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I due erano usciti dal bagno dopo ore, avevano passato la maggior parte del tempo a parlare, ridere, scherzare e scambiarsi baci una volta ogni tanto. Erano felici, lo erano incredibilmente tanto e speravano che quel momento potesse non finire mai.
Si erano alzati e si erano diretti nella stanza del biondo che immediatamente si infilò una maglia a maniche corte bianca. Quando era al Manor indossava sempre dei completi per lo più neri, il padre lo aveva fatto crescere con quel vizio ma in quei giorni ne avrebbe approfittato della sua assenza per stare comodo.
Harry fece lo stesso e quando furono vestiti, scesero le scale uno accanto all'altro dove un elfo domestico dal naso lungo e adunco li raggiunse.
«Harry Potter» una voce femminile fuoriuscì dalle bocca - per metà nascosta dal lungo naso - di quella che doveva essere un'elfa «Quale onore lo porta qui?»
Draco roteò gli occhi al cielo «Fanie, vattene»
Il corvino girò il viso fulminandolo con lo sguardo; si abbassò all'altezza dell'elfa inginocchiandosi «Ciao» sorrise «Fanie, giusto?»
L'elfa alzò gli occhi celesti verso il biondo che la stava letteralmente incenerendo con li sguardo. A passo traballante si allontanò da Harry dirigendosi verso la cucina e lasciando il ragazzo inginocchiato a terra.
«Odio quando fai così» si alzò sbuffando.
«È un elfo domestico, è fatto per questo»
«Sì ma hanno dei sentimenti anche loro, lo sai?» lo guardò «Se la trattassi meglio, le cose le farebbe molto più volentieri»
«Le fa ugualmente, non c'è bisogno di trattarla bene» insistette.
«Ma se lo facessi..non importa» sospirò «È inutile parlare con te di questo»
«Vedo che ci siamo capiti» e si diresse verso il divano in pelle nera dove ci si sedette, girò poi lo sguardo verso di lui «Vuoi deciderti a venire qui o vuoi andare a fare compagnia a Fanie in cucina?»
Harry roteò gli occhi al cielo e si diresse verso di lui, si sedette dall'altro lato del divano lontano dal biondo che sbuffò sonoramente; si avvicinò a lui.
«Puoi evitare di tenermi il broncio?» chiese dolcemente.
«No» distolse lo sguardo.
Draco sbuffò di nuovo e non rispose, semplicemente si sdraiò appoggiando la testa sulle sue gambe incrociate.
Senza nemmeno rendersene conto, la mano del corvino scivolò fra i capelli platino del ragazzo sdraiato che fece un mezzo sorriso fiero; si strinse di più a lui.
«Maledetto manipolatore» mugolò, si sdraiò accanto a lui fino a fargli poggiare la testa sul suo petto.
Bastarono pochi istanti e i loro occhi si chiusero fino a cadere in un sono profondo.
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Era il bel mezzo della notte e Harry si trovò a rigirarsi continuamente a causa del vuoto accanto a lui. Quando lasciò cadere il braccio affianco a sé e sentì il freddo colpirlo, aprì gli occhi lentamente alzandosi con il busto. Si guardò intorno e notò che non si trovava più in salotto ma nella camera del biondo, come ci era finito lì?
Il buio intorno a sé non era per niente di aiuto ma era quasi sicuro del fatto che Draco non si trovasse lì con lui in quel momento; lentamente si alzò fino a far toccare i suoi piedi sul pavimento freddo.
Appena aprì la porta una dolce melodia gli giunse alle orecchie e decise di seguirla, di lasciarsi trasportare da quel suono che lo portò in una stanza fino a quel momento a lui sconosciuta. La scena che gli si parò davanti gli fece spuntare un piccolo sorriso sul volto; si poggiò con le spalle allo stipite della porta e lasciò che il suo sguardo vagasse sulla persona di fronte a sé. Il buio lo circondava ma la luce della luna era sufficiente per illuminare il suo viso, le sue dita e l'oggetto che stava suonando.
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Silence Like a Storm - Drarry
FanfictionLa Seconda Guerra Magica era appena giunta al termine e gli studenti di Hogwarts furono costretti a ripetere l'anno perduto, ma niente era come prima. I segni che la guerra aveva lasciato erano indelebili, incancellabili sopratutto per due ragazzi...