«Il colpo della strega! Vero o no, sono sollevata che Darkron il Nonno sia stato mandato a casa con obbligo di riposo... Miriam! Non l'ho mica finito quello!» rimproverò la serva sovrappensiero che le stava togliendo il piatto da davanti. «Bada: non è bene che una regina si mostri sciupata!»
«Perdonatemi, vostra maestà.»
«Io invece lo trovo quasi un peccato: ero curiosa di sapere che razza di marito sarebbe stato.» Oe scrollò le spalle. «Chiamerò a Palazzo la sua badante.»
Luka trattenne una risata dietro il pugno e Livyia subito rizzò le orecchie. A una regina niente doveva sfuggire.
«Perché ridete, Luka?»
Il ragazzo raddrizzò la schiena e schiarì la voce. «Naturalmente, è scontato che la vostra maestà sia già al corrente delle voci che girano da questo pomeriggio sull'infortunio di Darkron il Nonno. Farò comunque un riassunto perché anche il resto dei presenti prenda nota delle più fresche novità: mentre i più superstiziosi credono al così dichiarato maleficio, altri ribadiscono che la magia stia nel fatto che il campione non sia un mucchio di ossicina ridotte in polvere dai tempi di vostra madre. Ma c'è un terzo gruppo che sostiene l'infortunio non sia altro che - permettete - una balla.»
«Quindi cosa dice invece questo terzo gruppo? A Bracciodiritto sfugge questo dettaglio.»
«Come dite voi, vostra maestà» confermò il consigliere che a sua volta aveva messo in giro una quarta teoria.
Luka riprese il riassunto: «Dice che Darkron il Nonno abbia finto l'infortunio proprio perché lo rimandassero a casa. E a casa lo aspetta...»
«La sua badante!» esclamò la regina come se avesse risolto un indovinello. Ma siccome lei sapeva già la soluzione, sistemò un capello fuoriposto con disinvoltura: niente poteva cogliere di sorpresa una regina. «Non deve essere stato facile da intuire: Darkron non si è mai mostrato come un uomo romantico. Ma sapevate si dice anche che il vecchio paghi lo stipendio della sua servetta in collane e braccialetti? Se la morte non lo prende, prima o poi dovrà saltare fuori anche un gioiello nuziale! La benda vi prude, Luka?»
«Un pochino, vostra maestà» balbettò piombando di colpo dalle nuvole a una sedia di legno. «Me la farò cambiare dalla balia.»
Non riusciva a decifrare lo sguardo che sua maestà non gli staccava di dosso.
«La manderò nella vostra stanza» rispose dopo una manciata di secondi. «Prima potresti seguirmi di là? C'è un pensiero nel mio cervello che richiede le tue abilità di cartomante.»
Luka aprì la bocca ma, ripensandoci, non trovò niente di meglio da dire che: «Certamente, vostra maestà.»
«Vi ringrazio.» Gli rivolse un cenno del capo e verso la serva schioccò le dita. «Adesso puoi portarlo via, Miriam. Torneremo in tempo per il dolce. Bada bene» avvertì il marito agitandogli davanti al naso che aveva proprio la forma di un tubero l'indice severo, «di non pappartelo tu, tesoro.»
«Non sia mai, cara: tra tutte le proprietà che sono state congiunte al nostro matrimonio, sono perfettamente consapevole che i tuoi pasti non sono di quelle.»
«È questo che fa di te un buon regnante e un buon coniuge, tesoro.» Si alzò da tavola e lisciò le gonna sulle gambe che in piedi toccava terra portando via tutte le briciole e la polvere. «Fate portare le carte di mastro Dacanti nel mio salottino. E qualcuno dica a Ginne di aspettarlo con acqua e bende pulite nella sua stanza.»
Luka la seguì oltre la porta, così come la serva che andava ad eseguire le sue richieste.
Quando il dolce di sua maestà arrivò, Gaio non si permise nemmeno di guardarlo. Sua altezza Oe, invece, ci mise fulminea le mani sopra.
«Oe!»
«Non ci sono sposata io, papà!»
«Io nemmeno, vostra altezza» si aggiunse Bracciodiritto che le faceva gesto di passargliene una fetta.
Era un ragionamento che qualche piega ce l'aveva, ma Gaio era stato un principino timido e non voleva andare contro la sua figlioletta e il suo uomo migliore.
Oe tagliò il dolcetto in due, si mise una metà nel proprio piatto e fece scivolare la seconda con una spinta verso l'altra parte del tavolo.
STAI LEGGENDO
Il Regno Di Hod'ragen
FantasyIl regno di Hod'ragen è stato innalzato sulla carcassa di un drago, ai tempi in cui questi occupavano in massa la pianura che va dalle montagne Serpentine al Mare Gorgogliante. Regine dopo re e re dopo regine hanno mosso i primi passi su quel che r...