Parte LeoAppena mi accorgo che Emma è entrata nella sala non riesco a pensare ad altro.
Continuo a seguirla con lo sguardo e maledico tra me e me tutti quelli che le si avvicinano.
Soprattutto Roberto.
Li guardo bere e ridere come due matti, come se si stessero divertendo.
Divertendo alla mia stupidissima festa di fidanzamento.
E lui le sta così vicino e le parla sottovoce godendo della sua compagnia.
Quando vedo che lei gli sta sorridendo, sento il fuoco della gelosia incendiare le mie vene.
L'impulso di correre da lei e portarla via da lui è così forte che devo stringere forte il bicchiere di spumante che ho tra le mani.
“Leonardo tutto bene?” mi chiede Francesca che mi guarda stranita.
“Sì, tutto bene” le rispondo distrattamente mentre continuo a guardarla bere un altro bicchiere.
Che cosa pensa di fare? Mi chiedo fingendo di seguire la conversazione che aleggia attorno a me. Vuole ubriacarsi?
Li vedo ridere per l'ennesima volta ed è la goccia che fa traboccare il vaso.
Non posso sopportare altro.
Non ce la faccio.
Come se le mie gambe avessero vita propria, mi ritrovo a fendere la folla.
Passando veloce tra gli invitati e scansando le persone che vorrebbero fermarmi, con il fiatone, arrivo da lei giusto in tempo per afferrarla prima di vederla cadere rovinosamente per terra.
Barcolla sui tacchi e il mio braccio corre a circondarla.
Quando il suo corpo si appoggia al mio, con il suo profumo dolce che riempie le mie narici, una risposta brusca affiora alle mie labbra:
“Pensi di bere ancora, ragazzina?”
Posso percepire il momento esatto in cui Emma capisce che il corpo che la sta sostenendo è il mio.
La sento irrigidirsi tra le mie braccia e provare, con tutte le sue forze, a liberarsi dalla mia stretta.
Ma mi rifiuto di lasciarla andare.
E' così bello sentirla ancora vicino a me.
Così bello che fa quasi male.
“Lasciami” mi ordina con la voce lenta e strascicata cercando ancora di liberarsi da me. Inutilmente
“No, non ti lascio” e, mentre sembra che solo io mi sia reso conto delle parole ambigue che ho appena pronunciato, continuo: “Credo che dovresti mettere di bere”
“Perché ti interessa quello che faccio?”
“Già... Perché ti interessa?” le dà manforte Roberto e guardando primo l'una e poi l'altro non so chi dei due sia più ubriaco.
“Emma ti do due possibilità: o esci da questa stanza con me” e il mio tono è sicuro e intimidatorio: “o ti dovrò portare in braccio per tutta la sala. E non credo che camminare a testa sotto farà bene alla tua sbronza”
“Non lo faresti mai” mi risponde con un tono ironico e sprezzante.
“Fossi in te, non mi metterei alla prova” le rispondo prendendo tra le mani la sua borsetta e facendole segno di seguirmi.
Nonostante l'intontimento dell'alcool, sembra che finalmente si renda conto che è meglio prendermi sul serio.
Trovo una stanza vuota e lontana dai rumori della festa e la faccio entrare.
Quando ci troviamo faccia l'uno con l'altra, Emma mi riserva uno sguardo incazzato.
“Che vuoi?” mi chiede allontandosi svelta da me.
“No...che cosa volevi fare tu?” l'aggredisco senza pensarci un attimo: “volevi ubriacarti e divertirti con il tuo amichetto?”
Una risata triste riempie la stanza:
“Per una sera volevo smettere di essere la solita Emma. E dimenticare” mi guarda e con un tono deciso finisce: “Dimenticare tutto”
Il pensiero che lei voglia, e possa, dimenticare noi è atroce e doloroso.
Ma me lo merito.
Mi merito di soffrire.
“Ti auguro di riuscirci” le rispondo fingendo di essere ancora il Leonardo stronzo e senza cuore che lei aveva conosciuto all'inizio: “Anche se molte donne dicono che sono difficile da dimenticare” un sorriso spavaldo si apre sul mio viso mentre ingoio un boccone amaro.
Lo faccio per lei.
Odiandomi sono certo che le sarà più facile dimenticare.
Ricominciare.
Senza di me.
Sul suo viso posso quasi vedere il momento esatto in cui le mei parole spezzano tutta la sua maschera di sicurezza.
“Perché?” mi chiede piano e delle lacrime iniziano a scendere lungo il suo viso: “Perché mi ha ingannato? Perché mi hai fatto credere di amarmi?” un singhiozzo che scuote le sue spalle e ritrovarmi qui davanti a lei, scossa dal pianto, e non potere fare niente per consolarla, mi sta distruggendo.
Mi si avvicina e inizia a colpirmi con i suoi piccoli pugni il mio petto.
“Se era sesso per te perché mi hai illusa per tutto questo tempo?” urla e continua a colpirmi: “Perché abbiamo dormito insieme? Perché volevi che dormissi a casa tua? Nel tuo letto? Tra le tue braccia!” una lacrima calda bagna la mia mano e una leggera patina di sudore copre la mia fronte mentre mi mordo le labbra cercando di resistere alla tentazione di stringerla forte a me.
Le sue lacrime mi feriscono più dei deboli con cui colpisce il mio petto.
Il mio cuore.
“Perché hai riso con me? Fatto la spesa? Condiviso i tuoi giorni?” le sue proteste iniziano ad affievolirsi, come se fosse stanca, distrutta dal presente, e poi,con gli occhi lucidi di pianto, cattura il mio sguardo e mi sussurra: “Perché hai fatto l'amore con me?”
Perché? Vorrei scuoterla, asciugare le sue lacrime con i miei baci, prenderla tra le braccia e fuggire via lontano con lei.
Perché ti amo, Emma.
Perché ti amo disperatamente.
Perché ti amo come non ho mai amato nessun'altra.
Ma tu non dovrai mai saperlo.
Non faccio in tempo a darle una risposta che sviene tra le mie braccia.

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Law of Sex
ChickLit!COMPLETA! Emma è un giovane avvocato appena arrivata a Milano ed è alla ricerca del lavoro dei sogni: da sempre il suo sogno è quello di lavorare in un grosso studio al fianco di avvocati di grande calibro. Nel cammino però si imbatte in Leonardo...