Promemoria:
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Buona lettura!Non ho più visto Emma da quando ha vinto la causa sull'inquinamento.
E nonostante mi manchi maledettamente, fino a farmi male, come può mancare il respiro, come se mi avessero strappato brutalmente un arto e il mio cuore, quel muscolo in mezzo al mio petto che sembra essersi risvegliato da quando l'ho conosciuta, urli di dolore ogni giorno che passiamo lontano l'uno dall'altra, non posso fare a meno di pensare che ho fatto bene.
E' stato giusto allontanarla da me in questo momento così difficile.
Nel momento più scuro della mia vita, a combattere tutti i miei demoni, sentivo di dovere essere da solo.
Ne sentivo proprio il bisogno.
Il bisogno di sistemare tutto e capire quale sarà il mio prossimo passo.
Il bisogno di tornare da lei pulito. Innocente.
Perché voglio potere ricominciare.
E non voglio che tutto questo marcio ricopra anche lei.
Sulla sua carriera.
Sul suo futuro.
Sulla sua vita.
Io ho sbagliato e sarò io, e io solo, a pagare.
Salendo veloce gli alti gradini di marmo della scalinata principale del tribunale con un sorriso ripenso a un mese fa.
Ripenso alla prima causa che non abbia vinto e a quanto fossi contento di esserne uscito perdente.
"Emma per battere Castelli non possiamo insospettirlo, dobbiamo continuare a fingere di essere rivali" ricordo di averle detto la sera in cui lei era tornata da me per parlare insieme del caso.
Le carte del caso abbandonate in un angolo ed Emma, così piccola e vulnerabile, rifugiata tra le mie braccia.
"Ma perché?" mi aveva risposto dubbiosa mentre un adorabile cipiglio aveva increspato la sua fronte: "Io voglio lavorare al tuo fianco e vincere questo caso insieme"
Le mie dita erano corse a spianare le rughe sulla sua fronte, come a volere cancellare ogni traccia di turbamento sul suo bellissimo viso.
In un'altra occasione la sua fervente difesa, il suo bisogno di combattere al mio fianco, mi avrebbe fatto vacillare.
In un'altra occasione avrei assecondato i suoi desideri.
Ma non quella volta.
Non quando la posta in palio era così alta.
Quando anche solo un passo falso avrebbe rovinato tutto.
Me.
Lei.
Noi.
"Neanche io vorrei ma dobbiamo farlo. Non possiamo permetterci di insospettirlo" e prendendole il viso tra le mani le avevo detto guardandola negli occhi: "Continuerò a fargli credere che siamo rivali, che sto lavorando per il suo cliente e nel frattempo ti passerò tutti gli indizi più scottanti. Quelli che ci permetteranno di rovinarli. Capisci, Emma? Salveremo il tuo signor Alfredo e ci libereremo per sempre Castelli"
Una piccola luce di speranza aveva acceso il suo sguardo dolce e così luminoso da togliermi il fiato.
"Per sempre, Leonardo?" mi aveva chiesto con la voce tremante cercando conferma alle mie parole come se, anche solo il pensiero che potessimo essere finalmente liberi da quelle catene, fosse troppo bello per essere vero.
"Per sempre" le avevo confermato deciso mentre le mie labbra erano corse a ricoprire le sue come a suggellare la promessa tra di noi.
Un bacio brutale e possessivo, un bacio a cui entrambi cercavamo di aggrapparci come dei naufraghi senza speranza.
Uno di quei baci che ti lascia le labbra doloranti e il fiato accellerato.
Un bacio disperato come il patto che avevo firmato.
Ma non con Emma.
Io lo avevo firmato con il destino.
Il mio destino.
Lo stesso destino che un tempo mi aveva tolto tanto.
Sì, caro destino, avevo pensato stringendola sempre più forte a me quasi avessi paura di perderla, tu non mi toglierai anche lei.
"Ma così perderai" aveva interrotto lei il nostro bacio cercando di liberarsi dal mio abbraccio per guardarmi negli occhi.
E io ricambiando il suo sguardo avevo riso.
Una risata vera.
Di cuore.
Libera.
Libera come presto sarei stato io.
"Ti sbagli, Emma. Io così vincerò. Sarà la mia più grande vittoria" anzi correggendomi e sorridendole complice: "La nostra vittoria"
E così era stato.
