguard non si prestava a scambiare parole amichevoli. Oltre a lui, non c'era nessuno ad accompagnarla.

Rimpianse di non aver neanche invitato Shawn, che al momento si trovava in Canada con la sua famiglia. Oltre a essere buoni amici, Camila sentiva che oltre alla PR si stava costruendo qualcosa, e sperava che finalmente, dopo anni, sarebbe potuta tornare a provare sentimenti forti per qualcuno.

Il suo volo venne annunciato. Si diresse verso il gate insieme al suo bodyguard.

Bardata com'era, nessun fan l'aveva riconosciuta. Rimpiangeva di non essersi fatta notare, perché un silenzio imbarazzante aveva pervaso per tutto il tempo gli atteggiamenti di lei e del suo accompagnatore.

Salirono sull'aereo e Camila si sedette vicino al finestrino, di modo che David, il bodyguard, con la sua statura e robustezza l'avrebbe protetta da sguardi indiscreti. La cubana non aveva mai voluto un jet privato.

Non le piaceva.

La sua adolescenza le era stata rubata, e ora anche la sua vita era minacciata di fare la stessa fine.

Voleva almeno godersi dei viaggi in aereo.

Si ricordó della prima volta che aveva preso un volo Miami - Los Angeles, per trasferirsi nella sua nuova casa che avrebbe diviso con altre quattro ragazze. Uno dei migliori voli della sua vita.

Solo grazie ad una persona. Lauren.

Dopo X-Factor erano tornate a casa e per i quindici giorni che avevano passato a Miami non si erano mai separate. Spesso videochiamavano anche le altre ragazze, ma passavano la maggior parte del tempo sdraiate sul letto della camera di Camila, a parlare in spagnolo e conoscersi meglio.

Grazie a Lauren aveva anche sopportato il suo primo grande saluto alla sua famiglia. La corvina le aveva rallegrato tutto il viaggio e le aveva propinato sei ore di Lana del Rey e The 1975. Da lì erano diventate amiche inseparabili.

Poi erano diventate più che amiche e più che inseparabili.

Camila si distolse dai suoi pensieri per ascoltare l'hostess che le chiedeva se volesse qualcosa da mangiare. La cubana rifiutò e cercò di seguire l'esempio del suo accompagnatore e addormentarsi.

Troppi pensieri le affollavano la mente. Nelle sue cuffiette risuonava prepotente Shameless. Romance aveva raggiunto un seccesso impansabile e ora i manager premevano perché rilasciasse singoli così da non lasciare il pubblico insoddisfatto.

Era stato un album più facile da scrivere, rispetto a Camila. Quest'ultimo, molto legato al suo passato, le aveva fatto pendere coscienza di tutto ciò che le era successo, mentre Romance raccontava la nuova Camila, senza però rimandare in qualche modo a tutto ciò che era trascorso.

Il fatto di poter scrivere la propria musica era stato liberatorio per lei.

Durante il suo periodo nel gruppo lei e le altre ragazze non avevano avuto voce in capitolo quando si trattava di scrivere. Ora invece la possibilità di esprimersi non le mancava, anche se dopo ogni volta che concludeva un testo doveva farlo passare sotto l'occhio vigile dei manager. Camila aveva perso il conto di quanti pezzi non le avevano approvato perché parlavano troppo esplicitamente di un amore proibito e vissuto in giovinezza.

Le prime volte che le era successo si era disperata ed aveva anche avuto una crisi di panico, convincendosi per settimane che abbandonare il gruppo, se poi non si sarebbe potuta esprimere lo stesso, era stata una grande perdita di tempo. Ora era abituata.

Alcuni erano stati approvati, ma vi erano state apportate delle modifiche. La ragazza sorrise, ricordandosi come aveva immaginato il videoclip di Consequences, e di come era rimasta spiazzata quando le era stato presentato Dylan Sprouse.

Ovviamente lei aveva pensato ad una ragazza poco più alta di lei, vestita di nero, e con gli occhi verdi più belli che avesse mai visto.

Camila era rimasta attaccata al suo passato più del dovuto. Guardava le altre ragazze e le ammirava per come fossero andate avanti. Lei si era fossilizzata sui vecchi ricordi, ed era stata troppo occupata ad ingigantirli e perfezionarli, da dimenticarsi di crearne di nuovi.

Il suo primo anno e mezzo da solista era un buco vuoto per lei. Ricordava a stento i concerti, e spesso quando un membro della crew faceva riferimento ad un momento importante o più divertente degli altri, lei lo andava a cercarlo su Youtube.

Sul palco e nel backstage era troppo occupata a cercare altri quattro visi, o almeno un segno di essi, che potessero rassicurarla e convincerla di essere ancora diciassettenne e con un mondo da scoprire.

Poi si risvegliava e si rendeva conto di essere in lacrime durante pezzi sopra i quali i fan fantasticavano e veniva rimproverata duramente dai managers, con grida che lei nemmeno sentiva.

Dopo tante tribulazioni, però, era accaduto qualcosa. Durante una pausa del tour, era a casa e casualmente iniziò a leggere un sito di gossip online. Scorse con disinteresse le pagine, fino a quando non riconobbe quattro volti su una foto. Il titolo, sotto, diceva: "Fifth Harmony salutano il pubblico e annunciano una pausa"

Camila rimase spiazzata. Si chiese perché non avesse saputo prima di ciò.

Si precipitò ad ascoltare l'ultima canzone rilasciata ed guardarne il video musicale. Quando le note smisero di risuonare nella stanza, aveva le lacrime agli occhi.

E iniziò a piangere.

Un pianto disperato, pieno di grida e mani nei capelli. Sua sorella Sofi bussò alla porta e vedendo la schermata sul PC capì immediatamente cosa fosse accaduto. Nonostante avesse dieci anni era abilissima a capire le persone. Abbracciò la sorella, mormorando parole sconnesse di conforto.

Camila continuò a piangere per un buon quarto d'ora. Poi si calmó e si rese conto che se le ragazze che aveva fatto soffrire, a cui aveva lacerato una parte del cuore, erano riuscite ad andare avanti, abbandonando ciò che era stata la loro gioventù, allora anche lei poteva farlo.

Se loro avevano imparato ad amarsi, anche lei l'avrebbe fatto.

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