I Nastri Di Seta(1/3)

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Luka si svegliò nella camera in cui era già stato in un episodio della sua infanzia: era stato il battesimo della principessa Oe. Si era fatta festa per un intero mese, finché alla piccola non venne un'orticaria da stress.

La luce del sole che sorgeva tiepido era filtrata dalle tende. Queste, nella camera del re o della regina, venivano tirate tutti i giorni da un servo sveglio da tempo. La servitù faceva a gara con l'alba a chi si alzava prima, mentre consiglieri e ospiti di riguardo si svegliavano quando volevano.

I letti nelle camere degli ospiti erano tremendamente comodi. E spaziosi: Luka poteva allungare un braccio e non incontrare altro che coperte. Era solo. Ovviamente era solo, dal momento che era stato solo anche dopo cena, quando tutti si ritirarono nelle loro stanze.

Quindi non fu lo stupore della sua situazione né il senso di solitudine a svegliarlo, ma gli schiamazzi che rimbombavano per i corridoi. Se si concentrava, poteva distinguere la voce e le parole...

«Tirate fuori i nastri di seta e l'acqua di rose! Non è un'esercitazione questa!»

Sua maestà Livyia correva per i corridoi pizzicando nei pugni i lembi della vestaglia e con ancora la cuffia in testa. Luka la vide sporgendo la testa dalla porta semiaperta.

«Ah, ben svegliato, Luka.» Gli rivolse un cenno del capo e poi tornò a strillare: «Perché questi pavimenti non riflettono come specchi?!»

«Buongiorno a voi, vostra... Che succede?» chiese alla serva tutta trafelata con in mano lo spazzolone e il secchio che gettava acqua ovunque.

La serva lo guardò con gli occhi strabuzzati, come fosse scioccata il giovane non fosse a conoscenza della fonte di tutto quello scompiglio.

«Come può esservi sfuggito, mastro Dacanti? Lo scapolo più ambito di Hod'ragen è qui a Palazzo!» spiegò. «E da solo! Aspetta fuori da stamani...»

Prima che potesse finire, le sbatté la porta in faccia. Luka corse alla finestra, guardò giù e il tenente Falchi era proprio lì: in groppa al cavallo dal pelo bianco, tipico della Compagnia, aspettava che gli si aprissero i portoni.

Rigettò la tenda sul vetro, si disfò del pigiama, sistemò i capelli e lavò il viso gettando acqua da tutte le parti. 

Il Regno Di Hod'ragenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora