Bottoni

5.2K 241 135
                                    

MATTHEO POV:

Entro in camera mia sbattendo la porta furioso.
"Non ha perso tempo quella stronza!" urlo buttando le chiavi sulla scrivania.
Mi metto una mano sulla fronte, alzo lo sguardo e incontro quello di mio fratello.

"Sei ancora qui?! Va via coglione!" apro il cassetto del comodino afferro le sigarette e ne porto una alla bocca.
"Vuoi che parli io con lei? Magari mi stampa un altro bacio" dice alzandosi, mi giro verso di lui con sguardo omicida.

"Ti ammazzo." scappa via in un batter d'occhio.

Non posso crederci cazzo.
Come fa?
Come cazzo fa?!

Ammetto che anche io ho delle colpe. Ma lei si rifiuta di prendersi carico delle sue.
Siamo entrambi troppo orgogliosi per ammettere che ci amiamo.

Lei mi ama.
Lo so.
L'ho visto nei suoi occhi.
Stava cercando di trattenersi come me del resto.
Avrebbe voluto saltarmi addosso quando gli ho confessato il mio amore.
Ma non l'ha fatto perché è troppo brava, fottutamente brava a fare l'indifferente, più brava di me.

Quando l'ho vista posare le labbra su quel coglione del suo nuovo ragazzo avrei voluto dargli fuoco. Maledirlo e poi darlo in pasto alla morte.

Lei avrei voluto sbatterla contro un muro e baciarla per fargli capire che è mia, e solo mia.

Ma ora è tutto finito no?
Non vuole più vedermi dice, ma cosa vuole davvero?

Sono uscito da quella porta convinto di aver chiuso con lei.
Ma come posso chiudere un amore così grande?

Ha ragione.
L'ho abbandonata quando aveva più bisogno di me e questo l'ha cambiata.
Non è più la persona che conoscevo.
Perché la ragazza che conoscevo non avrebbe mai strappato la mia lettera, non mi avrebbe mai abbandonato, non mi avrebbe mai detto quelle cose orribili, non mi avrebbe mai buttato fuori, non mi avrebbe mai sostituito con il primo imbecille incontrato per caso.

FEDERICA POV:

Mi appoggio al lavandino del bagno e mi guardo allo specchio.

"E' tutto sotto il mio controllo" dico guardando la mia figura.

Respiro lentamente e ascolto i miei polmoni comunicare con il resto del corpo.

"Ho tutto sotto controllo" chiudo gli occhi, deglutisco, li riapro e sorrido diabolicamente.

Sento bussare alla porta.
Mi asciugo le lacrime e mi guardo un ultima volta.
Sistemo i capelli e asciugo il leggero trucco sbavato.
Sbottono un paio di bottoni della camicia e mi fiondo sul letto a pancia in giù.

"E' aperto!" dico per poi vedere la porta aprirsi.
Fa il suo ingresso il mio obbiettivo preferito.
Colin.

*Vi consiglio di ascoltare questo mentre leggete questa parte:)*

"Ciao splendore" dice chiudendo la porta dietro di se.
"Ciao occhi verdi" dico con voce provocante.

Resta a fissarmi per un po'.
"Cos'hai una terza?" dice guardando il mio seno intrappolato nel reggiseno nero in pizzo.
"Abbondante" dico sorridendo.

Si avvicina a bordo del letto e si abbassa al mio livello.
Mi guarda fisso negl'occhi ma io distolgo lo sguardo continuando a guardare il libro che ho tra le mani.

"Hai già un ragazzo?" sorrido e lo guardo,
"Beh tuo fratello è convinto che lo abbia. Ma in realtà no, non ho nessun ragazzo" dico sempre con un accento provocante.

Lo vedo guardarmi desideroso di altro.
"Quindi ti comporti così con tutti o sono speciale?" sorrido maliziosamente.

"Che intendi? Non so di cosa parli..." dico mordendomi il labbro e girando una ciocca di capelli intorno al dito.
"Prima quando la tua roba è caduta e mi hai lasciato questo.." si indica la forma delle mie labbra stampate sulla sua guancia.
"Perché lo hai fatto?" mi bagno le labbra.

"Beh...diciamo che mi andava di farlo" alza le sopracciglia interessato,
"Oh e cos'altro hai voglia di fare?" sorrido,
"Con te?" annuisce.

Mi avvicino felinamente al bordo del letto per stare il più possibile attaccata al suo corpo.
Mi avvicino fino ad arrivare ad un centimetro dalle sue labbra.
Lo afferro per la cravatta e lo incito a sognare di assaporare le mie labbra.

Sta per farlo ma io sorrido e lo spingo facendolo finire a terra.
"Ci sai fare splendore" annuisco,
"A giudicare dal tuo rigonfiamento si, ci so proprio fare" sorride soddisfatto mentre io mi alzo e apro l'armadio.
"Quindi ti consiglio di non scherzare con me, Colin." lo guardo, "Non ti conviene" dico per poi afferrare i bottoni della mia camicia e iniziare a chiuderli.

Mi giro e gli vado in contro.
Mi siedo accanto a lui a terra a gambe incrociate.
"Potresti darmi una mano con questi bottoni ho delle difficoltà ad inserirli nella fessura...sono sicura che tu sappia farlo meglio di me..." mi mordo il labbro desiderosa.

Mi guarda completamente ipnotizzato.
Afferra i lati della camicia e inizia ad abbottonarli.
"Ora lo capisco..." giro leggermente la testa di lato,
"Capisci chi?" mi guarda i fianchi e si morde il labbro inferiore.
"Mio fratello, è completamente ossessionato dal tuo corpo" sorrido ma dentro di me brucio.
Vorrei tanto mollare qui questo imbecille qui e correre da Mattheo ma devo portare a termine il mio piano.

"A ma davvero?" afferro la sua cravatta e l'allento per poi sfilargliela di dosso.
Non oppone resistenza.
Continua ad abbottonare i miei bottoni.
"Puoi aiutarmi con la cravatta?" dico con sguardo implorante,
"Vuoi mettere la mia cravatta?" alzo un sopracciglio,
"Non mi sembra che ci sia scritto il tuo nome sopra no?" si bagna le labbra e afferra la sua cravatta.

L'avvolge attorno al mio collo e inizia molto, molto lentamente a fare il nodo.

"Non troppo stretta occhi verdi ho intenzione di toglierla più tardi." alza le sopracciglia sorpreso.
"E chi sarà il fortunato che toccherà la mia cravatta?" alzo le spalle,
"Non ho ancora deciso...magari potresti essere tu chissà" mi guarda per un attimo per poi posare lo sguardo sulla mia gonna.

"Vuoi che ti aiuti a cambiare anche la gonna? Quella è rotta" sposto il mio sguardo sulla mi gonna. Non è rotta, è perfettamente cucita senza alcun tipo di buco o strappo.
Ma in fondo, perché no?

"Lo faresti?" dico alzando lo sguardo di nuovo verso di lui.
"Sempre pronto ad aiutare il prossimo" annuisco convinta, si certo a rovinare le vite altrui sei un maestro.

Mi alzo e vado verso l'armadio.
Afferro un altra gonna.
"Occhi verdi ti spiace?" si alza come un fulmine e si posiziona dietro di me.

Posa le mani sulla parte posteriore della mia vita dove si trova una piccola cerniera e la tira giù molto lentamente.
Sento la sua presenza sui miei glutei e la cosa mi fa leggermente sorridere.
Potrebbe essere più semplice di quanto pensassi.

Posa le mani sui lati della gonna e li tira leggermente giù lasciando scivolare la gonna sulle mie gambe e lasciando scoperta la mia intimità coperta da una brasiliana nera.

Mi guarda intensamente e posa le mani sui miei fianchi definiti.
"Intimo abbinato?" sorrido,
"Chiedi a tuo fratello, conosce tutte le mie biancherie" cerca di scendere ma io lo blocco con un semplice sguardo riflesso sullo specchio.

"Sei qui per infilarmi la gonna. Fai il bravo e sta buono" emette una risatina.
Gli passo la gonna.
Si abbassa e mi fa infilare le gambe nella circonferenza di stoffa.
Tira su lentamente fino a coprire i miei glutei.
Afferra la cerniera e la chiude in un solo colpo.

Mi giro e mi avvicino al suo orecchio.
"Hai una buona abilità nel vestire ma io..." mordo il lobo con delicatezza e lo sento irrigidirsi e deglutire con fatica.
A quanto pare funziona.

"devo scappare o farò tardi..." dico allontanandomi.
Afferro le scarpe ed esco senza guardami in dietro.









𝑹𝒊𝒄𝒐𝒓𝒅𝒂𝒎𝒊 𝒄𝒐𝒔𝒊 𝒄𝒐𝒎'𝒆𝒓𝒐Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora