Il Bimbo Imprevisto(2/4)

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Capitò così quell'anno: Dacante racimolò i risparmi ed affittò quel terreno vergine a nord-est dove piantò quattro ulivi, tanto per cominciare. Era la prima volta in vita sua che faceva una cosa del genere e se qualcuno gli avesse chiesto "perché?", non avrebbe saputo spiegarsi.

La questione era che a volte nella vita bisognava avere fiducia. A volte sì. A volte no. Ma a volte sì ed era il caso soprattutto quando tuo figlio di quattro anni biascicava nel sonno "incremento del prodotto interno lordo..." mentre ancora si succhia il pollice.

Arrivò l'estate, irrigò e potò dove c'era bisogno. Il terreno dimostrò di essere davvero ottimale e nutriente e quando giunse l'autunno, quindi il momento della raccolta, quei quattro ulivi produssero come un campo di dodici.

L'uliveto del barone Calebras si era allagato e guastato in una notte di pioggia la primavera precedente e quell'anno non poté vendere una bottiglia di vino. Ma Dacante sì: intascò molto più di quel che aveva speso per quel progetto. La prima cosa che fece fu comprare un vestito blu dal taglio alla moda alla moglie e la seconda di comprarsi il resto del terreno, fin dove il piccolo Luka indicava se non era intento a succhiarsi il pollice e di piantarci sei file di ulivi che parevano il paradiso terrestre della religione Tawikij.

Quell'autunno la vendita del suo olio raggiunse le province vicine e divenne ricco. Da contadino passo ad essere un proprietario terriero: ingrassò, assunse del personale che lavorasse per lui e un istitutore per i cinque figli e i gemelli in arrivo. Non poteva restare anonima una tale fortuna, così, come facevano quelli dei ranghi più alti diede un nome alla sua famiglia che da quel momento in poi sarà conosciuta come "Dacanti".

Il valore delle case nel Quartiere del Sole triplicò e la provincia divenne prima nella produzione dell'olio d'oliva. Il comitato del Quartiere ritenne lecito se non di dovere modificarne lo stemma: le caricaturali guance rosse del sole con occhi, naso e bocca furono contornate entrambe da due ramoscelli d'ulivo, come due mani che poggiavano morbide. 

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