Chapter 51 - Amortentia

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Un'altra notte passata insonne, gli incubi avevano invaso la mente dei due ragazzi come un uragano impedendogli di dormire.

Si erano alzati dal letto a fatica, si erano infilati le loro divise e avevano sceso le scale dei loro dormitori per raggiungere il salottino dove li stavano aspettando i loro amici.

Ron e Hermione erano andati verso Harry sospirando, non ce la facevano più a vederlo ridotto in quelle condizioni.

Pansy aveva raggiunto Draco prima che potesse arrivare al divano e, inaspettatamente, lo abbracciò come per dirgli che lei c'era, era lì e non lo avrebbe lasciato solo.

Un sospiro pesante fuoriuscì dalle labbra del biondo e la mora si preoccupò immediatamente di staccarsi dal ragazzo per accarezzargli una guancia pallida.

«Si risolverà tutto» aveva detto con un filo di voce sperando che si potesse risolvere tutto davvero. Lo aveva visto cambiato, aveva notato quanto quel ragazzo dagli occhi smeraldo gli avesse fatto bene e aveva paura che nessuno potesse più farlo sentire in quel modo. Voleva solo il bene per quello che lei definiva il suo migliore amico ed era consapevole del fatto che il meglio per lui era proprio Harry.

Erano così diversi, così distanti ma così tremendamente compatibili che erano entrambi sicuri del fatto che nessuno dei due avrebbe più trovato una persona in grado di capirli come si erano capiti loro. Ci era voluto del tempo, forse anche troppo ma ci erano riusciti e ora avevano il terrore di non ritrovarsi più.

Harry era troppo convinto del fatto che quello in torto non fosse lui, mentre Draco era troppo orgoglioso per andare dal ragazzo per cercare di chiarire in maniera civile. Sì, ci aveva provato, ma non ci aveva messo tutto se stesso per il semplice fatto che il suo orgoglio lo frenava continuamente. Era sempre lì a ricordargli chi fosse, quali fossero i suoi princìpi e chi fossero i suoi genitori. Era tutto come una linea che per nessun motivo al mondo lui avrebbe dovuto oltrepassare ma che, contro ogni sua aspettativa, aveva fatto senza pensarci due volte e senza pensare alle conseguenze che avrebbero potuto esserci in caso uno dei suoi genitori fosse venuto a conoscenza di quello che lui e Harry erano diventati in pochissimo tempo e solo stando in una stanza da soli.

Il futuro lo spaventava, aveva sempre desiderato stare con una persona che amasse e che lo amasse nonostante i suoi mille e mille difetti ma sembrava non ci fosse nessuno al mondo - a parte Harry - disposto ad accettarlo per quello che era.

La prima lezione della giornata sarebbe stata Pozioni e - come se non fosse già abbastanza - in compagnia dei Grifondoro.

Appena gli studenti delle due Case varcarono la soglia della porta, un paio di occhi argentati si incontrarono con quelli smeraldo e immediatamente il respiro si bloccò nei polmoni di entrambi. Quegli occhi prima pieni di vita, di felicità ora erano spenti, non avevano nulla se non un misero colore cupo, smorto e sotto di essi giacevano due enormi occhiaie che rendevano il viso simile a quello di uno zombie.

Nessuno dei due disse nulla, si limitarono a sistemarsi uno accanto all'altro come stabilito da Lumacorno per la questione delle coppie e guardare avanti a loro attendendo l'inizio della lezione.

«Buongiorno ragazzi e benvenuti» aveva sorriso il professore di Pozioni «Siamo quasi giunti alla fine di questo anno scolastico e mi sembra arrivato il momento di produrre uno dei filtri d'amore più potenti del mondo: l'Amortentia» aveva detto l'ultima parola con una certa enfasi nella voce.

Le ragazze fecero tutte un gran sorriso al contrario dei ragazzi che fecero per lo più facce disgustate. Tra questi però non rientravano i due giovani che sapevano benissimo quanto sarebbe stata pericolosa l'impresa. Entrambi immaginavano come sarebbe andata a finire.

«Ora con le coppie da me stabilite, prendete pagina centosessanta e iniziate a preparare la Pozione. La coppia che preparerà il filtro più potente riceverà cinquanta punti per ogni Casa. Imbocca al lupo!»

