Indifferenza

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Cammino per il salotto della sala comune ormai vuoto.
E' tardi e Silente avrà già iniziato a parlare.
Inizio a correre non appena esco dalla casa.

Mi fermo pochi metri lontana dalla porta della sala grande.
Riprendo fiato e mi sistemo un pochino.

Entro e sono già tutti seduti.
Mi affretto a fare lo stesso ma vedo già Ethan seduto al tavolo dei serpeverde.

Mi siedo accanto a lui e sussurro.
"Cavolo mi spiace mi sono persa il tuo smistamento." scuote la testa,
"Tranquilla non preoccuparti" annuisco.
Dovevo fare più in fretta.

"Beh che mi sono persa?" dico afferrando la forchetta.
"Silente ha annunciato la festa di domani" infilzo del cibo e sorrido.
"Fantastico" dico.

Il mio sguardo cade su un paio di posti più avanti.
Mattheo mi sta chiaramente fissando.

Guardo Ethan.
"Ehi ascolta, mi spiace di aver mentito prima. E' solo che dire che tu fossi il mio ragazzo mi sembrava la soluzione migliore." sorride,
"Tranquilla ci inventeremo qualcosa" annuisco,
"Ti consiglio di stare alla larga da Mattheo. E' capace di fare qualsiasi cosa. E dire qualsiasi è poco" porta del cibo alla bocca.
"Ti do lo stesso consiglio" scuoto la testa.
"No sai che non posso. Ho un pia-" mi interrompe.
"Si, lo so ti sto solo chiedendo di essere prudente. Potrebbe sfuggirti di mano la situazione se ti lasci andare" sorrido diabolicamente.

"Ti assicuro che questo non accadrà" afferro il calice e lo porto alle labbra mentre il mio sguardo incontra di nuovo il suo che si sta avvicinando.
"Arriva" sussurro in modo che solo Ethan possa sentirmi.

Mette immediatamente una mano sulla mia coscia e la stringe a se.
Rimango sorpresa dalla sua forza ma questo non mi sembra il momento.

Si siede dinanzi a noi e ci guarda senza dire una parola.
Io continuo ad ignorarlo.
L'indifferenza è la migliore vendetta che ci sia.

"Peach ti va di andare insieme alla festa domani?" mi chiede, mi giro e annuisco.
"Certo ma non staremo li per molto ho altri piani per la serata..." dico in modo che entrambi capiscano che parlo di sesso.

Mattheo non sta toccando cibo, si limita a fissarci.
Starà sicuramente cercando il minimo indizio che possa provare che non stiamo realmente insieme.

"Perfetto allora" dice Ethan sicuro di se. Mattheo afferra il calice e lo porta alla bocca deglutendo il suo contenuto.
"Pensavo che sta sera potresti venire da me visto che ho una stanza tutta per me..." Ethan smette di masticare e Mattheo per poco non soffoca con l'acqua che lui stesso stava bevendo.
Mi guardano entrambi con gli occhi fuori dalle orbite.

"Va bene" dice Ethan.
Guardo Mattheo che posa il calice e torna a fissarmi.
"Oh cavolo" dice Ethan. Mi giro verso di lui.
"Ho dimenticato la mia bacchetta nel baule, torno subito" annuisco.

Vorrei seguirlo ma meglio restare qui.
Si alza e una volta allontanato Mattheo si decide a parlare.
"Perché sei arrivata in ritardo? Dove sei stata?" nessuna risposta da parte mia.
Mi limito a finire la mia insalata e a bere l'ultimo sorso d'acqua.

"Parlo con te" alzo gli occhi verso di lui e poso i gomiti sul tavolo sporgendomi un po' verso la sua direzione.
"Perché non lo chiedi a tuo fratello? Ci stavamo divertendo parecchio mentre mi legava la sua cravatta al collo" il suo sguardo cade immediatamente sulla mia cravatta.

"Mi ha aiutata anche ad abbottonare la camicia, a sfilare la gonna e...a cambiarla" stringe i pugni.
"Smettila o ti sbatto contro il muro dietro di te" alzo le sopracciglia.
Ma davvero? Vorrei proprio vedere.

"Sai credo che a lunghezza ti batta...dovrò testare in tal caso" si morde il labbro.
"Ma davvero?" annuisco,
"Già, si davvero" vedo Colin entrare e dirigersi verso di noi.

𝑹𝒊𝒄𝒐𝒓𝒅𝒂𝒎𝒊 𝒄𝒐𝒔𝒊 𝒄𝒐𝒎'𝒆𝒓𝒐Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora