La sua morte è sempre più vicina

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In un paio di minuti le mie mani iniziano a tremare, mi rendo conto solo ora qui stesa sul pavimento che sto per morire e forse questa si, è la volta buona. 

Tutte e tre le volte lui è stata la miccia dell'esplosivo, 

alla torre d'Astronomia la prima volta e non si fosse annoiato probabilmente non si sarebbe fatto problemi a porre fine alla mia vita, 

in cortile la seconda volta, e li c'è andato davvero vicino, se non fosse stato per Denise che lo ha distratto e per Silente che lo ha disarmato a quest'ora non sarei qui, a provarci per l'ultima volta. 

L'ultima volta, sto provando a suicidarmi per cosa? Per un paio di magliette e una collana? 

No è più di questo, è per lui, per colpa sua e della mia dipendenza nei suoi confronti. 

Per colpa del nostro...il mio amore incondizionato.  

Tutto completamente spazzato via da lui stesso. 

Non c'è più niente. 


Sento la possibilità di muovermi farsi sempre più piccola, 

è come se il cervello si stesse sconnettendo dal resto del corpo, 

con il passare di secondi le mie mani non tremano più, 

le mie gambe non riescono ad alzarsi, 

sangue mi percorre le narici,

e in pochi secondi i mei occhi si chiudono pian piano lasciando che tutto accanto a loro diventi sfocato e lontano, 

l'ultima cosa che vedo è il buio delle mie palpebre chiuse dopo mesi. 

Il cervello stacca la spina e mi lascia andare, in pace. 

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DENISE POV:

Salgo su verso la sua camera, mi aveva detto che oggi a lezione si sarebbe fatta vedere, ma nulla. 

Mi fa male vederla così, e mi sento impotente perché non posso aiutarla. 

L'unica che può fare qualcosa è lei stessa.

Io posso solo starle accanto, cercare di dargli quella spinta che le serve. 



Frugo nella mia borsa sperando di trovare le chiavi della sua camera, me ne ha date una copia proprio per poter correre da lei quando ne ha bisogno. 

Mi fermo a cercare meglio e finalmente le trovo ma poi quando alzo lo sguardo riconosco la figura maligna che le ha causato tutto questo dolore davanti alla sua porta. 

Sta raccogliendo le sue magliette o me lo sto semplicemente immaginando?

"Che cazzo ci fai qui?" chiedo avvicinandomi e  cercando di non farmi sentire da lei che sicuramente sarà davanti alla finestra della sua camera a piangere, 

"Non lo vedi Mendes? Sto raccogliendo la mia roba" spalanco gli occhi nel realizzare, 
"Non dirmi che lei ti ha visto Mattheo" annuisce, 
"Si mi ha visto e allora?" 
"E allora?! Dimmi che non le hai parlato, dimmi che non sei entrato nella sua testa" ride ironicamente, 
"Ho soltanto bussato e le avrò detto si e no una frase" mi giro di scatto verso la sua porta e infilo freneticamente le chiavi, Mattheo mi guarda confuso.

"Che stai facen-" lo interrompo spalancando la porta. 

Il cuore mi si ferma.

Pillole a terra e sul suo letto, 

lei stesa a terra priva di sensi con del sangue che le fuoriesce dal naso e dalle orecchie. 

Corro da lei con le lacrime a gli occhi, 

"NONONO!" cado a terra accanto a lei e cerco di alzarla, 

"FEDERICA! NO! TI PREGO NO! SVEGLIATI!" la prendo tra le braccia, 

"MATTHEO!"
"MATTHEO CAZZO!" risponde non appena sente urlare il suo nome, 

"Che vuoi ancor-." si ferma sulla porta e lascia cadere a terra le magliette sgualcite che portava sotto braccio. 

Lo guardo implorante, 

"TI PREGO FA QUALCOSA!" mi rigiro verso di lei sperando che da un momento all'altro si svegli ma niente. 

"Non sei morta, dimmi che non sei morta" continuo a dire ma nessun segno di vita le attraversa il corpo. 

MATTHEO POV:

"MATTHEO CAZZO!" urla quella pazza, che vuole ancora? Che le porti della camomilla magari? L'aiuterebbe a calmarla e forse me la toglierei anche dai piedi. 

Entro all'interno della stanza buia che non vedevo da mesi, sembra tutto così puramente familiare. 
"Che vuoi ancor-." il mio sguardo si ferma sul letto e sul suo bordo tempestato di pillole, giro di poco lo sguardo e la vedo li a terra tra le braccia della sua amica in lacrime.

Sangue ormai secco le percorre il naso perfettamente allineato, 

altro sangue le fuoriesce dalle orecchie a cui adoravo mordicchiare i lobi. 

Tutto si ferma dentro di me, 

non riesco a dire nulla, 

la donna che la tiene tra le braccia mi implora di salvarla, 

ma come posso? Che posso fare? Non mi sarei mai immaginato una scena simile, 

vedere lei, l'amore della mia vita morta a terra per un paio di pillole.

Ma quali pillole? E' colpa mia, solo colpa mia. 



Perché lo ha fatto? 

Perché mi ha lasciato solo?

Perché ha lasciato che io assistessi a tutto questo? 

Per punirmi? 

Si probabile, e come biasimarla. 

Le ho causato io tutto questo dolore, tutta questa sofferenza è opera mia. 

Non so cosa mi sia preso davvero, torturarla, stare a tanto così dall'ucciderla e lo avrei fatto se non mi avessero fermato, lasciarla sola ad affrontare il tutto, lasciarla sola per tre fottuti mesi in questa stanza per poi tornare e chiedere le mie cose in cambio. 

Sono davvero un mostro. 

Sento qualcosa tornare al suo posto per un attimo ma poi scompare di nuovo attraverso i miei occhi con lacrime di rugiada trasparenti. 

Sto piangendo, sto soffrendo, è un emozione? 

Si credo di si e proprio ora che ne avevo meno bisogno si presentano. 

Non riesco a muovermi, vorrei aiutarla, portarla in infermeria, riportarla alla vita, chiamare qualcuno ma niente, non riesco a fare niente, sono completamente bloccato.


"QUALCUNO MI AIUTI! VI PREGO! AIUTO!" continua ad urlare ma niente, io non mi muovo, ci sto provando con tutto me stesso davvero ma non ce la faccio. 

Qualcuno mi sorpassa urtandomi la spalla, e quello che vedo mi fa tornare tutti i sistemi operativi. 

Malfoy.

"Draco ti prego aiutala!" si abbassa al suo livello e la guarda, le accarezza il viso ormai pallido
"Che gli hai fatto!?" dice rivolgendosi a me, mi pento di non averlo ucciso. 
Si alza per venire verso di me ma Denise lo ferma, 

"Draco no aspetta! Dobbiamo portarla in infermeria di sicuro sapranno cosa fare....l-loro devono saperlo" Malfoy annuisce si abbassa e la prende tra le braccia sollevandola da terra. 

Vorrei ucciderlo ora soltanto per averla toccata, ma non è il momento di fare il geloso, lei sta morendo. 


𝑹𝒊𝒄𝒐𝒓𝒅𝒂𝒎𝒊 𝒄𝒐𝒔𝒊 𝒄𝒐𝒎'𝒆𝒓𝒐Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora