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Chanyeol aprì gli occhi stanchi e si girò per guardare l'ora nella sveglia poggiata sopra il comodino; erano le 7:30.
Dopo essersi fermato sotto la finestra di Miyoung, la sera prima, ad ascoltarla suonare, si era sdraiato nel letto, e non era riuscito a prendere sonno a causa di quell'arpeggio malinconico che gli risuonava nelle orecchie ininterrottamente. Anche quando era riuscito, finalmente, ad addormentarsi due ore più tardi tutto quello che era riuscito a sognare era la figura della sua ragazza con una chitarra in mano e un'espressione triste sul volto.

Scostò la leggera coperta dal proprio corpo e si alzò dal letto, stirando i muscoli delle braccia verso l'alto. Guardò per un'ultima volta la sveglia, e dopo essere rimasto qualche secondo a riflettere, con lo sguardo perso nel vuoto, entrò veloce nel bagno.

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Se ne stava fermo davanti la porta di casa di Miyoung, indeciso se suonare o meno il campanello.
Quando si decise a premere quel piccolo pulsante, il suo cuore iniziò a battere veloce nel petto e un leggero fastidio allo stomaco iniziò a punzecchiarlo. Il pensiero di incontrare i genitori di Miyoung, dopo la telefonata che aveva fatto il giorno prima alla madre per spiegarle la situazione e di raggiugere la figlia, lo fece agitare parecchio. I due adulti avevano sempre avuto una grande stima nei confronti di Chanyeol e lo avevano sempre trattato con rispetto, ma amavano la figlia come se fosse l'unica cosa preziosa nel mondo; per loro vederla in quello stato doveva essere stato disturbante.
Per un momento ebbe paura che la loro opinione nei suoi confronti fosse cambiata, e nervoso, mentre aspettava che qualcuno gli aprisse la porta, iniziò a mordicchiarsi l'interno di una guancia.
Perse un battito quando la pesante porta si aprì, e sorrise incerto appena incontrò lo sguardo della padrona di casa.
Abbassò veloce gli occhi e aspettò che la donna dicesse qualcosa, mentre le sue guance si coloravano leggermente di un colore rosso.

Saltò un po' in aria quando due piccole braccia gli circondarono le spalle; e appena la mano della mamma di Miyoung iniziò ad accarezzargli la schiena in modo gentile e confortante, gli occhi gli iniziarono a bruciare.
- Miyoung sta ancora dormendo, entra. - disse dolcemente staccandosi dal ragazzo.
- Grazie... - rispose piano, entrando e togliendosi le scarpe all'ingresso. - ...e mi dispiace.
- Per cosa, ragazzo? - disse il padre di Miyoung che non vedendo e non sentendo la voce della moglie, era uscito dalla cucina per raggiungerla.
Chanyeol alzò lo sguardo verso l'uomo e il suo cuore, tornato calmo, iniziò di nuovo a correre veloce.
- Mi basta guardarti per vedere che è una situazione pesante anche per te. - aggiunse l'uomo, sorridendo al ragazzo. Lo raggiunse e gli diede una pacca nel braccio.
Chanyeol sorrise gentilmente, grato per le parole dell'uomo.
- Ok, adesso vai a svegliare la dormigliona. - disse allegra la donna.

Il gigante salì piano le scale e raggiunse la camera di Miyoung; la porta era chiusa, quindi bussò piano. Aspettò un po' prima di aprirla.
Miyoung, come immaginava, era ancora sotto la leggera coperta primaverile e dormiva profondamente; Chanyeol sorrise teneramente.
Entrò piano e chiuse la porta dietro di sé. Senza far rumore, si avvicinò lentamente nel letto e ci si accovacciò davanti, per osservare il viso della sua ragazza.
Miyoung aveva i lunghi capelli castani scompigliati, con alcuni ciuffi che le ricadevano leggeri sul viso; con l'aiuto delle sue lunghe dita, il ragazzo avvicinò la mano al viso di Miyoung per spostarle i capelli dalla guancia e notò come quest'ultima fosse rigata da una lacrima sfuggita nel sonno.
Fece un respiro profondo e prima di svegliare la ragazza, si mise a osservarla ancora per un minuto; si chiese come avrebbe fatto senza vedere il suo bel viso per molto tempo, senza vedere e sfiorare le sue carnose labbra, senza poter stringere il suo nasino tra le dite e farglielo arricciare come un coniglietto, senza vedere come le sue lunghe ciglia sbattevano eleganti sulle guance arrossate.
Sorrise dolcemente; si alzò in piedi e si tolse la giacca, appoggiandola nella sedia della scrivania.
Si passò una mano tra i morbidi capelli neri e se li pettinò in dietro con le sue lunghe dita, avvicinandosi nuovamente nel letto. Piano alzò la coperta, sdraiandosi nel materasso sotto di essa e si avvicinò al corpo caldo di Miyoung.

Il mio nuovo vicino ☼ EXODove le storie prendono vita. Scoprilo ora