Appena Harry ritornò nel suo dormitorio affiancato da Ron e Hermione - ai quali era stato raccontato tutto ciò che era accaduto -, la prima cosa che fece fu mettersi sotto le coperte per cercare di riprendere sonno. E ci riuscì.
Non fece nessun incubo, la notte gli passò tranquilla e la mattina dopo si ritrovò ad essere estremamente riposato, cosa che non gli capitava da mesi.
Fu lo stesso anche per Draco che quella mattina si svegliò senza occhiaie e con un umore migliore del solito. Si sentiva più leggero e con più voglia di fare, gli sembrava quasi surreale riuscire a provare certe cose; erano mesi che non si sentiva così.
Quando entrambi raggiunsero la Sala Grande, erano le dieci inoltrate e della colazione era rimasto ben poco. Nel momento in cui i loro occhi si incrociarono, due mezzi sorrisi sinceri si dipinsero sul loro volto; come se tutto andasse bene, come se ogni cosa si fosse risolta.
Harry si sedette accanto a Ron e afferrò un cornetto che subito mangiò.
«Sei preso bene stamattina» constatò il rosso.
«Ho dormito, forse è questo» rispose con la bocca piena il corvino.
«Hai dormito? Intendi che non hai fatto nessun incubo?» si intromise la ragazza.
Il ragazzo annuì «Niente di niente»
«Oh Harry» fece un piccolo sorriso la ragazza «Non ti sembra evidente la cosa?»
Harry aggrottò la fronte «Che cosa?»
«Ieri sera ti sei visto con Draco, avete chiarito e stanotte sei riuscito a dormire tranquillamente» cercò di spiegargli.
«Sì, lo so. E quindi?» continuò a chiedere, dove voleva andare a parare?
Hermione roteò gli occhi al cielo e sbuffò «Ti tranquillizza Harry, crea in te una sorta di senso di pace e per questo non fai incubi» specificò.
«Ancora con questa storia?» sbuffò «Basta Hermione davvero, non è lui»
«Certo che sei proprio testardo, perché non vuoi ammetterlo?»
«Non c'è niente da ammettere, lui non è quella persona; è impossibile»
«Amico» intervenne Ron «Non avrei mai pensato di dirlo, ma forse Hermione ha ragione. Hai avuto la dimostrazione varie volte che quando lo vedi e non litigate, tu stai bene e la notte non fai gli incubi»
«Ron non ti ci mettere anche tu, ti prego» piagnucolò «Non è lui, ve lo assicuro»
«Il giorno in cui lo capirai e lo accetterai però faccelo sapere» continuò il rosso.
«Non lo capirò e non lo accetterò mai perché non c'è niente da capire e da accettare» disse prima di alzarsi e dirigersi fuori dalla Sala Grande per andare nella sua Sala Comune.
Draco non era quella persona e non lo sarebbe stata mai.
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Era pomeriggio inoltrato ormai, Harry aveva passato la maggior parte del suo tempo a spostarsi dal divano della Sala Comune al letto del suo dormitorio. Quella era stata decisamente la domenica più noiosa di tutta la sua vita.
Ron e Hermione si erano esercitati in qualche incantesimo di Difesa Contro le Arti Oscure che il corvino ormai conosceva benissimo, non aveva bisogno di esercitarsi per far sì che quegli incantesimi gli riuscissero. Li conosceva a memoria e gli riuscivano sempre al promo colpo.
Quello era sicuramente l'unica cosa di cui sentiva di potersi vantare.Ma quella fu solamente la quiete prima della tempesta perché, poco prima dell'inizio del Banchetto, la McGranitt entrò nella Sala Comune di Grifondoro seguita da Malfoy. Che cosa ci facevano entrambi lì?
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Silence Like a Storm - Drarry
FanficLa Seconda Guerra Magica era appena giunta al termine e gli studenti di Hogwarts furono costretti a ripetere l'anno perduto, ma niente era come prima. I segni che la guerra aveva lasciato erano indelebili, incancellabili sopratutto per due ragazzi...