Dopo avere passato dei minuti interminabili immobile sulla soglia, racimolo tutto il mio coraggio e mi decido a entrare nella sala allestita per la festa.
Attorno a me volti conosciuti dell'avvocatura Milanese e membri dello studio.
Vicino all'angolo bar vedo la segretaria del nostro studio che accenna un saluto verso di me e Roberto.
Una musica bassa riscalda l'atmosfera senza essere invadente, camerieri che girano senza sosta offrendo cocktail e stuzzichini e una sala tanto grande contenere almeno un migliaio di persone.
Guardo tutto ciò che mi circonda con gli occhi sgranati e una strana sensazione dentro al cuore.
La sensazione che sia tutto falso.
O forse, mi correggo muovendomi verso il bar, tutto troppo perfetto per essere vero.
Non so perché, ma non avevo mai pensato che Leo appartenesse a questo mondo.
Un mondo fatto di lampadari di brillanti, chiacchiere mondane e conoscenze importanti.
Questa festa, questo posto... Persino lui sembra così distante dall'uomo che ho conosciuto.
Afferro un bicchiere pieno di allettanti bollicine e lo butto giù senza pensarci.
Rido tra me e me e ripenso a quanto sono stata stupida.
Certo che questo posto non gli assomiglia.
Chi pensavo di conoscere io?
Non il vero Leonardo.
Non l'uomo elegante che sorride alla sua fidanzata senza staccare gli occhi da lei.
Lui non mi ha mai dato nulla di sé a parte il suo corpo.
Era tutto una finzione.
Tutto un piano per approfittarsi di me.
Butto giù un altro bicchiere di spumante e aspetto che scenda lungo il mio stomaco vuoto.
“Emma” mi giro e al mio fianco vedo Roberto.
E' fasciato in un completo elegante e hai i capelli perfettamente pettinati.
Tra le mani fa girare un bicchiere di vetro e mi lancia uno sguardo colpevole.
“Scusa” dice con tono dimesso: “Non avrei dovuto dirtelo così”
“Non ti preoccupare” gli rispondo lanciandogli un sorriso falso: “Non è colpa tua”
“No” insiste lui: “Avevo capito che tu provavi qualcosa per lui e io... Io avrei dovuto avere più tatto”
“Non ti preoccupare... Sto bene” lo rassicuro sfiorandogli la manica della giacca.
“Davvero?” mi chiede indicando il calice vuoto davanti a me: “Così bene che stai pensando di ubriacarti?”
Non posso fare a meno di ridere e, mentre inizio a sentire un leggero mal di testa, non so più perché sto ridendo.
“Io non sto pensando di ubriacarmi” nego ordinando un altro cocktail al bar : “Io voglio ubriacarmi”
Un altro sorso d'alcool entra nel mio corpo e il suo sapore aspro e pungente scende lungo la mia gola.
“Ieri io volevo ferirti” continua a farfugliare Roberto: “Tu non ne hai idea, vero?”
Sarà l'alcool, sarà che mi sento già troppo confusa per seguire una conversazione... oppure sarà che vedere Francesca abbracciare Leonardo annebbia tutte le mie facoltà mentali ma le parole di Roberto mi giungono sempre più distanti e difficili da capire.
“Di cosa?” gli chiedo senza staccare gli occhi da Leo.
“Dio” dice passandosi nervoso le mani tra i capelli: “Mi sono innamorato di te dalla prima volta che ti ho visto allo studio”
Al solo sentire la parola “innamorato” mi sento ancora più male di prima.
“Roberto... Non credo che oggi sia in vena di ascoltare questo discorso” cerco di fermarlo.
“Eri... sei la persona più dolce che ho mai incontrato. La motivazione per cui ho continuato a lavorare per quel bastardo” continua lui senza badare alle mie proteste e trangugia il suo whisky: “Mi piaceva guardarti ogni mattina, parlare con te mentre facevamo le fotocopie e rubarti un sorriso. Avrei dovuto capirlo. Avrei dovuto capire che anche lui avrebbe visto tutto quello che vedevo anche io e che se ne sarebbe impossessato” finisce il suo lungo monologo e una smorfia triste deforma il suo viso.
Più ascolto le sue parole, più non riesco a crederci.
Per tutto questo tempo sono stata così presa da Leonardo da non accorgermi che, proprio sotto il mio naso, un altro uomo si stava innamorando di me.
La mia mano trema mentre bevo un altro bicchiere e mi specchio negli occhi grandi e sinceri di Roberto.
Non mi ero accorta di nulla. Mai.
Se lo avessi saputo, che cosa sarebbe successo? Mi chiedo sedendomi sullo sgabello a pochi centimetri da me.
Se avessi saputo di Roberto, cosa sarebbe successo tra me e Leo?
Saremmo stati solo un avvocato e la sua praticante?
Poi mi volto a guardare Leo, il suo profilo severo e corrucciato, i suoi occhi blu e luminosi... E capisco.
Anche se lo avessi saputo, anche se Roberto o tutti gli altri uomini della Terra si fossero buttati ai miei piedi, io avrei comunque sempre scelto lui.
Non importava quanto male avrebbe fatto al mio cuore.
Se non lo avessi amato, me ne sarei pentita per sempre.
Se non lo avessi amato, non avrei mai vissuto la vera felicità.
Quella effimera e quasi inesistente.
Quella che dura un secondo e ti ferisce per sempre.
E in mezzo a tutti questi estranei che si divertono, che ridono e bevono, che festeggiano la coppia più bella di Milano, la mia sofferenza è ancora più amplificata.
Il colmo che la serata più triste della mia vita coincida con una festa.
“Mi dispiace, Roberto” gli dico posando il mio bicchiere: “Mi dispiace di non essermi innamorata di te. Mi dispiace anche tu abbia sofferto. Mi dispiace di non essere la donna che ti meriti.” gli metto una mano sulla spalla e lo guardo negli occhi: “Ma sono certa che la troverai presto”
“Ma non sei tu” finisce la frase per me.
Nego con la testa e lui sembra accettare la mia decisione.
“Chissà magari in futuro”
“Magari in futuro” gli faccio eco, facciamo cin con i nostri bicchieri e ci sorridiamo.
“Penso che entrambi per stasera ci siamo scusati abbastanza” dice aggiustandosi la giacca.
“No” rispondo contraddicendolo e cercando di smorzare il momento di tensione che si è creato tra noi: “Mi dispiace anche la mia ubriacatura sia così triste e piagnucolosa”
Roberto ride e continua a bere il suo drink.
Scendo dallo sgabello e barcollo sui miei tacchi.
Credo di avere bevuto più di un bicchiere di troppo e appena poso i piedi per terra sento girare attorno a me tutta la stanza.
Sarei già caduta se un braccio forte non mi avesse catturato.
“Pensi di bere ancora, ragazzina?” la sua voce imperiosa e il suo corpo caldo e muscoloso così vicino al mio fa scorrere mille brividi lungo la mia schiena.*Note autrice*
Adesso che Roberto ha messo le carte in tavola e si è dichiarato... Voi chi tifate? Siete #teamroberto o #teamleo? Fatemelo sapere nei commenti!! Non vedo l'ora di leggere i vostri pareri ☺️☺️
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Law of Sex
ChickLit!COMPLETA! Emma è un giovane avvocato appena arrivata a Milano ed è alla ricerca del lavoro dei sogni: da sempre il suo sogno è quello di lavorare in un grosso studio al fianco di avvocati di grande calibro. Nel cammino però si imbatte in Leonardo...