L'avvocato Castelli e i suoi clienti per la prima volta avevano dovuto scontrarsi con la giustizia e, attraverso la mia collaborazione, la polizia era entrata nello studio dell'uomo che mi aveva legato a sé per anni con scorrettezze e ogni sorta di manipolazione, fisica e mentale.
Con mani tremanti avevo consegnato loro fascicoli su fascicoli, le prove che l'avrebbero portato alla luce i suoi misfatti e l'avrebbero finalmente rovinato.
Documenti che mi avrebbero liberato da lui e dai suoi ricatti.
Documenti che però, assieme alla sua firma, portavano anche la mia firma.
Che strana ironia, penso cammiando svelto tra i corridoi del tribunale, che gli stessi fascicoli che mi avevano ridato la libertà adesso avrebbero potuto costringermi ad abbondonare la toga da avvocato.
Perché, anche se ormai erano anni che operavo nella legalità e, nel frattempo, senza l'ombra di Castelli e dei suoi ricatti a incombere su di me, avevo fatto del bene e aiutato tante persone c'era un lunga lista di persone che sarebbe stata contenta di rovinarmi.
Rovinare me e la mia carriera.
Una carriera che ero riuscito a conquistarmi con il sudore e il sangue.
E i miei colleghi, gli stessi che avevo battuto così tante volte, adesso avrebbero visto giudicare me e non sembrano molto propensi a rendermi la vita facile.
Eppure, passando tra di loro, mentre le loro chiacchere si fanno sempre più forti e nessuno trova il coraggio di alzare la testa a incrociare il mio sguardo, penso che non mi importa.
Non mi importa del loro giudizio o di quello che sussurrano dietro le mie spalle.
Non mi importa neanche della mia maledetta carriera, la stessa a cui mesi fa non avrei mai rinunciato per nulla al mondo.
Ed è bastata una donna, la mia donna, a farmi capire quanto tutto quello che sembrava contare così tanto a miei occhi erano in realtà solo le briciole di una vita sprecata.
Era tutta una montagna di merda, illsioni e menzogne che mi divertivo a collezionare per riempire il vuoto di cui erano fatti i miei giorni.
Vuoto di cui ero fatto io.
Vuoto che solo Emma ha riempito.
Emma, scandisce il mio cuore a cui manca un battito al solo pensiero di lei, con il suo sorriso luminoso che fin dal primo giorno in cui l'ho conosciuta ha illuminato la vita, con il suo corpo così perfetto per me, per le mie mani, per le mie braccia grandi che vorrebbero tenerla sempre lì, nel posto che le spetta, vicino al mio petto.
Emma che mi ha dato il coraggio di alzare la testa e pretendere per me ciò che non mi ero mai neanche permesso di sognare.
Una casa.
Un futuro.
La felicità.
Emma che mi ha fatto desiderare, per la prima volta da quando ho memoria, di essere migliore per qualcuno.
Emma per cui io sto sgomitando e lottando contro tutti.
Anche contro me stesso... Contro l'uomo che, negli angoli dei suoi momenti bui, pensa di non essere abbastanza.
Emma, sussurra la mia anima straziata mentre spingo la porta dell'aula del tribunale dove verrò giudicato, non puoi avere idea di quanto in questo momento, in ogni momento della mia vita, io abbia bisogno di te.
Emma, tu illuminerai ancora la mia vita?*Angolo autrice*
Secondo voi Leo ha fatto bene a vivere questo momento complicato da solo? Ed Emma lo rivorrà ancora? Ritorneranno insieme dopo l'allontanamento di Leo? Che ne pensate?? Non vedo l'ora di leggere i vostri pareri😂😂
È passato tanto tempo dall'ultima volta che ho scritto qualcosa che fosse la loro storia o qualsiasi altra storia.
Questo è però il penultimo capitolo☺☺, la storia sta giungendo al termine, voi, Emma e Leo aspettate da tanto (anzi forse troppo) e, adesso che sto quasi per scrivere la parola fine, sono contenta di tutto, del percorso che abbiamo condiviso, della storia che mi ha fatto emozionare, sognare e sospirare come a tutti voi lettori.
Anche io non vedo l'ora di sapere come andrà finire e di condividere con voi questo momento!!!
Vi aspetto martedì prossimo il finale!!!
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Law of Sex
Romanzi rosa / ChickLit!COMPLETA! Emma è un giovane avvocato appena arrivata a Milano ed è alla ricerca del lavoro dei sogni: da sempre il suo sogno è quello di lavorare in un grosso studio al fianco di avvocati di grande calibro. Nel cammino però si imbatte in Leonardo...