Affanni

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"Non pensarci neanche" mi acciglio e prima che possa dire altro mi ritrovo sollevata da terra.
Mi afferra per il busto e mi solleva sulla sua spalla iniziando a camminare per il corridoio.
"Mattheo! Dai no! Ehi!" mi da una pacca sui glutei,
"Fa silenzio" scuoto la testa continuando a dimenarmi,
"Che cazzo so camminare! Mettimi giù!" alza le spalle facendomi perdere leggermente l'equilibrio,
"Non ci penso nemmeno" sospiro e mi tranquillizzo sapendo che non mi metterà giù.

Camminiamo attraverso la sala comune completamente vuota, ma improvvisamente si ferma nel bel mezzo della sala.
"Camera mia?" scuoto la testa,
"Assolutamente no, non voglio spezzarmi la schiena con il tuo dannato letto" sbuffa,
"Se non la smetti ti spezzerò davvero la schiena, ma in altri modi" alzo le sopracciglia posando le mani sulla sua schiena per sollevarmi leggermente,
"Ah si? Vorrei proprio vedere" lo sento ridere malignamente,
"Allora camera mia" gli do un botta sulla schiena,
"Camera mia" dico, ma la botta mi viene restituita abbastanza forte sui glutei,
"Smettila di picchiarmi" dico,
"Hai iniziato tu" dice mentre andiamo verso le scale del dormitorio femminile.

Arriviamo davanti alla mia porta,
"Le chiavi?" alzo le spalle,
"Se mi metti giù magari posso aprire la porta" lo sento sbuffare per poi mettermi giù.
Mi sistemo il vestito e incrocio le braccia al petto imbronciata continuando a fissarlo immobile.
"Che c'è?" chiede confuso,
"Voglio tornare alla festa" dico convinta, alza gli occhi al cielo e questo mi fa innervosire,
"Smettila di farlo, mi da fastidio come da fastidio a te" sospira e si appoggia al muro,
"Apri questa dannata porta non ho tutta la notte" spalanco gli occhi,
"Ah si? Allora va via nessuno ti sta obbligando, tanto meno io" ride e si avvicina,
"Andiamo stavo scherzando" annuisco,
"Si, certo" poso la mano sulla maniglia con un sorriso innocente,
"Era aperta comunque" si morde il labbro,
"Credi che non lo sapessi?" dice mentre lo faccio entrare, sbuffo esausta del suo continuo blaterare, chiudo la porta e mi giro verso di lui.

"Sta zitto per una buona volta" poso le mani sul suo petto e lo butto sul letto.
Si solleva sui gomiti e mi guarda con fare di sfida, mi sfilo il vestito e gli salgo a cavalcioni sulle ginocchia.
"Signora Riddle, suona bene no?" chiede mentre mi sporgo leggermente verso di lui.
"E' perfetto" dico infilando le mani tra i suoi ricci ormai asciutti.
"Sai qual è l'unico problema?" lo guardo confusa,
"Quale?" sorride beffardo,
"Dirlo a Peter" il mio sguardo si incupisce, preferisco evitare alla lunga l'argomento.
Non voglio ne parlare di lui ne sentirlo nominare.

Spingo le mia labbra sulle sue prima che possa dire altro su quell'orribile persona.
Le sue mani iniziano a vagare per il mio corpo mezzo nudo,
le mie mani vagano tra i suoi capelli e le sue guance arrossate.

Le nostre lingue si accarezzano delicatamente e i nostri corpi esplodono dall'eccitazione.
Una grande ciocca di capelli bagnati mi cade dalla fronte così mi stacco da lui e la rimando al suo posto.

La sua presa sui miei glutei mi rispinge a terra verso il suo volto.
Infila una mano tra i miei capelli e afferra una grande ciocca tirandola violentemente all'indietro.

Emetto un gemito non appena le sue candide labbra toccano la pelle del mio collo.
Inizia a tempestarlo di baci mentre il mio respiro si fa più pesate al suo continuo tocco.
Le mie mani scendono freneticamente dalla sua nuca al metallo della sua cintura che preme sul mio interno coscia.
La slaccio il più velocemente possibile, ma improvvisamente vengo scaraventata sulla parte opposta del letto ritrovandomi con Mattheo sopra di me.

"Non avrai davvero pensato che ti avrei lasciato il controllo?" dice mentre scende con il volto sul mio petto,
"N-neanche per un m-momento" dico tra gemiti e risate per via del solletico che mi sta provocando continuando a baciarmi la pancia.
"No, sta ferma" dice premendo una mano sul mio seno spingendolo verso il materasso cercando di fermare il mio dimenarmi per il solletico.
"N-non ci riesco" annuisce e continua,
"Resisti" mi aggrappo alle lenzuola per evitare di fare un urlo improvviso quando mi rendo conto che la sua testa è passata dal mio stomaco alle mie gambe.
"Theo...no aspetta...o mio dio" dico quando sento le sue labbra iniziare a baciare la mia intimità.

Nel giro di due minuti inizio a sentire le gambe tremare oltre alla mia voce.
"Non farlo, non ancora" dice uscendo dalle mie gambe e risalendo baciando ogni pezzo del mio corpo che incontra.
Posa una mano sulla mia schiena per poi salire verso l'aggancio del reggiseno, slacciandolo e buttandolo via.

Risale fin su alle mie labbra ma prima di posarsi su di esse con tutto il mio stupore lo sento entrare tutto in una volta dentro di me.
Mi aggrappo alla sua schiena infilando le unghie in tale profondità da far fuoriuscire del sangue.
Mi tappa la bocca baciandomi per evitare che le urla mi trapassino la bocca.

Non ricordavo fosse così,
non mi ha nemmeno dato il tempo di adattarmi a lui, ma cavolo se mi era mancato tutto questo.
Questa sensazione allo stomaco e al basso ventre,
il corpo in fiamme per lui,
continue scariche elettriche su per la schiena,
la complicità e i nostri respiri se pur irregolari così fantastici l'uno per l'altro.

Continua a muoversi dentro di me a tutto ritmo,
geme tra dolore e piacere per via delle mie unghie ancora impigliate alla sua schiena.
Posa le sue forti mani sui miei fianchi per impedirmi di sollevarli mentre seppellisce il suo volto tra l'incavo del mio collo baciandolo con fermezza.

Minuti interminabili pieni di gemiti e urla trapassarono la mia stanza.
Siamo ancora qui ad urlare di piacere l'uno tra le braccia dell'altra come in passato.
Ascolto il suo ritmo iniziare a diventare irregolare senza perdere alcuna sicurezza.
Intuisco che è vicino al culmine come me del resto,
"Merda" rabbrividisco di pieno e puro piacere nell'ascoltare il suo liquido farsi spazio tra le mie viscere tremanti.

Esce da me e si butta al mio fianco,
siamo entrambi esausti e sudati ma non ancora stanchi.
Mi faccio spazio tra le sue gambe e mi ci infilo in mezzo posando la schiena contro il suo petto perfetto.

Intreccio le mia mano alla sua,
"Mi sei mancato, non immagini quanto" posa un bacio sulla mia schiena che mi fa rabbrividire,
"Mi sei mancata anche tu, da togliere il fiato" sorrido teneramente e alzo il volto verso il suo incontrando le sue dolci labbra e deponendoci un leggero bacio.

Stringo la mia mano alla sua il più possibile per assicurarmi che non la molli per nessun motivo.
"Sai...Peter è venuto a trovarmi, quando ero ricoverata..." annuisce,
"Si, lo so me ne ha parlato" mi mordo il labbro,
"Ti ha parlato anche dello schiaffo che mi ha dato?" spalanca gli occhi sorpreso, immagino di no.
"Di che cazzo stai parlando?" abbasso lo sguardo,
"Si...gli ho detto tutto quello che meritava e lui mi ha schiaffeggiata" lo sento sospirare di rabbia,
"Ma non preoccuparti...sono passati mesi" annuisce ma non sembra tranquillo così cerco di cambiare argomento.

"Hai mai pensato a dei piccoli Riddle" scoppia a ridere,
"Scherzi?" scuoto la testa,
"No, se ci dovremmo sposare voglio dei cazzo di figli" ridiamo entrambi divertiti, mi cade l'occhio sul segno nero dei mangiamorte che contraddistingue il suo braccio.

Mi acciglio, non ci avevo mai fatto caso prima non che non lo avessi mai visto,
ma ho sempre preso la cosa sotto gamba, un po' alla leggera perché dentro di me sapevo che questa cosa non avrebbe avuto futuro ma ora dopo tutto questo la mia opinione è del tutto cambiata.
"Mattheo.." si sporge verso di me curioso,
"Non voglio che tu lo faccia.."

𝑹𝒊𝒄𝒐𝒓𝒅𝒂𝒎𝒊 𝒄𝒐𝒔𝒊 𝒄𝒐𝒎'𝒆𝒓𝒐Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora