Non è abbastanza

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"Starai bene non preoccuparti" dico asciugandogli il sangue. 
Sorride debolmente,
"G-grazie" annuisco.

Ci ho messo un po' ma alla fine sono riuscita a metterlo a letto. 
Non potevo lasciarlo così,
lui c'era quando io stavo male e non ha esitato un solo secondo ad aiutarmi, 
ho ricambiato il favore quindi ora non gli devo più nulla. 
Ma questo favore mi potrebbe esser costato un qualcosa di più grande. 
Qualcosa che forse non avrò più occasione di recuperare. 

"P-perché lo fai?" chiede mentre strizzo l'asciugamano bagnato dall'acqua. 
Abbasso lo sguardo e mi avvicino continuando a pulirlo. 
"Te lo dovevo e poi perché so cosa vuol dire non avere nessuno accanto in queste situazioni" annuisce e geme di dolore quando poso la mano sul suo naso. 
"Credo che dovresti andare da Madama Chips..." scuote immediatamente la testa, 
"No, non c'è bisogno, starò bene...lo hai detto anche tu no?" gli rivolgo un sorriso accennato e ritiro la mano dal suo volto. 

La incrocio alla mia e le guardo in silenzio sperando che questo incubo finisca.
"Mi dispiace Colin...per tutto" sospira e cerca di sollevarsi con lieviti gemiti di sofferenza. 
"Oh tranquilla non è la prima volta che le prendo da Mattheo" mi mordo il labbro. 
"Ma non ha mai rischiato di ucciderti..." scuote la testa, 
"No ma...c'è sempre una prima volta no?" annuisco debolmente e mi alzo.

"Ti ha chiesto di scegliere e tu sei rimasta-" lo interrompo, 
"Ti prego...non è il momento" annuisce.

Mi dirigo verso il lavello in bagno e mi lavo le mani sporche di sangue. 
Lo guardo scivolare via con fatica e non posso fare a meno di pensare al come ci sia finito. 
Mi tornano in mente tutte le immagini, la rabbia, il terrore e il rimorso.

Il mio respiro inizia a arsi più pesante, mi appoggio al lavello e mi passo una mano tra i capelli. 
"S-stai bene?" scuoto la testa, 
"No io...tu devi fare una doccia per togliere il sangue e devi cambiarti tra un ora abbiamo lezione." mi avvicino all'armadio e gli lancio freneticamente sul letto la divisa.
"Federica..." mi guarda confuso ma io non gli presto attenzione.
"Federica, ehi..." afferro i libri e inizio a riempirgli la cartella. 
"Fede-" lo interrompo improvvisamente urlando, 
"CHE C'E'?!" mi guarda sorpreso dal mio tono di voce, come me del resto. 

Mi passo una mano sulla fronte frustrata. 
"Ci penso io ok?" scuoto la testa, 
"No io...io non posso...no io" cerca di alzarsi se pur con fatica. 
"Si invece, devi preparanti anche tu quindi va" mi guardo in torno e annuisco. 
Vado verso la porta e esco senza dire una parola. 
Ho anche dimenticato di prendere le medicine, come se non bastasse. 

Cammino lungo la sala comune verso le scale del dormitorio femminile.
Noto Mattheo appoggiato accanto al camino, mi fermo immediatamente e lo guardo in silenzio. 
Non appena sente la mia presenza si gira verso di me ma prima di incrociare il mio sguardo abbandona la sala comune attraversando la porta senza dire una parola. 

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30 OTTOBRE;

Mi prendo la testa tra le mani posando i gomiti sul banco di legno,
cerco di non guardarlo ma sembra impossibile. 
Sono ormai 24 ore che mi ignora completamente. 
Ho provato persino ad andargli addosso ma non è servito, 
ha fatto finta di niente e se ne è andato. 

Odio il suo comportamento infantile.
Anche se io sto facendo lo stesso con suo fratello. 
Ha provato a parlarmi più volte ma io ho sempre trovato una scusa per non farlo e scappare via. 

Lo osservo scarabocchiare su una pergamena dall'altra parte della classe. 
Non mi degna di uno sguardo pur sapendo benissimo che lo sto fissando. 
E' estenuante sapere che pur provandoci in tutti i modi non voglia più saperne di me.

Ne ho parlato con Ethan e con Denise e mi hanno suggerito di lasciar correre. 
Credono che gli passerà prima o poi ma io non ne sono tanto sicura, 
loro non hanno visto quello che ho visto io nei suoi occhi in quel momento.

La McGranitt assegna sta assegnando i progetti da consegnargli la prossima volta ma sinceramente non importa.
Sono troppo impegnata a fissare Mattheo quindi non le sto prestando la benché minima attenzione. 

Un paio di minuti più tardi Ethan mi da una gomitato facendomi sobbalzare,
stacco gli occhi da Mattheo e lo guardo confusa. 
"Eh? Si stavo ascoltando" sussurro abbastanza sorpresa. 
Ethan mi guarda divertito, 
"Cosa stavi ascoltando se la lezione è finita?" spalanco gli occhi e mi affretto a raggruppare le mie cose.
Metto la cartella in spalla e attraverso la classe verso la sua direzione. 

MATTHEO POV

"Mattheo possiamo parlarne?" chiede ma io non le presto attenzione.
Mi alzo dal banco e cammino verso l'uscita, non ho intenzione di ascoltare una parola da lei, soprattutto dopo ieri mattina.

Non avrebbe dovuto dubitare un attimo, 
avrebbe dovuto dire immediatamente il mio nome,
ma invece no, non sapeva cosa dire.

Mi ha davvero spezzato il cuore sapere che prova qualcosa per quel sudiciume con il mio stesso sangue. 
E il fatto che lo continui a difendere mi fa solo vomitare.

Insomma lo odiava,
lo odiava a morte eppure è riuscita comunque ad affezionarsi se pur a modo suo.
E lo odio, 
lo odio così tanto che si ieri avrei potuto ucciderlo ma non mi importava e non mi importa tutt'ora. 
Se mi ricapiterà l'occasione di eliminarlo una volta per tutte posso assicurare a tutti qui dentro che non mi farò problemi.
Anche se questo andrà contro di lei. 
Non mi interessa, o almeno non più.

"Theo aspetta!" dice correndo verso di me. 
Mi fermo e giro leggermente la testa nella sua direzione. 
"Il mio nome è Mattheo ficcatelo in testa" si ferma anche lei ad un paio di centimetri da me che gli do le spalle.
"Voglio solo parlare" alzo le spalle, 
"Non ho niente da dirti" annuisce girandomi intorno posizionandosi davanti a me. 

"Si ma io si" guardo altrove per evitare di perdermi nei suoi splendidi occhi.
"Non mi importa" dico cercando di sorpassarla ma mi mette una mano sul petto fermandomi. 
"Ti prego" guardo la sua mano sul mio petto restando in silenzio. 

"Va da Colin sono sicuro che lui sia ben disposto ad ascoltarti" tolgo bruscamente la mano.
"Si ma io voglio che sia tu a farlo" sistemo meglio la cartella sulla mia spalla, 
"Non importa" la sorpasso sbattendogli contro la spalla.

Il gesto probabilmente la fa reagire e la porta ad alzare la voce.
"Mattheo!" continuo a camminare. 
"Cosa?!" 

"Smettila!" stiamo urlando nel bel mezzo del corridoio il che permette l'eco. 
"Perché dovrei?!" la sento sospirare in silenzio per un attimo ma poi mi blocco immediatamente quando sento le parole che aspettavo da mesi chiare e tonde.
"Perché ti amo idiota..." 

Vorrei correrle addosso e baciarla ma mi limito a girarmi leggermente dandogli le spalle. 
E pronuncio le parole che probabilmente la spezzano.
"Non è abbastanza" 

FEDERICA POV

"Si invece" dico avvicinandomi,
"Lo è perché anche tu mi ami" gli giro in torno e allungo la mano verso la sua afferrandola.
"Quindi che stiamo aspettando?" dico sorridendo,
"Che smetti di amare mio fratello" dice per poi lasciarmi e andare via.

"Io non lo amo..." dico sussurrando ma ormai è troppo tardi per potermi sentire, è già sparito.



 


𝑹𝒊𝒄𝒐𝒓𝒅𝒂𝒎𝒊 𝒄𝒐𝒔𝒊 𝒄𝒐𝒎'𝒆𝒓𝒐Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora