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Miyoung aprì gli occhi e mentre osservava silenziosa il soffitto bianco della sua camera, sentì il rumore della macchina dei propri genitori allontanarsi per accompagnarli al loro indispensabile e romantico fine settimana.
La ragazza girò il capo verso la sua destra e lo alzò leggermente per vedere l'orario nella sveglia poggiata nel comodino oltre all'ingombrante corpo del suo gigante.
Le 7:30.
Si alzò dal letto, separandosi dalle stancanti lenzuola calde del mese di luglio e a passo leggero si infilò in bagno.

Uscì qualche minuto dopo e come immaginava trovò ancora il suo ragazzo nel mondo dei sogni; osservò il suo corpo quasi del tutto nudo a causa del caldo estivo, e sorrise intenerita quando vide il suo naso arricciarsi nel sonno.
Prese la grande spazzola poggiata sulla scrivania e si incamminò verso lo specchio. Ci si fermò davanti e le sue mani iniziarono a pettinare i suoi lunghi capelli con movimenti autonomi e abituali.

Dopo essere rimasta con lo sguardo perso nel vuoto per qualche secondo, i suoi occhi percorsero la sua figura riflessa nello specchio e scesero fino all'altezza delle sue magre gambe.
Mentre osservava la sua gamba in fase di guarigione, il dolce respiro di Chanyeol le faceva da sottofondo e si espandeva per tutta la camera, donando al suo cuore provato un po' di sollievo.

Erano passate due settimane dall'incidente e adesso la ragazza era libera di muoversi in autonomia senza l'aiuto della stampella, nonostante il suo ragazzo non le permetteva ancora di fare alcune cose, preoccupato, e quasi tutto il dolore era scomparso.
Erano passate due settimane e ancora Chanyeol non era riuscito a superare del tutto il trauma dell'incidente e trattava Miyoung con ancora fin troppa premura.

Guardò con attenzione le chiare ferite sparse nella sua pelle, la sottile e rossa cicatrice sopra il ginocchio e la grande bruciatura sotto di esso; si vergognò un po' di se stessa quando si rese conto che il suo primo pensiero, osservandosi, fu quale sarebbe stato il pensiero delle persone che l'avrebbero vista durante le due settimane che avrebbero passato in campeggio qualche settimana dopo.
Non era mai stata il tipo di ragazza a cui importava il giudizio della gente ed era sempre stata orgogliosa di questo suo aspetto maturo del carattere; si chiese perché proprio adesso il suo cuore avesse deciso di comportarsi come una ragazzina a cui badava a queste cose e sospirò.
Spostò lo sguardo, e sempre grazie al riflesso dello specchio, osservò il grande corpo di Chanyeol muoversi leggermente.
Ne osservò il viso e come in questi nove mesi di relazione fosse diventato più adulto e bello; il suo cuore si agitò nel petto quando vide i suoi grandi occhi aprirsi leggermente e posarsi su di lei.
- Ehi... - disse Chanyeol piano, con la voce rauca e assonnata. - Che ci fai già in piedi? - stranito di vedere la dormigliona Miyoung già fuori dal letto.
- Buongiorno... - rispose la ragazza, poggiando la spazzola nella scrivanie e girandosi verso di lui. - Non lo so, mi sono svegliata e non sono riuscita più ad addormentarmi. Sarà il caldo... - si avvicinò piano a lui e si sedette sul letto, all'altezza del suo petto.

Il ragazzo portò le sue grandi braccia attorno alla vita della ragazza e la strinse a sé, facendo un profondo respiro.
- Sei sicura? - chiese, chiudendo gli occhi.
A quella domanda Miyoung abbassò lo sguardo, puntandolo verso i propri piedi e il suo cuore iniziò a martellare forte; prese una mano di Chanyeol, ormai completamente guarita, e iniziò ad accarezzargliela.
Il ragazzo aprì nuovamente gli occhi e veloce si staccò da lei, mettendosi seduto.
- Che c'è? - chiese di nuovo, prendendo delicatamente il viso della sua ragazza tra le mani e girandolo verso di lui. Aspettò in silenzio.
Miyoung alzò gli occhi e intrecciò lo sguardo con quello di Chanyeol.
- Non lo so perché... Però stamattina mi sento inquieta e non sono riuscita a dormire bene... - rispose, quasi sussurrando, mentre i suoi occhi iniziarono a vagare per il volto del suo gigante.
- E sei sicura di non sapere il perché? O non vuoi dirmelo? - chiese dolcemente accarezzandole la guancia con il pollice. Si avvicinò a lei e le sfiorò le labbra.
Miyoung fece spallucce.
- Credo siano un misto di cose. - Miyoung si alzò leggermente e, facendo attenzione a non strisciare la bruciatura sulle lenzuola, si mise seduta a cavalcioni sulle gambe di Chanyeol; si avvicinò il più possibile a lui e lo strinse forte, facendo aderire i loro petti.
- Amore mio... - disse dolcemente il ragazzo, accarezzandole la schiena e lasciandole qualche gentile bacio sul collo. - Lo sai che puoi sfogarti con me, vero?
- Sì, lo so... - rispose la ragazza, mentre si faceva coccolare dal suo ragazzo come una bambina. - ...pensi che le persone mi osserveranno per la gamba durante il campeggio? - chiese piano.
- Per la gamba? - esclamò sorpreso Chanyeol, stringendola forte. - Perché dovrebbero? E poi quando partiremo quasi tutti le ferite non si vedranno più, solo la cicatrice e la bruciatura.
- Dici? - chiese in un soffio di voce.
- Certo. Ti fa sentire a disagio? Se vuoi possiamo non andare. Il giorno prima di partire se non te la senti restiamo a casa, da soli. - disse tranquillizzandola.
- No, non è giusto, è la tua ultima vacanza con gli altri prima di partire... - rispose Miyoung, con voce tremante; chiuse forte gli occhi e cercò di regolarizzare il respiro, stringendolo ancora più forte tra le sue piccole braccia.
- ...è questo il problema? - chiese Chanyeol, stringendola a sua volta. - ...sei giù per la mia partenza?
- Scusa... - rispose mentre qualche lacrima le sfuggiva dagli occhi. - ..non so perché stamattina mi è presa così...
- Scusami tu... - rispose il gigante, cercando di non crollare anche lui. La allontanò leggermente da lui per osservarla in viso. - Non avrei mai voluto che tu fossi così triste a causa mia... - le mise un ciuffo di capelli dietro l'orecchio, percorrendo poi con le dita tutta la lunghezza castana.

Il mio nuovo vicino ☼ EXODove le storie prendono vita. Scoprilo ora