"Di che parli?" poso una mano sul suo braccio accarezzando il marchio che lo avvolge,
"Non voglio che tu sia un mangiamorte" mi stringe a se attraverso la vita abbracciandomi completamente,
"Smettila di dire sciocchezze" scuoto la testa,
"Non sono sciocchezze per me, dico davvero" sghignazza,
"E credi che sia una mia scelta?" resto in silenzio e forse farò meglio a stare zitta ma...
"Beh...Colin lo ha fatto" si blocca immediatamente, ne un respiro ne un affanno di rabbia, niente.
Si limita a spingermi di lato in modo da allontanarmi ed alzarsi per poi afferrare le sigarette dalla tasca dei suoi pantaloni buttati a terra.
Ne estrae una e si appoggia alla finestra, lo guardo confusa coprendomi il petto con le lenzuola scure.
Guarda fuori accigliato, sembra arrabbiato.
"Tutto porta sempre a Colin..." si gira verso di me rilasciando il fumo dalle narici,
"Non è così?" dice penetrandomi con un solo sguardo, interrompo il contatto visivo guardando altrove spaesata.
"No, è solo che..." mi interrompe,
"Solo che cosa? Vuoi che passiamo il resto della nostra vita a scappare? Perseguitati, costantemente in pericolo? E per cosa? Per un paio di vite? Ma per favore!" alzo lo sguardo verso di lui,
"Mattheo stai fraintendendo" scuote la testa,
"No, non sto fraintendendo proprio per un cazzo Federica. Vuoi che sia una persona migliore? Vuoi che non passi le mie intere giornate a minacciare, torturare e uccidere poveri innocenti?
Vuoi che sia come mio fratello? Un pacifista del cazzo? Beh, ti dirò una cosa che forse non sai, IO NON HO UNA FOTTUTA SCELTA" scuoto la testa contrariata,
"C'è sempre una scelta" ride nervosamente reggendosi la testa con una mano,
"Tu non capisci" annuisco,
"Come faccio a capirti se tu non mi spieghi?" il suo tono di voce si fa improvvisamente alto,
"IO HO GIA' FATTO LA MIA CAZZO DI SCELTA!" dice avanzando e puntandosi un dito al petto.
Lo guardo sbalordita dal suo comportamento,
nella stanza è calato un silenzio tombale se non per il filo di vento che entra dalla finestra e il suo pesante respiro per via delle sue improvvise urla.
"Sapevi fin dall'inizio chi ero e non ti è mai importato, ora non capisco il tuo rifiuto improvviso" mi mordo il labbro,
"Ho sempre preso sotto gamba tutta questa storia Mattheo, ma ora non voglio sentirmi responsabile per ogni tua azione" si passa una mano tra i capelli frustrato mentre inala la nicotina della sigaretta.
"Sentirti responsa-, non sei tu a doverlo fare, non ho io dei fottuti sensi di colpa perché tu dovresti?" spalanco gli occhi,
"Siamo una coppia Mattheo, come puoi dire una cosa del genere? Io non dovrei preoccuparmi di te? Scherzi?" scuote la testa,
"No, non dovresti. So cavarmela da solo" rido divertita ma non aggiungo altro.
Mi alzo e mi infilo nella doccia il più veloce possibile.
Non voglio sentire altro.Lo osservo lanciare la sigaretta fuori dalla finestra e posare la testa sul muro frustrato.
Io non dovrei preoccuparmi per lui?
Quindi io sto con lui solo per una scopata ogni tanto e due bacini?
Non so più che pensare davvero.
Finisco la mia doccia e esco avvolgendomi un asciugamano intorno al corpo.
Mi appoggio al lavandino turbata dalla situazione assurda.
Alzo lo sguardo e mi cade lo sguardo sul suo riflesso che si sta sedendo sul bordo del letto.
Emetto un gran respiro e inizio ad asciugarmi i capelli restando in silenzio e ignorandolo completamente.
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Infilo un paio di pantaloncini e una semplice maglietta bianca per poi dirigermi verso la finestra e chiuderla.
Mi appoggio ad essa per poi dirigermi verso di lui.
Mi siedo sulle sue ginocchia e passo una mano tra i suoi capelli.
"Sai qual è il tuo problema?" chiedo, alza lo sguardo verso di me attirato dal mio gesto.
Mi avvicino alle sue labbra e gli poso un semplice e delicato bacio.
"Tu non riesci ad accettare che a questo mondo ci sia una persona che ti ami e che tenga a te più di ogni altra cosa, e so che la cosa ti spaventa, ma non per questo devi tenermi lontana da te" dico sussurrandolo contro le sue labbra senza staccare gli occhi dai suoi.
"Sai perché adesso tutto questo è un problema? Perché se un giorno ci sposeremo io non sarò il tipo di moglie che userai solo per fare l'amore ogni tanto, io non voglio essere il tipo di moglie che prega che l'amore della sua vita torni a casa sano e salvo. Non voglio pensare che tu ti trovi in pericolo neanche per un singolo secondo..." sorrido contro le sue labbra,
"Perché detto tra noi...senza di te non ce la farei" restiamo a guardarci così in silenzio per un po'.
