Aggrappati a me

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MATTHEO POV:

Abbasso lo sguardo mentre la osservo scendere al piano di sotto, mi guardo stupidamente in torno prima di seguirla nell'intento di capirci qualcosa e sistemare le cose.

Corro giù per le scale e prima che lei possa aprire di un altro millimetro la porta ed uscire posiziono il braccio su di essa impedendoglielo. 
Mi ritrovo dietro di lei che mi da le spalle intrappolata tra il mio petto e la porta dell'enorme casa in cui ci troviamo. 
Ascolto il suo respiro incredibilmente regolare, e non riesco a darmi una spiegazione per tutto questo. 

Il suo auto controllo mi confonde, anche dopo aver visto quello che a fatto stento a crederci.
"Chi ti ha detto che ero qui?" chiedo con tono calmo e pacato sussurrando leggermente ogni parola,
"E' davvero questo l'importante, Mattheo..." si gira leggermente nella mia direzione,
"...chi mi ha permesso di salvarti la vita?" resto in silenzio ad osservarla di profilo,
"Vuoi davvero parlare di questo?" mi chiede sussurrando.


Scuoto la testa, 
"Non avresti dovuto" ride nervosamente, 
"Non avrei dovuto? E allora dimmi...cosa avrei dovuto fare? Lasciarti morire davanti ai miei occhi?" 
"Mio padre mi vuole vivo, non avrebbe permesso che mi uccidessero prima che-" si gira velocemente verso di me e mi interrompe prima che possa spiegargli le cose. 
"Ah si? Allora dove cazzo era tuo padre? Dimmi, dove cazzo era tuo padre mentre i suoi schifosi scagnozzi ti stavano torturando di sopra?" si avvicina il più possibile, 
"Te lo dico io. Da nessuna parte, perché se ne sbatte di te e di chiunque gli sta in torno"

"Aggrappati a me e smettila di fare affidamento su di lui perché ti sta solo usando a suo piacimento per i suoi giochetti da maniaco, poi ti butterà via come ha fatto con-" si blocca istintivamente guardando la figura dietro di me che attraversa la stanza. 
"C-colin..." solo questo viene fuori dalla sua bocca.

Abbasso lo sguardo rendendomi conto che il motivo per cui mi trovo qui è venuto a galla e che l'unica persona che non avrebbe mai dovuto saperlo ne è la causa. 
"Lui sa che lo sto proteggendo-" 
"Sta zitto" dice posandomi una mano sul petto continuando a fissare mio fratello.

Li guardo non intenzionati a bloccare il contatto visivo così lo faccio io afferrandola per il braccio e aprendo la porta, portandola fuori dalla casa.
Chiudo la porta dietro di noi allontanandoli definitivamente. 
"Cosa diavolo era quello?" chiedo infastidito,
"Nulla...più tosto spiegami come hanno fatto a sovrastarti" mi maledico per essere risultato debole ai suoi occhi, 
"Mi hanno preso di spalle, tu cosa credi?" si guarda in torno incrociando le braccia al petto, 
"Ora stai bene?" la guardo confuso, 
"Dovrei chiedertelo io dato ciò che hai combinato di sopra" abbassa lo sguardo,
"Mai stata meglio, grazie" scuoto la testa, 
"No, so come ti senti sta per caderti il mondo addosso-" mi interrompe alzando lo sguardo verso di me, 
"Io sto bene ok? Sto bene, non ho fatto nulla di sbagliato o di eclatante." si passa una mano sulla fronte, 
"S-sto benissimo" faccio un passo avanti verso di lei, 
"Hai ucciso cinque uomini..." annuisce ripetutamente, 
"S-sisi lo so. So quello che ho fatto" 

Mi avvicino cercando di abbracciarla, ma con mia grandissima sorpresa fa un passo indietro, 
"Perché fai così?" abbassa lo sguardo,
"Devo parlare con mio padre..." si avvicina e cerca di sorpassarmi,
"scusami..." dice per poi rientrare nell'enorme casa.


FEDERICA POV:

Mi si è ghiacciato il cuore non appena ho messo piedi in quella stanza, 
non mi capacito del mio comportamento e come posso?

Una parte di me è caduta quando ho maledetto i primi due uomini che hanno cercato di afferrarmi. 
Non lo avevo mai fatto prima, non avevo mai ucciso nessuno...e la sensazione è così dannatamente strana.
E' come se ne volessi ancora...è come se avessi fame pur sapendo di aver già mangiato.

E la cosa mi spaventa perché ho paura che Mattheo abbia ragione, 
ho paura che la fame mi consumi e mi trasformi in un qualcosa che neanche lontanamente mi assomigli. 

Sbatto la porta lasciandomi alle spalle il suo sguardo confuso e pieno di insicurezze. 
Incontro lo sguardo di suo fratello che se pur volendo non riesco ad evitare. 
"Come va?" lo fulmino con lo sguardo,
"Vaffanculo" dico sorpassandolo e mettendo i piedi sulle scale per dirigermi al piano di sopra. 

Prima che possa mettere piede sull'ultimo scalino una figura mi blocca la strada. 
Sbatto contro il suo petto e mi ritraggo non appena me ne rendo conto. 
"Ehi piccola volpe guarda dove vai" sorrido nel riconoscere la sua voce, 
"Davvero?" poso le mani sul suo petto e lo spingo leggermente indietro salendo definitivamente sul piano. 
"Non ti vedo da mesi e la prima cosa che mi dici è di guardare dove vado?" annuisce, 
"Su una cosa ho preso però" mi acciglio confusa, e ora che c'entra?
"Peter mi ha detto del tuo Patronus" alzo gli occhi al cielo,
"Oh sta zitto" odio ammettere che abbia ragione. 

"Ora dov'è?" mi indica con gesto del capo la fine del corridoio, 
"Beh ci vediamo in giro..." dico cercando di sfilare via, ma per mia sfortuna Draco mi afferra per il braccio, trattenendomi a se. 
"Ti senti bene?" guardo la sua mano avvolta al mio braccio, e vorrei davvero scappare. 
"Si...sto alla grande" la sua mano scivola via e io abbandono il contatto dirigendomi senza indugio da l'unica persona che forse può aiutarmi. 

"Ora va prima che qualcuno ti veda..." mi affretto ad aprire la porta, ma mi stupisco nel rendermi conto che è solo. 
"Con chi parli?" alza le spalle,
"Con nessuno" annuisco e chiudo la porta dietro di me. 
"Impressionante" dice abbassandosi al livello dei mangiamorte morti a terra. 
"Credevo che non ci saresti riuscita" lo guardo confusa, 
"Non dirmi che-" annuisce, 
"Mattheo sarebbe potuto morire, io sarei potuta morire, Draco sarebbe potuto morire! Che cazzo di problemi hai?!" scuote la testa, 
"Credi che avrei lasciato che questo accadesse?" mi passo una mano sulla fronte turbata, 
"Mattheo lo sapeva?" scuote la testa,
"No, non lo sapeva nessuno...se non il povero Scabior che evidentemente meritava di morire" resto senza parole dalle sue affermazioni. 

"E Colin?" alza le spalle, 
"Ah si dimenticavo...povero ragazzo, Tom sarà furioso" emetto una risatina nervosa, 
"E a Mattheo non pensi? Ora che suo padre sa che lo ha protetto credi che lo lascerà andare così?!" si rialza dirigendosi verso di me, 
"Oh andiamo Mattheo gli sarà molto utile tra non molto, non lo ucciderebbe mai" spalanco gli occhi, 
"Tra non molto? Di che diavolo stai parlando?" posa una mano sulla maniglia della porta, 
"Domani sera, alle diciannove" lo guardo confusa, 
"Metti qualcosa di elegante, infondo è una cena" mi fa l'occhiolino per poi uscire e andare via. 

Metto una mano sul petto, 
è davvero arrivato il momento? 


𝑹𝒊𝒄𝒐𝒓𝒅𝒂𝒎𝒊 𝒄𝒐𝒔𝒊 𝒄𝒐𝒎'𝒆𝒓𝒐Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora