L'improvviso stravolgimento del tenore di vita di un uomo senza titoli e la riforma economica di un'intera provincia non sfuggì alle attenzioni dell'omonima capitale del regno di Hod'ragen. Un giorno un cavallo dal pelo nero con la criniera raccolta in un'unica treccia e finimenti che non avevano bisogno di presentazioni, oltrepassò il confine dentro la provincia: il suo cavaliere era niente di meno che il consigliere di re Gaio. Anshival era un uomo alto e magro dagli occhi verde oliva e gli zigomi importanti, collettivamente appellato col nomignolo di Bracciodiritto.
Normalmente, un messaggio proveniente dal palazzo reale viaggiava sotto l'ala protettrice di un semplice ambasciatore(per quanto poteva essere semplice il ruolo di ambasciatore). L'arrivo in provincia di Bracciodiritto non era aspettato a meno che non fosse venuto ad annunciare morte, a far evacuare i cittadini che inconsciamente camminavano sopra un giacimento d'oro sotterraneo o semplicemente in vacanza.
Questo era il caso della seconda opzione, ma il giacimento d'oro non era sotterraneo bensì in superficie e in bella vista e non era lì a far evacuare i cittadini. Sarebbe invece stato desideroso di farsi offrire un bicchiere di vino dalle pepite che andava a cercare.
Sì, aveva proprio bisogno di un buon bicchiere di vino, soprattutto da quando l'acqua nella sua bisaccia era finita. La gola era secca e gli prudeva, ma riuscì a ritrovare la saliva per inumidirsi le labbra e pronunciare: «Abita qui mastro Dacante dei Dacanti?».
Già prima che le rivolgesse la parola, la domestica magrolina e dalla pelle rosa pallido nel vero senso della parola rovesciò i panni che fino a quel momento aveva steso sulla cordicella sospesa in cortile. Se non sfuggiva all'attenzione il successo di un contadino, non ne era lontanamente in grado di farlo l'arrivo del consigliere reale con in mano le redini di un cavallo vestito dei colori reali, proprio alla porta di quello stesso contadino.
Sul momento, la domestica riuscì solo ad esalare aria tra le labbra boccheggianti. Come seconda cosa si girò verso la casa e urlò: «Padron Dacanti! Il consigliere reale!» Rivolse a Bracciodiritto un inchino pinzando con le dita i lembi del grembiule e il sorriso più grande che riuscisse a fare. «Perdonate i miei modi da campagnola, Illustrissimo! Volete che vi guidi dentro la casa?»
«Mi trovo qui per questo esatto fine. Posso chiedere alla mia ospite se sareste tanto gentile da offrirmi un bicchiere di vino? Dal Palazzo al Quartiere del Sole, non avevo previsto di finire le mie riserve d'acqua così in fretta.»
«Assolutamente sì, Illustrissimo» gli rispose con tono cordiale, ma evidentemente tradita dall'emozione. Poi Bracciodiritto le porse le redini del suo cavallo, quindi improvvisò e le legò al primo palo in legno che reggeva quei panni ancora tesi. «Lo sapevate? Il Quartiere del Sole è famoso per la sua produzione di vino! Ovviamente, prima che quella dell'olio di padron Dacanti la surclassasse.»
«Non a caso ho viaggiato fino a qui.»
Nemmeno al proprio matrimonio Dacante ora dei Dacanti era stato così bello: accolse il consigliere reale con la schiena dritta e l'addome prominente sotto il panciotto. Gli rivolse un formale cenno del capo.
«L'Illustrissimo desidera un bicchiere di vino, padron Dacante.»
«Fanne due, cara Emilia.» La domestica annuì e si congedò. Non andò subito a prendere il vino e lo si poteva intuire dal "il consigliere reale!" che si sentì dalla stanza in cui la padrona di casa stava ricamando. «A cosa devo l'onore della vostra visita, Illustrissimo?»
«Molto semplice, mastro Dacanti» cominciò Bracciodiritto. «Al Palazzo, né al resto del regno di sua altezza reale è rimasta indifferente la vostra fortuna. E per tutto il regno nessuno attribuisce l'intervento di Farouk - possa vedervi di buon occhio - al suo caso. Si vocifera, piuttosto, che l'uliveto, lo stemma e la domestica siano il frutto del capriccio di un bambino. Potete confermare?» Lo guardò da sotto le ciglia, accarezzando la barba che quell'anno andava di moda a triangolo isoscele.
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Il Regno Di Hod'ragen
FantasyIl regno di Hod'ragen è stato innalzato sulla carcassa di un drago, ai tempi in cui questi occupavano in massa la pianura che va dalle montagne Serpentine al Mare Gorgogliante. Regine dopo re e re dopo regine hanno mosso i primi passi su quel che r...