"Abituati allora" dice con tono freddo e pacato,
"Dovrei abituarmi a fare cosa? A restare con la costante consapevolezza che qualcuno ti abbia ucciso e buttato come un rifiuto da qualche parte?" annuisce,
"Hai accettato di stare con me per quello che sono, io sono questo Federica...non cercare di cambiarmi perché non funzionerà" abbasso lo sguardo.
Ha ragione, ho accettato di stare con lui per quello che è e io non sono nessuno per poterlo cambiare.
"Bene allora saremo in due" aggrotta le sopracciglia confuso,
"Di che parli?" mi mordo il labbro per quello che sto per dire.
"Diventerò una mangiamorte anch'io" spalanca gli occhi e quasi la mascella gli cade a terra,
"No" sorrido,
"Oh invece si" mi solleva con una mano dietro la schiena e una sotto le ginocchia e mi butta bruscamente sul letto alzandosi di riamando.
Si accende una sigaretta e cammina avanti e indietro per la camera.
"No, non puoi farlo" annuisco,
"Mattheo" scuote ripetutamente la testa,
"Tu non capisci, mio padre ti ucciderà non appena ti vedrà" alzo le spalle,
"No Peter non lo permetterebbe" dico avvicinandomi a lui.
"Ha permesso senza problemi che tua madre morisse" mi fermo immediatamente sui miei passi, abbasso lo sguardo soltanto al ricordo.
"Allora lo farò quando sarai tu il prossimo Signore Oscuro" scoppia a ridere,
"E quando credi che sia? Domani forse? Non sai di cosa parli" alzo le spalle,
"L'unica cosa che so è che non ti lascerò da solo ad affrontare questa cosa. Se affondi affondiamo insieme." scuote la testa,
"Ma perché dovrei affondare?! Stiamo discutendo da un'ora su un discorso basato su delle fottute supposizioni!" dice dandomi le spalle,
"E perché il nostro merdoso futuro non è basato su delle supposizioni?!" resta in silenzio.
Sospiro e mi avvicino prendendo il suo viso tra le mani,
"Ho soltanto paura di perderti, tutto qui" sospira,
"Non voglio più parlarne" abbasso lo sguardo,
"Non faresti male ad una mosca e ora vuoi farmi credere che ti divertiresti ad uccidere gente di continuo?" annuisco,
"Beh mi sembra che Pansy l'ho conciata per bene no?" dico divertita, lui non la prende bene e si divincola da me.
"Qui non si parla di semplice gelosia Federica" annuisco,
"Si, lo so era per dire" scuote la testa,
"No, tu non lo sai. Non sai cosa si prova ad uccidere ad avere le mani sporche di sangue e l'anima dannata. Quando inizi sei tormentato dai sensi di colpa, ma poi finisce che ne vuoi sempre di più ed è li che inizi a prenderci gusto, è li che sei fottuto. Non voglio che il senso dell'essere potente ti consumi, non voglio che la tua anima si macchi, non voglio che tu sia come me perché so che ad un certo punto tu esploderesti." annuisco,
"Allora cosa vuoi che faccia?" mi guarda fisso negl'occhi.
"Niente" annuisco,
"Bene allora, vai per la tua strada io per la mia" dico buttandomi sul letto.
"Lo faccio per te, per proteggerti" dice sedendosi al mio fianco.
"Anch'io" dico posando la testa sul cuscino.
Mi infilo sotto le coperte dandogli le spalle, ma poi mi giro verso di lui che sta finendo quella che sarà la terza sigaretta.
"Pensavo di smette con la pillola" quasi soffoca con il fumo che gli fuoriesce dalle narici,
"Vuoi farmi morire sta sera?" sorrido,
"Scherzo ovviamente, ma no mi servi ancora per un bel po'" dico avvicinandomi a lui.
"Ah quindi ora si scopre che sei tu che mi usi" rido mentre mi raggomitolo contro di lui.
"Sai che non mi arrenderò così facilmente vero?" mi passa una mano tra i capelli,
"Lo so, ma spero di farti cambiare idea" alzo le spalle,
"Anch'io" dico accarezzando il suo petto con l'indice.
"Non hai idea di cosa ti farei se fossi sempre così testarda" sorrido,
"Beh è per questo che mi ami no?" annuisce,
"Si, è una delle tante ragioni" dice stringendomi il più possibile a se.

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𝑹𝒊𝒄𝒐𝒓𝒅𝒂𝒎𝒊 𝒄𝒐𝒔𝒊 𝒄𝒐𝒎'𝒆𝒓𝒐
Hayran Kurgu"𝑇𝑖 𝑝𝑟𝑒𝑔𝑜 𝑓𝑎 𝑙𝑎 𝑐𝑜𝑠𝑎 𝑔𝑖𝑢𝑠𝑡𝑎, 𝑙𝑎𝑠𝑐𝑖𝑎𝑚𝑖 𝑎𝑛𝑑𝑎𝑟𝑒" "𝐸 𝑠𝑒 𝑛𝑜𝑛 𝑐𝑖 𝑟𝑖𝑢𝑠𝑐𝑖𝑠𝑠𝑖?" "𝐴𝑙𝑙𝑜𝑟𝑎 𝑎𝑠𝑝𝑒𝑡𝑡𝑎𝑚𝑖" ___________________________________________ 𝙰𝚃𝚃𝙴𝙽𝚉𝙸𝙾𝙽𝙴; ;𝚀𝚄𝙴𝚂𝚃𝙾 𝙴' 𝙸𝙻 𝙲�...