Harry e Draco sospirarono pesantemente e mentre il primo si occupava di mettere il calderone sul fuoco, il secondo si stava preoccupando di prendere tutti gli ingredienti necessari per la preparazione; era sempre stato il migliore fra i due su questo.

Senza proferire una sola parola, inserirono gli ingredienti nel calderone partendo dalle Uova di Ashwinder fino ad arrivare all'Acqua di Luna. Quello che si occupò della mescolazione fu Harry che stava girando in senso antiorario sotto l'occhio attento del biondo che non aveva nessuna intenzione di perdere quella che lui aveva preso come una sfida. Quei punti sarebbero stati suoi.

Poi accadde tutto insieme. Menta. Gel per capelli. Legno di noce. E poi muschio. Legno di manico di scopa. Vaniglia.

Quello era proprio la cosa che non sarebbe dovuta accadere. Harry sospirò e poggiò la testa sul palmo della sua mano guardando la pozione madreperlacea girare vorticosamente come una spirale.

«Perché menta?» soffiò il corvino.

«Perché vaniglia?» chiese allo stesso modo il biondo.

«Il mio shampoo» sospirò «Il mio shampoo è alla vaniglia» rispose con un tono di voce basso.

«Il mio dentifricio è alla menta» si mise a giocare con le sue stesse dita.

E calò il silenzio di nuovo. Lunacorno iniziò a passare fra i banchi e appena arrivò al loro fece un enorme sorriso che non poté passare inosservato ai due.

«Questa pozione è a dir poco perfetta!» esclamò contento «Siete senza alcun dubbio i vincitori di questa prova, cinquanta punti verranno assegnati a Serpeverde e Grifondoro» sorrise ancora soddisfatto.

Draco dovette trattenere un sorriso fiero e Harry distolse lo sguardo per evitare anche lui di sorridere.

«Grazie» disse con un tono di vice delicato il corvino.

«Oh non c'è bisogno di ringraziare, siete stato eccezionali. Sapevo che mettervi in coppia insieme sarebbe stato funzionale per entrambi, complimenti» e così se ne andò tornando al suo posto dietro la cattedra.

Il ragazzo dagli occhi verdi poteva sentire lo sguardo dei suoi due migliori amici bruciare su di sé. Lentamente si girò con la testa facendo incrociare i loro sguardi: Hermione aveva un mezzo sorriso dipinto sul volto e Ron aveva alzato un sopracciglio come per dire "davvero?"; fece una faccia confusa non capendo il motivo di quelle espressioni e poi la riccia, esausta, roteò gli occhi al cielo per poi indicargli con gli occhi il tavolo su cui era poggiata la sua mano.

Tornò con lo sguardo su di esso e un brivido gli percorse la spina dorsale. La mano pallida del biondo si era poggiata sulla sua e il pollice aveva iniziato ad accarezzargli il dorso con una delicatezza estenuante.

Non si era accorto di nulla e probabilmente non lo aveva fatto nemmeno il ragazzo perché aveva lo sguardo fisso su Lumacorno che aveva iniziato a spiegare qualcosa sulla prova di Pozioni dei M.A.G.O. che si sarebbero tenuti ormai a breve. Sapeva gli fosse venuto spontaneo, era troppo orgoglioso per fare una cosa del genere a maggior ragione se era in un posto dove c'erano anche altre persone.

Harry fece un piccolo sorriso - che cercò di mascherare più possibile - e lasciò che il suo pollice potesse continuare ad accarezzargli il dorso della mano. Era una sensazione bella, positiva che non sentiva da quella che per lui sembrava un'eternità.

Passarono minuti prima che il biondo potesse accorgersi di quello che stava facendo e tentò di tirare via la mano ma il corvino fu più veloce e riuscì a fermarlo. Fece intrecciare le loro dita dolcemente e un piccolo sorriso spuntò sul viso pallido del ragazzo.

Non si oppose, non fece nulla semplicemente lasciò che i brividi gli percorsero la schiena facendogli pensare che non ci potesse essere niente di più bello di Harry che gli teneva la mano.

Silence Like a Storm - DrarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora