⭒Capitolo Extra: Primo vero incontro⭒

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Da appena sveglia, il suo primo pensiero al mattino, da ormai un bel paio di anni, era rivolgere lo sguardo verso la sua grande chitarra bianca, forse fin troppo grande per le sue piccole braccia, ma perfettamente in sintonia con le sue piccole dita, e ammirarla incantata, mentre lei ritornava piano piano nel mondo della realtà.
Ne osservava i minimi dettagli, dai piccoli graffi sparsi sulla sua superficie nati a causa del suo continuo uso, alle sue cinque corde tese pronte per essere pizzicate.
- Cinque? - disse Miyoung, parlando a bassa voce. Si alzò di scatto dal letto, ancora mezza addormentata, e barcollando raggiunse il supporto a cui era poggiata la sua chitarra.
Si rannicchiò di fronte ad essa e con mano tremante, prese delicatamente la corda mancate, che pendeva inerme verso il pavimento.
- Ma quando si è rotta? Eri perfetta fino a ieri sera. - continuò Miyoung, parlando alla sua fedele compagna. Sospirò, alzandosi in piedi e guardò la sveglia poggiata sul suo comodino.
Prese velocemente la divisa scolastica e si infilò in bagno.

Si lavò velocemente, infilandosi poi la divisa e si iniziò a pettinare i capelli davanti allo specchio.
Si mise a guardare il proprio viso, mentre le sue mani, ormai esperte, snodavano i lunghi capelli; osservò il suo viso da ragazzina delle medie, con le sue guance paffute e rosate, un brufoletto sulla fronte e l'espressione da bambina, nonostante dimostrasse comunque più dei suoi semplici tredici anni.

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Scese freneticamente le scale, con la gonna che svolazzava a destra e a sinistra, seguendo lo stesso ritmo del movimento dei suoi capelli e canticchiando una delle sue nuove canzoni a cui stava lavorando.
Entrò in cucina con la stessa forza di un uragano e salutò i genitori, impegnati a consumare la loro colazione.
- Buongiorno genitori! - esclamò carica, sedendosi accanto al padre; si mise a guardarlo e sorrise, facendo una espressione da cucciolo.
- Che c'è? - chiese il padre divertito, soprattutto quando la figlia gli mise un braccio attorno alla spalla e lo strinse affettuosamente.
- Qualcuno mi ha detto che oggi pomeriggio vuoi accompagnarmi a comprare la corda nuova per la chitarra, è vero? - chiese, facendo la finta tonta.
- Come hai fatto a scoprirlo? - chiese il padre, reggendole il gioco.
Miyoung rise teneramente e iniziò a consumare la propria colazione.
- Seriamente, papi. Stamattina ho trovato una corda spezzata, puoi portarmi al negozio? - chiese gentilmente, e speranzosa. Non riusciva a stare senza suonare, neanche per un giorno, e se non fosse riuscita a recuperare la corda nuova, quel giorno sarebbe stato un giorno faticoso per lei.
- Credo di sì, provo a sbrigarmi a lavoro e ti vengo a prendere direttamente a scuola. Per te va bene? - chiese l'uomo, sorridendo poi alla moglie, che li aveva raggiunti al tavolo.
- Sì, certo, resto a studiare in biblioteca e appena arrivi esco! - esclamò felice. Poi sbuffò un po'. - Quando potrò scendere in centro città da sola? Potrei andare al negozio ogni volta che mi serve senza disturbarvi.
- Quando inizierai le superiori, aspetta ancora un po', è troppo pericoloso. Abitiamo troppo lontani dal centro. - si intromise la madre, iniziando a sparecchiare la tavola.
- E va bene. - Miyoung si alzò dalla sedia e corse veloce a lavarsi i denti.
Se non si sbrigava, quella mattina avrebbe dovuto farsi una bella corsetta per raggiungere la piccola scuola vicino casa che frequentava.

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Miyoung si trovava nella piccola biblioteca all'interno dell'edificio scolastico quando ricevette un messaggio sul cellulare.

Mio papi~:
"Sono arrivato,
ti aspetto qua fuori!"

Con un largo sorriso stampato sul viso, la ragazzina sistemò tutti i libri nella sua cartella e silenziosamente uscì dalla biblioteca.
Attraversò l'edificio e tutto il cortile con passo spedito. Raggiunse la macchina del padre, posteggiata di fronte al piccolo cancello d'ingresso, e salì a bordo, felice.

- Papi, mentre siamo lì, posso prendere altre cose che mi servono? - chiese dolcemente, osservando il padre guidare.
- Va bene, prendi quello che ti serve. - rispose, concentrato sulla strada, ma non dimenticando di accennare un sorriso alla figlia, che ricambiò.

Il mio nuovo vicino ☼ EXODove le storie prendono vita. Scoprilo ora