Perdonare perché?

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Capitolo Leo

Sto per andarmene, con le spalle basse e l'umore sotto i tacchi.
È giusto, penso in fondo, mentre mi manca l'aria e vorrei correre via.
È giusto, mi ripeto, e sapevo già che potesse essere un'alternativa.
Emma poteva non perdonarmi, l'avevo messo in conto... Ma saperlo, sapere che lei non può sopportare ciò che ho fatto e sentirlo dalla sua voce, fa tutto un altro effetto.
Un effetto a cui non ero affatto preparato.
A cui non sarò mai preparato.
Lascerò la sua casa, la sua vita e anche il mio cuore.
Sì, lascerò il mio cuore spezzato con lei, tra le sue mani piccole, perché è a lei, e solo a lei, che è sempre appartenuto.
"Non ti perdonerò" mi dice ancora e io vorrei urlarle di smetterla di ripeterlo, di non tormentarmi ancora e di lasciarmi andare.
Ma il suo tono, tremante e rotto dalle lacrime, ha il potere di paralizzarmi sul posto: "Non ti perdonerò perché non c'è nulla per cui io ti debba perdonare" continua ancora e le sue parole mi giungono come una specchiata d'acqua gelata.
Come un'ancora di salvezza prima di affondare.
Mi volto a guardarla e prego che sia tutto vero.
La osservo riempire i pochi passi che ci separano e, nel tempo di un battito di ciglia, siamo uno di fronte all'altro.
La sua mano che accarezza piano la mia guancia.
"Niente da perdonare" ribadisce ancora fissandomi negli occhi e io non posso fare a meno di stringere la sua mano al mio viso, come impedendole di lasciarmi, e beandomi del suo contatto: "Hai fatto solo quello che pensavi essere più giusto e ti sei sacrificato per le persone che ami"
"Emma... " pronuncio il suo nome e continuo a trattenerla, terrorizzato che sia solo un sogno.
Solo Emma.
Perché le parole mi mancano.
Perché persino più di quanto mi aspettassi.
"Dovrei perdonarti perché hai tentato di salvarmi da quell'uomo?" mi incalza lei: "Perdonarti per avere sacrificato tutto, persino te stesso, per proteggere le persone che ami? O dovrei forse perdonarti per avere tentato in tutti i modi di salvare tuo padre? No, Leonardo, io non ti perdonerò"
E stavolta, quando pronuncia questa frase, la stessa frase che mi stava facendo uscire per sempre dalla sua vita, non mi sento più crollare tutto il mondo addosso.
Adesso capisco davvero ciò che mi sta dicendo, ciò che mi sta donando.
La liberazione.
È come se, a ogni sua parola, mi liberasse a poco a poco di tutto il peso che mi ero portato dentro da anni.
"Hai fatto quello che qualsiasi figlio disperato avrebbe fatto. Anzi" mi dice aggrappandosi alla mia mano, come se anche lei non mi volesse lasciare andare: "Hai fatto molto di più".
Poi si alza sulla punta dei piedi e mi bacia, un bacio profondo e lungo.
Un bacio e io ed Emma ritorniamo a essere una cosa sola.
Un bacio che sa di casa.
Che sa di perdono.
Che sa di ritorni dopo viaggi lontani.
La stringo forte a me e le mie mani si posano sul suo volto in una carezza esitante, come se le mie mani tornassero di nuovo a fare la conoscenza con la sua pelle.
Come se la toccassi per la prima volta.
E, in fondo, questa è una prima volta.
La prima volta per il nuovo me.
Pronto a sfidare il proprio passato.
Pronto a inseguire i suoi sogni e la donna che ama.
La stessa donna che adesso mi guarda con quegli occhi azzurri così profondi e sinceri, gli stessi occhi che mi hanno stregato fin dal primo momento.
Occhi in cui non leggo disgusto o compassione.
Nei suoi occhi io leggo solo l'amore.
