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Quella mattina Chanyeol aprì gli occhi, disturbato dal formicolio che provava in una delle sue gambe. Abbassò lo sguardo e capì subito per quale motivo non era riuscito a muoversi per tutta la notte. Miyoung era appiccicata a lui; il suo viso era poggiato nel letto all'altezza delle sue costole, un braccio poggiato sopra il petto, e le gambe della ragazza erano intrecciate alla sua povera gamba addormentata.
Chanyeol sorrise teneramente a quella visione; Miyoung, ormai, lo aveva preso come il suo peluche gigante personale.
Le accarezzò la testa delicatamente, e piano se la staccò di dosso.
Senza svegliarla si mise in piedi, e percorse un pezzo della stanza barcollando.
Scese piano le scale, dopo essere andato in bagno, e raggiunse la cucina, dove trovò i genitori della ragazza seduti a fare colazione, ancora in pigiama.
- Oh, buongiorno! - disse sorpreso, con ancora la voce rauca.
- Buongiorno! - risposero entrambi gli adulti, sorridendo.
Chanyeol si mise in una delle sedie, e prese una mela messa nel cesto al centro del tavolo.
- Restate a casa questo fine settimana? - chiese curioso.
- Credo proprio di sì! - rispose la donna, sorridendogli. Si avvicinò a Chanyeol, porgendogli un coltello. - Domani andiamo a pranzo dai miei genitori. Non te lo ha detto Miyoung?
- No, non mi ha detto niente. - rise. - Si scorda sempre di dirmi queste cose, ma non è un problema! - prese il coltello dalla mano piccola della donna e iniziò a tagliarsi il frutto.
- Verrai anche tu, no? - chiese dolcemente il padre di Miyoung.
Chanyeol spalancò leggermente gli occhi sorpreso e sorrise teneramente.
- Oh, certo, se... - arrossì leggermente, e sorrise imbarazzato.
- È ovvio che sei il benvenuto! - disse ridendo la donna, come se gli avesse letto nel pensiero. - Non pensarlo nemmeno. Mia madre è da due settimane che mi prega di portarti da loro. - rise di nuovo.
- Grazie. - rispose piano, sorridendo teneramente.

Il ragazzo saltò in aria quando due braccia lo circondarono da dietro, stringendolo.
- Sei sveglia? - disse dolcemente a Miyoung, ancora addormentata; lei rispose con un lamento e si appoggiò alla grande schiena di Chanyeol con tutto il suo peso.
Il ragazzo afferrò le sue braccia e si alzò in piedi, sollevandola da terra.
Miyoung rise piano e lasciò per un attimo le sue gambe penzoloni, poi le sollevò per stringerle attorno alla vita di Chanyeol. Entrarono nel salone e Chanyeol si mise seduto nel divano, con ancora la sua ragazza appesa dietro di sé.
- Oh, come sono stanco. - disse drammatico, per poi iniziare ad abbandonarsi di peso verso Miyoung. - Devo appoggiarmi. Oh, non riesco a stare dritto. - si spinse con delicatezza verso di lei, schiacciandola tra lui e il morbido divano.
Miyoung iniziò a ridere di gusto, cercando di liberarsi.
- Aiuto, papà aiutami, un gigante sta cercando di schiacciarmi! - esclamò ridendo verso il padre, che era appena entrato nel salotto.
L'uomo rise e senza dire niente si andò a sedere nella poltrona accanto al divano.
- Come? Non ti vedo, dove sei? - rispose il padre, facendo l'occhiolino a Chanyeol.
- Papà, tu devi sempre essere dalla mia parte! - rise Miyoung, iniziando a fare il solletico al ragazzo, facendolo alzare di scatto. - Lo sapevo che il solletico avrebbe funzionato! - rise.
- A tuo padre piaccio più io, mi spiace! - rispose Chanyeol sorridendo. Poi si girò verso l'uomo. - Giusto?
- Giustissimo! - rise il padre di Chanyeol. Miyoung sbuffò e si alzò dal divano.
- Me ne vado dalla mia mamma! - rise e corse verso la cucina. Prima però si girò verso il suo ragazzo. - Ah, domani pranziamo dai nonni, te l'avevo detto?
- No! - rise Chanyeol. - Per fortuna i tuoi genitori mi pensano. - Miyoung rise e gli fece l'occhiolino.

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Miyoung prese il piccolo zaino messo nel letto e se lo mise in spalla. Controllò che non avesse dimenticato niente e poi scese di sotto.
- Genitori, sto andando! - disse felice. - Ci vediamo stasera. Se resto da Chanyeol vi mando un messaggio. - agitò veloce la mano ai due adulti seduti nel divano e uscì di casa.
Chanyeol era già fuori, seduto comodamente nel sedile della sua moto, con il cellulare in mano. Non appena sentì il rumore della porta chiudersi, alzò lo sguardo e sorrise alla ragazza.
- Non correre! - si mise il cellulare nella tasca della giacca, assicurandosi di chiudere bene la cerniera. - Sei pronta? - le chiese non appena fu vicina.
- Sì, sì, sì! - prese il viso del ragazzo tra le mani, e dopo averlo osservato per un paio di secondi con un sorriso stampato sul volto, gli stampò un forte bacio sulle labbra. - Andiamo davvero al parco divertimenti? Al Lotte World?
Chanyeol rise teneramente nel vedere l'entusiasmo di Miyoung.
- Mi hai detto di non esserci mai stata, quindi, sì! - le raccolse delicatamente i lunghi capelli con le mani e iniziò a intrecciarglieli; ormai, da quando la ragazza lo aveva costretto a imparare, era diventato un esperto. - Andiamo! - le porse il casco e poi si mise il suo.
Partirono veloci, e dopo una ventina di minuti arrivarono nel grande parcheggio fuori il parco. Posteggiarono la moto in un angolo appartato e mano nella mano, raggiunsero l'ingresso.
Chanyeol prese i due biglietti dal portafogli e li fece timbrare dall'uomo messo davanti al cancello.
- C'è qualche giostra che pensi di non poter fare? - chiese curioso il ragazzo.
- No, se sono uguali a quelle degli altri parchi, posso fare tutto! - rispose entusiasta Miyoung. - Tu? Con cosa vuoi iniziare?
- Con la torre? - rifletté Chanyeol. - Iniziamo con le più difficili! - sorrise contento.
- Ok, let's go!!! - afferrò la mano del ragazzo e se lo trascinò in fila per la torre.

Il mio nuovo vicino ☼ EXODove le storie prendono vita. Scoprilo ora