Leo's povNon berrò più, prometto a me stesso mentre sento la testa che pulsa e la mia salivazione è totalmente a zero.
Mi guardo attorno confuso e un mal testa atroce si impossessa di me.
Dove cazzo ho dormito?
Mi chiedo mentre non riesco a capire dove mi trovo.
È buio attorno a me ma sono nel mio letto.
È tutto troppo duro e scomodo. Freddo e legnoso.
Mi giro sulla schiena e sfregio le mani sul volto stanco quando frammenti della notte scorsa passano veloci per la mia mente.
Emma e l'avvocato Castelli che respirano la stessa aria.
Lui che minaccia me, lei e l'immagine chiara di tutti i miei sacrifici che andavano a puttane nel momento stesso in cui Emma era entrata in quel maledetto studio.
Sono accovacciato sul pavimento del mio salone e, massaggiandomi le tempie impazzite, non so se mi brucia di più il pensiero che, tra un bicchiere e l'altro, abbia preso la pessima scelta di dormire sul pavimento o la certezza di non riuscire più ad alzarmi.
Dovrò dire addio alle sbronze colossali, rifletto sospirando, non ho più l'età e non mi va neanche più di raccogliere i pezzi di quello che rimane di me la mattina dopo.
A fatica mi rialzo e quasi alla cieca raggiungo la cucina.
"Caffè e bestemmie per colazione, stamattina" mi dico da solo sbadigliando nel mio caffè e passando le mani sulla schiena a pezzi.
Ma almeno questa notte, e tutti quei bicchieri, sono serviti a qualcosa.
È stata come un'illuminazione.
Un aprire finalmente gli occhi davanti alla realtà.
Più bevevo, più sprofondavo nella disperazione più nera, più capivo che non potevo più andare avanti così.
Non posso e non devo.
Avevo creduto che cedere una volta al volere di Castelli, sottostare alle sue pretese, avrebbe chiuso il mio debito con lui.
E avrebbe tenuto al sicuro Emma.
Ma mi ero sbagliato.
Accecato dalla paura, ero diventato un bersaglio facile per lui.
Dannatamente facile.
Il vecchio lupo aveva studiato bene le sue mosse e mi aveva mangiato un un suo boccone.
E, tutto sommato, non mi sarei dovuto stupire più di tanto.
In fondo aveva fatto quello che, probabilmente, avrei fatto anche io, un bel po' di tempo fa: aveva scoperto il mio punto debole e, da lì, ne aveva approfittato.
Mi aveva legato a sé a furia di ricatti e minacce.
Ma, penso indossando la mia camicia inamidata, la mia corazza di seta, pronta a nascondere e coprire me, le mie ferite e anche gli acciacchi notturni, non aveva fatto i conti con me.
Il vecchio me.
L'uomo pronto ad affrontare la vita, a lottare e a battersi senza preoccuparsi dei colpi.
Ieri, come una doccia gelata, la verità mi è calata addosso.
E io ho capito.
Ricatto chiama ricatto e poi ancora e ancora.
A Castelli non sarebbe bastato mai.
Non ci sarebbero più stati scrupoli o no che avrebbero retto davanti a lui.
Castelli mi avrebbe usato.
Fino allo sfinimento.
Fino all'ultimo goccio di sangue che scorre nelle mie vene e poi mi avrebbe distrutto.
Ancora una volta.
Ma io non sono più disposto a permetterglielo.
Mai più, penso stringendo forte la cravatta al mio collo quasi a strozzarmi.
Ma se voglio salvarmi, se voglio ancora una possibilità per me, per Emma, devo farlo.
Devo spezzare le catene che mi legano a lui.
Devo confessare le mie colpe e pagare per i miei peccati.
Guido veloce per le strade ancora addormentate di Milano.
Il rombo del mio motore che spezza il silenzio attorno a me.
Ho solo un posto in mente e non vedo l'ora di raggiungerlo.
La mattinata sta sbocciando davanti ai miei occhi stanchi e arrossati.
Una mattina piena di luce e tranquillità.
La mattinata perfetta per ricominciare.
Per tornare a respirare.
Per vivere.
Oggi avrei difeso l'ultima persona al Mondo che mi sarei aspettato di dover difendere.
Oggi avrei iniziato la mia arringa difensiva.
Oggi avrei difeso me stesso.
Per la prima volta e, penso agitato, spero anche per l'ultima volta.Non mi ero mai reso conto quanto fosse forte dentro di me la voglia di raccontare tutto a qualcuno e liberarmi, una volta per tutte, del peso che mi schiacciava e mi teneva incatenato a Castelli.
Buttare fuori tutto quello che mi corrode da dentro.
Liberarmi.
E lì, davanti al commissario, mentre ogni mia parola viene trascritta attentamente, posso quasi vedere il nuovo giorno che nasce.
Ma non è solo un nuovo giorno.
È una nuova vita.
Una nuova vita per me e, se mi vorrà ancora, una nuova vita anche per Emma.
Per noi due.Esco dal commissariato, le più idee chiare su cosa fare, un fascicolo in cui è scritto in calce il mio nome e una serie d'interrogatori nel mio futuro.
Dovrò chiarire, raccontare, cercare di ricordare il più possibile e mettere a verbale.
Mi toccherà aspettare che un giudice analizzi il mio operato e decida del mio futuro.
Se potrò ancora fare l'avvocato oppure dovrò ritirarmi dalle scene.
Dai miei tanto amati e tanto odiati tribunali.
E poi ci sarà la stampa che banchetterà su questa storia come un mucchio di avvoltoi affamati e, molto probabilmente, schiere di colleghi che si divertiranno a tirare fuori questo mio sbaglio ogni qualvolta mi vedranno o quando ci affronteremo all'ultimo sangue durante una requisitoria.
O si limiteranno a sussurrare dietro le mie spalle dandosi di gomito e sghignazzando.
Ma di tutto questo non mi importa.
Tutto questo l'ho sempre sopportato e posso farlo ancora.
Più di tutto, più della fine della mia carriera o lo scherno dei colleghi, temo lei.
Temo il giudizio di Emma.
Se non riuscisse più a guardarmi negli occhi?
Perché posso sopportare tutto, mi dico mentre mi alzo il colletto del cappotto e quasi mi rifugio nel suo calore.
Tutto, tranne il disprezzo di Emma.
Prendo un respiro profondo, guardo il portone spoglio davanti a me e allungo una mano.
"Chi è?" è la risposta dall'altro.
Un attimo di esitazione.
E poi il cuore che martella forte dentro il mio petto.
"Ti devo parlare".
Solo tre parole.
L'inizio.
Ma anche la fine.Angolo autrice:
Eccomiiiii!! Un'assenza di quelle imperdonabili lo so... Ma adesso cercherò di finire la storia!! Perché ragazzi ormai manca davvero pochissimo!Questo capitolo si conclude così... Chissà a chi dovrà parlare Leo? Voi avete già un'idea?
E soprattutto che ne pensate della sua decisione di confessare tutto? Ha fatto bene?
Fatemelo sapere presto e a venerdì prossimo😉😉😉Votate e commentate per farmi sapere se il capitolo vi è piaciuto😘
Attenzione: il capitolo "Confessioni" lo sto ancora scrivendo ed è in bozze, l'ho pubblicato per sbaglio 😅... Prometto che lo pubblicherò venerdì prossimo 😉

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Law of Sex
ChickLit!COMPLETA! Emma è un giovane avvocato appena arrivata a Milano ed è alla ricerca del lavoro dei sogni: da sempre il suo sogno è quello di lavorare in un grosso studio al fianco di avvocati di grande calibro. Nel cammino però si imbatte in Leonardo...