Il suo.
Il mio.
Il nostro amore.
"Sono andato al commissariato prima di venire da te" dico scostandole i capelli che le coprono il volto: "probabilmente dovrò pagare per ciò che ho fatto e potrebbero radiarmi dall'ordine degli avvocati"
"Lo affronteremo insieme. Qualsiasi cosa succederà io sarò sempre al tuo fianco" mi rassicura e con un sorriso dice: "Non ti amo perché sei l'avvocato Ferraris. Ti amo perché sei Leonardo" e sentire che mi ama ancora è la notizia più bella che potessi ricevere oggi.
"Ti amo per quello che sei, non per il potere, per i soldi o per il tuo titolo. Ti amo e basta" continua lei.
"Grazie" le sussurro piano appoggiando la mia fronte sulla sua: "Grazie per avermi dato questa possibilità. Grazie perché mi ami ancora. Perché anche io ti amo. Ti amo da morire. Ti amo come non ho mai amato nessuna e non ero assolutamente disposto a perderti"
Adesso che finalmente l'ho ammesso, che finalmente le ho detto di amarla e le ho raccontato tutto il mio passato, non ho più corazze né difese.
Sono solo io.
Tutto il buono e il cattivo di me.
E lei li conosce entrambi e mi ama.
Senza corazza, ma più forte di quanto io sia mai stato.
Più forte perché ho il suo amore.
"E se non ti avessi perdonato? Che cosa avresti fatto?" mi chiede curiosa mentre continua a rifugiarsi tra le mie braccia.
Un cerchio di carne che sembra perfetto per racchiuderla e proteggerla.
"Sarai ritornato da te. Ancora e ancora finché non mi avresti perdonato o mandato a quel paese" le rispondo già più rilassato: "Ma sarei tornato, Emma. Sarei ritornato sempre da te" e mentre vedo i suoi occhi illuminarsi di una luce nuova e più serena le domando a mia volta: "E se io fossi ritornato da te... Tu che avresti fatto?"
Sembra pensarci su, lo sguardo concentrato e un sorriso malizioso.
Pochi secondi che mi tengono sulle spine.
"Semplice" mi risponde decisa: "Non ti avrei mai fatto andare via"
E questa era l'unica risposta che mi serviva.
Stavolta a baciarla sono io.
I nostri respiri che si fondono insieme e l'odore della sua pelle, un odore che sa di fiori e di aria fresca, inonda le mie narici.
Come ho potuto anche solo pensare di vivere senza di lei? Penso ascoltando i battiti impazziti del mio cuore.
Come ho fatto a rinunciare a lei, per tutto questo tempo? Penso avvicinando il più possibile mio corpo al suo.
E lei mi accoglie, accoglie me, le mie labbra, la mia vicinanza, come se non ci fossimo mai persi.
"E adesso che facciamo?" è la sua domanda appena smetto di fare razzia della sua bocca.
Abbiamo entrambi il respiro affrettato e gli occhi spalancati.
La sua domanda è così uguale ai miei pensieri che avrei potuto pronunciare io stesso quelle parole.
Ma io ormai ci sto pensando da un po' e, con lei all mio fianco, i dubbi e le perplessità sono già anni luce lontano da me.
"Io un piano ce l'avrei già" le rispondo e, come ai vecchi tempi, iniziamo insieme a studiare una nuova linea difensiva.
La linea difensiva del nostro amore.

*Angolo autrice*

E quindi??? Vi lo aspettavate questi risvolti? Avevate davvero creduto che facessi soffrire così il povero Leo?
Alla fine Emma non ci ha delusi😊 anzi!! Ha deciso di dare un'altra possibilità a Leo e alla loro storia.

Che ne pensate? Vi è piaciuto? E soprattutto... Adesso Leo che si sta inventando? 🤔

Aspetto I vostri commenti, ricordatevi che rispondo a tutti e alla prossima settimana 😘😘😘

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