𝑹𝒊𝒄𝒐𝒓𝒅𝒂𝒎𝒊 𝒄𝒐𝒔𝒊 𝒄𝒐𝒎'𝒆𝒓𝒐

Non posso

"Sono ore che ti aspetto, dove cazzo eri finita?!" chiudo la porta della mia camera e lascio cadere la borsa a terra.
"Parlo con te" mi passo una mano tra i capelli,
"Ti prego Mattheo...mi scoppia la testa, questo non è il momento" scoppia a ridere,
"Per te non è mai il momento quando si tratta di darmi delle spiegazioni" faccio un bel sospiro,
"Vuoi che ti dica anche quando vado in un fottutissimo bagno?" sbatte il libro che aveva tra le mani sul materasso.

"Voglio che tu mi dica per quale ragione in queste tre ore non eri ne a lezione ne qui, è così difficile?" annuisco,
"Si lo è se non la smetti di urlarmi addosso" si guarda in torno,
"Mi dai una fottuta spiegazione o no?" scuoto la testa,
"No" si morde la guancia,
"E' tutto il giorno che sfidi la mia pazienza, ti consiglio di smetterla" annuisco e borbotto qualcosa, ma sfortunatamente il suo udito è ben sviluppato.

TRE ORE PRIMA:

Cammino attraverso la foresta in un silenzio tombale.

Gli ho mentito,
non sono scappata da lui per andare a lezione,
cioè si all'inizio era così ma poi ho ricevuto un gufo da parte di mio padre e i miei programmi sono cambiati.

Incontriamoci nella foresta proibita tra 15 minuti,
sta attenta.

Papà

Questo ha detto.
Spero che mi procuri quello di cui ho bisogno altrimenti non saprei dove iniziare.
Sono una folle lo so, ma per Mattheo farò di tutto anche se questo significa andare dritta nella tana del lupo.

Mi lascio cadere contro un albero e afferro un libro dalla mia cartella.
Se devo aspettare tanto vale fare qualcosa di utile.
Sta mattina prima che mi beccasse sulla finestra ho mandato un gufo a Peter e poi sono passata in biblioteca e ho trovato questo libro sui duelli.
Non ho mai duellato in vita mia, ma se voglio fare quello che sto per fare mi servirà della teoria e della pratica.

"Non ti servirà a niente leggere" alzo gli occhi al cielo non appena sento la sua fastidiosa voce,
"Beh allora insegnami" si avvicina e mi toglie il libro tra le mani,
"Per questo esiste la scuola che frequenti" appoggio la testa contro l'albero già esausta della sua compagnia.
"Allora cos'hai per me?" chiedo mentre lo osservo sedersi su un muretto in pietra.
"Sfortunatamente ancora niente" mi guardo in torno,
"E allora perché hai voluto vedermi?" alza le sopracciglia e incrocia le braccia al petto,
"La domanda è, perché tu hai voluto vedermi" emetto una risatina,
"Mi sembra di tornare in terapia" sospiro e fisso il mio sguardo nel suo.

"Te l'ho detto, mi serve quel fottuto invito" sorride,
"Non ti darò nessun invito finché non mi dici cos'hai in mente di fare" rido nervosamente,
"Non so di cosa parli" scoppia a ridere divertito,
"Oh andiamo Federica non ci sarò stato per tredici anni, ma so riconoscere benissimo quando mia figlia ha in mente qualcosa. Quindi se vuoi una mano da me dovrai rivelarmi i tuoi piani da adolescente innamorata" avevo dimenticato quanto potesse essere intelligente quando vuole.

"Bene allora" tiro fuori dalla borsa la mia bacchetta e la poso a terra,
"Voglio diventare mangiamorte" spalanca gli occhi sorpreso,
"Tu? Una mangiamorte? Non farmi ridere" mi mordo il labbro,
"E voglio uccidere il tuo fidanzato" smette di ridere e pian piano il sorriso stampato sul suo volto svanisce.

"Smettila di scherzare" alzo le spalle,
"Non sto scherzando" ride nervosamente,
"Mattheo ti ha riempita di puttanate" scuoto la testa,
"Mattheo non sa nulla, e se lo sapesse mi fermerebbe all'istante quindi non dare la colpa a lui e chiudi quella fogna Peter" sospira,
"Ti rendi conto che hai in mente di uccidere il mago più potente esistente in questo mondo?" annuisco,
"Ne sono consapevole si" scuote la testa,
"Lo stai facendo per me non è così? Vuoi farmela pagare" scoppio a ridere,
"Per te? Davvero? Oh papà cerchi così disperatamente le mie attenzioni che ti dimentichi che il mondo non gira in torno a te" abbassa lo sguardo,
"E poi parliamoci chiaro, tu non stai con lui perché lo ami" alza lo sguardo confuso,
"Pensi di sapere tutto?" chiede, io annuisco.