Erano passati tre giorni da quando i quattro avevano dato inizio alla punizione che la McGranitt gli aveva assegnato e tutto sembrava andare abbastanza bene al contrario da quello che aveva pensato il corvino.
Ron e Draco non si erano più attaccati, anzi, sembrava avessero trovato un punto di incontro e Harry non poteva che esserne più felice. Aveva sempre visto quella possibilità una cosa lontana, quasi irraggiungibile ma invece tutto stava andando bene, tutto stava andando come lui aveva sempre desiderato.
Quella punizione era stata un'ottima soluzione, aveva fatto sì che i rapporti tra Ron, Hermione e Draco potessero rafforzarsi più di quanto potessero aspettarsi e probabilmente nemmeno se ne stavano rendendo conto; era stata una cosa talmente naturale e spontanea che non aveva bisogno di nessuna spiegazione, nessuna giustificazione.
E poi c'erano lui e Draco. Un qualcosa che era nato dal nulla, qualcosa che era nato per non essere niente di serio eppure il biondo gli aveva chiesto di uscire, erano sempre in cerca dell'altro, i baci che si scambiavano nell'arco della giornata erano innumerevoli e ormai non riuscivano più a dormire senza l'altro; non c'era niente che avrebbe potuto dividerli.
«Draco smettila di muovere quella sedia!» lo riprese per la millesima volta il corvino che era in bilico sull'oggetto per cercare di sistemare dei libri posti più in alto del normale.
«È così divertente vederti traballare» lo punzecchiò.
«Smettila» si girò con il viso fulminandolo con lo sguardo.
«Vieni qui Malfoy, lascialo in pace» lo chiamò Ron che era andato verso di lui per prenderlo da un braccio.
«Oh Weasley mi sta portando via da te» recitò in maniera teatrale, Harry dedicò di nuovo tutta la sua attenzione ai libri e roteò gli occhi al cielo divertito.
«Sì Ron ti prego, portamelo via che non lo sopporto più» disse.
«In verità è lui quello che non dovrebbe più sopportare te dato che sei disordinatissimo» si intromise Hermione intenta a spolverare alcuni scaffali.
«Ecco, diglielo Granger che mi sembra che il messaggio non sia ancora arrivato dopo quasi tre mesi» si lamentò.
Harry scese dalla sedia dopo alcuni istanti «Se il messaggio non è ancora arrivato perché non mi lasci stare?» alzò un sopracciglio.
«Dovrei lasciarti stare solo perché Corvonero non è la tua seconda Casa?» usò un tono divertito «Mi dispiace ma non è un motivo abbastanza valido per farlo»
Il corvino fece per rispondere ma la voce della riccia li interruppe «Harry vieni un attimo ad aiutarmi qui?»
«Arrivo Herm» rispose e fece per allontanarsi.
«Harry» lo chiamò il biondo, il ragazzo si fermò «Sappi che non rinuncerei a te nemmeno se fossi la persona più stupida del mondo» incrociò le braccia al petto.
Harry fece un mezzo sorriso tenero e si allontanò da lui per raggiungere la sua migliore amica dall'altro lato della stanza «Che ti serve Herm?» le chiese appena fu lì.
«Mi passi i libri sul tavolo? Così li metto apposto» gli chiese.
Così il corvino si sedette sul tavolo lì presente tenendo le gambe a penzoloni, prese un paio di libri e glieli passò.
«Quindi con Malfoy siete riusciti a stabilire un giorno per l'appuntamento?» domandò mentre sistemava i due libri che il ragazzo gli aveva passato.
«Ancora no» prese un altro libro «Sta organizzando tutto lui e dice che lo stabiliremo una volta che sarà tutto pronto»
STAI LEGGENDO
Silence Like a Storm - Drarry
FanficLa Seconda Guerra Magica era appena giunta al termine e gli studenti di Hogwarts furono costretti a ripetere l'anno perduto, ma niente era come prima. I segni che la guerra aveva lasciato erano indelebili, incancellabili sopratutto per due ragazzi...