Il locale è rustico ma familiare.
L'atmosfera intima e le luci soffuse disegnano la serata perfetta.
La serata che ogni donna sogna.
La serata che non mi sarei mai aspettata mi regalasse Leonardo.
Tra un morso alla pizza più buona che abbia mai mangiato e le risate a perdifiato, sto conoscendo un Leonardo inaspettato.
Sembra quasi che questo posto, o il vino che riempie allegro i nostri bicchieri, lo trasformi.
Non è cinico e nemmeno teso.
Di fronte a me non c'è l'avvocato che deve sempre vincere qualcosa.
Che sia una causa, una discussione accesa o la scommessa che incombe tra di noi.
Stasera sembra che di vincere non gli importi.
Siede di fronte a me rilassato come non l'ho mai visto, la cravatta allentata e la giacca abbandonata sulla sedia.
Scherza con il padrone del locale, mangia di gusto e continua a fare battute.
Dio, se continua a farmi ridere così mi strozzerò con un pezzo di pizza.
E finire questo appuntamento con lui che tenta
di salvarmi mentre sto morendo affogata non rientra proprio nei miei piani per la serata.
"Allora" mi chiede: "com'è finita una ragazza come te a fare l'avvocato? "
Lo osservo con la fronte corrugata:
"Che vuole dire una ragazza come me?"
"Andiamo Emma... Sei una ragazza dolce e spontanea, non hai proprio l'indole spietata dell'avvocato"
"Parli forse della tua indole?"
"Sì" risponde compiaciuto.
"Quando voglio posso anche io essere spietata"
Un silenzio carico di tensione cala su di noi.
"Me ne sono accorto" dice con la voce roca e i suoi occhi blu sembrano volermi divorare.
Questo gioco ci fa struggere di desiderio e insieme ci distrugge.
Improvvisamente sento caldo.
Molto caldo.
"Ho deciso di fare l'avvocato per mio padre"
Lui per un attimo sembra confuso, come distratto da altri pensieri, poi torna di nuovo al presente.
Torna di nuovo al mio fianco.
"Tuo padre?"
"Sì, anche mio padre fa l'avvocato e ho deciso di seguire la sua strada".
Ripenso al passato, rivedo mio padre, il nostro piccolo ufficio e la routine delle giornate passate al suo fianco.
Sempre tutte uguali.
"E perché ti sei trasferita a Milano?"
"Avevamo un studio in un piccolo paese di provincia. Tutto scorreva sempre troppo tranquillo. Niente casi emozionanti, solo contestazioni di qualche multa e poche separazioni. Niente di niente se devo essere sincera. E a lungo andare mi sono sentita..." prendo tempo per cercare la risposta più adatta, la risposta che non ferisca tutto quello che avevo costruito con mio padre.
"Come ti sei sentita?" chiede lui invece incalzandomi proprio come farebbe mentre ha un tester sotto torchio.
Mi mordicchio nervosa le labbra e poi la risposta esce fuori da me come acqua da una fontana.
"Soffocata" e quando lo dico mi sento subito meglio. Più libera. "Mi sentivo soffocata. Repressa. Come se qualcuno, ogni volta che ero pronta a spiccare il volo, mi tarpasse le ali"
"Chi era? Tuo padre?"
"No" rispondo subito, poi come ripensandoci: "o almeno non solo lui. Anche il paese di provincia. Sai, in un paese tanto piccolo tu devi sempre mantenere un'area di perfezione. Niente deve macchiarti. E fidati, la perfezione alla lunga stanca"
"Non sono mai stato perfetto quindi ti credo sulla parola"
"E poi c'era anche un uomo" dico piano e cosciente che queste ultime parole mi porteranno alla rovina.
"Ecco che la situazione si fa interessante"
Alzo lo sguardo su di lui e gli dico secca:
"Ma non ti parlerò di lui"
"Andiamo Emma... Tu sai praticamente tutto delle donne con cui sono uscito"
Una risata esce dal mio petto mentre inizio a descrivere le donne che ornavano il suo fianco.
"Erano tutte oche senza cervello che volevano i tuoi soldi e infilarsi nel tuo letto?"
"Hai perfettamente ragione" risponde ridendo anche lui.
Poi un sorriso amaro si apre sul suo volto.
Forse non è stato carino da parte mia fare questa battuta.
Forse io non sono stata capace di guardare oltre l'esteriorità di quelle donne e le mie parole l'hanno ferito.
"Erano davvero tutte così?" non riesco a evitare di chiedergli.
Sposta l'attenzione da me alla pizza, ne taglia un pezzo e lo mastica lento.
Poi quando ha buttato giù il boccone continua:
"Ma non stavamo parlando di me. Stavamo parlando del tuo uomo" e quando pronuncia l'ultima parola riesco quasi a sentire una punta di scherno.
Come se sapesse già che l'altro non è neanche lontanamente paragonabile a lui.
Uno strano senso di vendetta mi porterebbe a contraddirlo.
Chi è lui per sentirsi sempre il migliore? Sempre il vincitore indiscusso?
Eppure l'altro è proprio come lui già si immagina.
"Era il mio fidanzato del liceo. il ragazzo giusto con la famiglia giusta. Suo padre fa il notaio e molto spesso collabora con il mio. I nostri padri erano molto contenti della nostra unione."
"E tu?"
Io? Nessuno aveva mai chiesto a me cosa provassi davvero per Andrea.
Ripenso ai primi tempi, alla felicità che ci aveva accompagnato e al modo in cui le nostre giornate scorrevano serene e senza intoppi.
La coppia perfetta con la vita perfetta.
La coppia che tutti invidiavano.
Ero felice allora?
Non me lo ricordo più.
Ma ci sono altre le cose che, purtroppo, ricordo ancora fin troppo bene.
Peccato che Andrea così perfetto non lo sia stato mai e che il suo tradimento, inaspettato e infame, sia calato su di me veloce e impietoso come una ghigliottina.
"Ero tutto troppo tranquillo per me" banalizzo mentre allontano i brutti ricordi : "Avevo bisogno di qualcosa di diverso. Di un po' di avventura"
Lui sembra capire che c'è qualcosa sotto che non gli sto dicendo ma accetta la mia risposta e ammiccante mi dice:
"Di avventura posso dartene quanta ne vuoi, tesoro"
E la sua risposta, sussurrata e invitante, mi strappa un sorriso.
"Immagino"
"No Emma, tu non immagini neanche lontanamente cosa potrei darti io"
E il suo tono graffiante e possessivo fa scorrere un brivido scorre lungo la mia schiena.
Improvvisamente non ho più fame e vorrei solo una cosa.
Vorrei vivere l'avventura che vedo riflessa nei suoi occhi.
Vorrei lasciarmi tutto alle spalle e godermi il momento.
Ancora pochi giorni, Emma.
Resisti ancora un altro po'.
Aspetta che lui mantenga la sua promessa.
Deve farlo.*NOTE AUTRICE*:
Ehi ragazzi... come promesso eccomi qui ad aggiornare!!
Vi ricordo che il prossimo appuntamento sarà giovedì😉
Come vi è sembrato il capitolo? Anche voi non vedete l'ora di scoprire quali avventure ha in mente Leo? Il ragazzo continua imperterrito la conquista di Emma... Dite che ci riuscirà??
Fatemi sapere il vostro il parere e se vi piaciuto il capitolo vi chiedo gentilmente di lasciare un voto e una recensione così aiutarmi sempre a migliorare! Grazie
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Law of Sex
Chick-Lit!COMPLETA! Emma è un giovane avvocato appena arrivata a Milano ed è alla ricerca del lavoro dei sogni: da sempre il suo sogno è quello di lavorare in un grosso studio al fianco di avvocati di grande calibro. Nel cammino però si imbatte in Leonardo...