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Emma
Il citofono rompe invadente il silenzio della casa addormentata.
Guardo la sveglia al mio fianco e sospiro piano alzandomi dal letto.
Chi può essere a quest'ora?
Sono solo 8:30 e so per certo che non aspettavamo nessuno.
Passo davanti alla camera di Irene che continua a dormire indisturbata come se non avesse sentito il citofono che invece ha svegliato me.
Mi ha svegliato, rido tra me e me della bugia che mi sto raccontando.
In realtà stanotte non ho proprio chiuso occhio.
E come avrei potuto dormire dopo averlo rivisto?
Dopo che ogni più piccola parte di me ha sentito di nuovo forte il bisogno di rivederlo ancora e rifugiarmi tra le sue braccia?
E dimenticare tutto.
E ricominciare.
"Chi è?" chiedo appuntandomi distratta i capelli che mi ricoprono gli occhi.
"Ti devo parlare"
Nessun nome o presentazione.
Non c'è neanche bisogno, riconoscerei la sua voce, a occhi chiusi, persino in mezzo a mille altre.
Ti devo parlare, e per un momento, un solo momento, respiro nervosa e posso giurare di sentire la sua voce bassa e provocante che vibra dentro di me.
Ti devo parlare.
Diretto e senza pietà.
Come lui.
Così diretto che riesce a lasciarmi senza fiato e sento il bisogno di aggrapparmi a qualcosa.
Qualsiasi cosa.
Anche al citofono muto.
Ti devo parlare, e, stringendo gli occhi per trattenere le lacrime, una parola sola passa per la mia mente: finalmente.
Avrei dovuto sapere che sarebbe venuto a trovarmi.
Anzi lo stavo proprio aspettando, chiamandolo a gran voce, per riportarlo da me, ma... saperlo qui, a pochi passi di distanza, così vicino eppure così lontano, è un'emozione troppo forte.
Più forte di quanto mi aspettassi.
"Sali" e, maledizione a me, non riesco a impedire alla mia voce di tremare.
Ho così poco tempo prima che lui arrivi alla porta e io non ho proprio quello che si definirebbe un aspetto presentabile.
Corro verso la mia stanza e afferro al volo una spazzola sopra il comò.
Pettino veloce i capelli mentre apro il mio armadio.
Saltello nervosa sul posto, certa che lui suonerà presto alla mia porta.
Non ho tempo! Penso cercando di fare lunghi respiri profondi.
Afferro la prima maglietta che trovo davanti a me e indosso i miei jeans preferiti.
In questa mattina così piena di sorprese, devo avere una certezza e questi jeans, scuri e aderenti, sono perfetti, con loro posso sentirmi più sicura.
Mi guardo allo specchio ed evito di urlare solo perché so che impighierei tempo utile che potrei sfruttare per sbrigarmi.
A piedi scalzi allungo una mano a prendere la borsetta del trucco e spero in un miracolo.
Da illusa quale sono, penso che il mio rossetto possa fare la magia sul volto pallido che lo specchio, come prendendomi in giro, mi mostra.
Sei per caso nervosa? Sembrano domandarmi i miei occhi spalancati e, mentre guardo concentrata le mie labbra, cerco di non far sbavare il rossetto nonostante il tremore delle mie mani.
Ci manca solo che gli apra la porta con uno sbaffo di rossetto sulla guancia!
Sto finendo di raccogliere i capelli in una coda bassa che il suono del campanello mi fa sobbalzare.
Tempo scaduto, mi dico dando un ultimo sguardo alla mia immagine.
"Non vuoi conquistarlo, ricordatelo" dico alla me stessa stranamente vanitosa che avrebbe voluto avere un preavviso della sua visita.
Di almeno un anno, mi dico? Sorridendo triste.
O forse neanche quello mi sarebbe bastato per prepararmi.
Sarò mai abbastanza preparata per Leonardo e tutto quello che lo riguarda?
O che è successo tra di noi.
"Oggi, come minimo, deve strisciare davanti ai tuoi piedi implorando il perdono"
Il suono, ancora più insistente di prima, mi richiama alla realtà.
Leo non striscerà né implorerà il mio perdono... Ma almeno mi dovrà dire la verità!
Tutta la verità, a costo di fargli io stessa un interrogatorio.
E, sfortunatamente per lui, non sono più la ragazzina ingenua che aveva conosciuto pochi mesi fa.
Qualcosa, in questo poco tempo che abbiamo passato l'uno lontano dall'altra, dentro di me è cambiato.
Sarà cambiato anche lui?
Un respiro profondo e apro la porta.
E me lo ritrovo davanti, tutto occhi blu e capelli spettinati.
Così spettinati che per un secondo mi illudo che anche lui sia nervoso per il nostro incontro.
Me lo vedo passeggiare su e giù per la strada, passandosi le mani tra i capelli, proprio come faceva tempo fa, quando un caso lo faceva tribolare.
Ma poi mi correggo.
Lui non è mai nervoso.
Non Leonardo.
Non l'uomo che con arroganza mette una mano sulla mia porta, come per essere sicuro che non lo lasci sull'uscio, e dice:
"Pensi di farmi entrare?" sarcastico come sempre.
"Pensi di dirmi la verità?" gli chiedo incrociando le braccia e bloccandogli la strada.
Per un attimo vedo i suoi occhi scurirsi.
Quanto vorrei scoprire cosa gli passa per testa!
Poi un timido sorriso si ferma sulle sue labbra.
"Tutta la verità, nient'altro che la verità" fissa i suoi occhi nei miei e un brivido di aspettativa scende lungo la mia schiena: "Lo giuro".
Un sussurro caldo che mi lascia senza fiato.
Come posso resisterti? Mi chiedo chiudendo gli occhi e aggrappandomi alla parete.
Come puoi sconvolgermi così facilmente?
Queste sono le domande senza risposta che frullano nella mia testa mentre gli apro la porta e lo faccio entrare.
Nella mia casa.
E nella mia vita?
Rientrerai anche nella mia vita, vorrei domandargli.
Mi spezzerai ancora una volta il cuore?
E io ti permetterò di farlo?
Entra nel mio salottino, dove ogni cosa sembra troppo minuscola in confronto alla sua altezza, e tutto quello che ci circonda sembra scomparire, assorbito da lui, dalla sua energia e dai suoi passi lenti e controllati.
Come se avesse tutto il tempo del mondo.
Come un felino che punta la sua preda e aspetta solo il momento giusto per attaccare.
E io so già di essere una preda debole.
Una preda pronta a farsi catturare troppo facilmente.
Ma stavolta devo resistere e non farmi incantare dai quei magnetici occhi blu.
Ogni mia attenzione è su di lui, sulla prossima mossa che farà.
Perché so già che una mossa la farà.
Lo vedo dai suoi movimenti studiati e dal silenzio dietro cui si è trincerato.
Troppo silenzio per i miei gusti, penso rivolgendomi a lui:
"Vuoi un caffè?" partiamo dalle cose semplici Leo, mi dico fra me e me mentre faccio il dovere di una brava padrona di casa.
"No grazie, stamattina ne ho già presi abbastanza" si allenta la cravatta fino a liberarsene completamente e si siede stanco sul divano: "Da dove vuoi che cominci?"
Mi siedo di fronte a lui, non troppo lontana, perché il mio corpo per qualche strana ragione vuole bearsi della sua presenza, e neanche troppo vicina, perché so già che la troppa vicinanza con lui, con le sue mani, mi farebbe perdere la lucidità.
E questa è l'ultima cosa che voglio.
"Dall'inizio sarebbe l'ideale" risponde l'avvocato che c'è in me: "Niente giri di parole, Leo" chiarisco subito portandomi nervosa un ciuffo di capelli dietro l'orecchio: "e neanche verità a metà. Voglio sentire tutto"
Si massaggia le tempie e incrocia il mio sguardo:
"Potrebbe volerci un po' di tempo"
"Tutto il tempo che vuoi" lo incoraggio impaziente di scoprire cosa lo ha allontanato da me.
"È iniziato tutto tanto tempo fa" inizia a parlare lui: "mi ero appena laureato e la mia vita sembrava perfetta. Avevo un posto fisso nell'azienda di famiglia e nessuna preoccupazione. Vivevo alla giornata, come se tutto questo, tutte le mie certezze, fossero senza fine" si passa ancora le mani tra i capelli e poi fissa un punto lontano dietro le mie spalle, così immerso nel suo passato da chiedermi se si ricorda ancora di trovarsi qui, nella mia casa, con me.
Respira profondamente e poi continua:
"Poi la crisi si prese anche la nostra azienda, un'azienda in cui i miei genitori avevano investito tutto e poi..." si ferma, quasi non riuscisse ad andare avanti.
Quasi come se non trovasse le parole.
"E poi?" lo incoraggio io"
"Ero uno stupido, Emma" mi dice scuotendo la testa: "E la vita mi presentò presto il conto"Angolo autrice
Ecco che Leo inizia a raccontare tutto a Emma!
E finalmente... Ce l'hai fatta Leo!! 🎉🎉Che ve ne pare di questo capitolo?
Il loro incontro ve lo aspettavate così?Come vi sembra sia comportata Emma? Vi è piaciuta?
Chissà cosa le dirà adesso Leo e soprattutto chissà cosa ha cambiato davvero la sua vita!!
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Law of Sex
ChickLit!COMPLETA! Emma è un giovane avvocato appena arrivata a Milano ed è alla ricerca del lavoro dei sogni: da sempre il suo sogno è quello di lavorare in un grosso studio al fianco di avvocati di grande calibro. Nel cammino però si imbatte in Leonardo...