Chapter 50 - One Tear, Yet Another

2K 128 51
                                    

Una settimana. Centosessantotto ore. Diecimila minuti. Seicentomila e ottocento secondi. Solo una settimana, quasi un'eternità.

I M.A.G.O. si avvicinavano sempre di più e la voglia di Harry di studiare era completamente finita sotto i piedi. Non riusciva ad aprire libro, ogni volta che ci si metteva, dopo pochi istanti, la testa era già altrove e la voglia svanita.

Hermione e Ron avevano notato la sua difficoltà a studiare e per questo avevano deciso di aiutarlo ma ogni tentativo era vano perché la sua mente era come se si rifiutasse di apprendere. Le informazioni entravano ma dopo poco erano già state rimosse, non ci riusciva e mancava veramente poco prima dell'inizio degli esami.

E come se non bastasse erano tornati anche gli incubi, più forti e più persistenti di prima. Ormai non sapeva nemmeno quanto fosse passato dall'ultima volta in cui era riuscito a chiudere occhio per qualche ora. Sembrava passata una vita e invece era solo una misera e odiosa settimana.

Non sapeva se sarebbe mai riuscito a superarla, pensava che sarebbe accaduto prima o poi ma ogni giorno la cosa sembrava peggiorare sempre di più.

«Harry non è difficile però!» sbuffò esausta Hermione dopo quasi due ore, stavano studiando Storia della Magia.

«Sì, hai ragione» prese un respiro profondo «Allora, la Confederazione Internazionale dei Maghi che è un organo governativo che prende parte ai vari consigli del Ministero della Magia, si è incontrato alla fine del 1700-..»

«Seicento Harry, seicento» scandì il numero la riccia.

«Giusto, seicento. E si riuniscono perché la persecuzione nei confronti dei maghi era sempre più frequente e feroce»

«Sì, giusto. Quindi cosa fanno?» lo incoraggiò a continuare.

Harry boccheggiò per qualche secondo prima di sbuffare «Non lo so» mugolò.

Ron si passò una mano fra i capelli rossi scompigliandoli e Hermione si mise le mani sul viso ormai arresa.

Il corvino abbassò lo sguardo sulle sue mani con cui prese a giocare, si sentiva tremendamente in colpa per star facendo perdere tempo ai suoi due migliori amici solo perché non riusciva a concentrarsi come doveva.

Lentamente si alzò dal suo posto e si allungò per afferrare il libro, si diresse verso il buco del ritratto.

«Dove stai andando adesso?» gli chiese il rosso.

«In biblioteca, magari da solo e in silenzio riesco a fare qualcosa» sospirò pesantemente e uscì dirigendosi verso il posto prestabilito dalla sua mente.

Entrò e notò con piacere che era quasi vuota, meno persone c'erano meglio era per lui che in quel periodo aveva la concentrazione fin troppo bassa per i suoi gusti.

Prese posto ad un tavolo libero, afferrò la sua piuma e aprì il libro di nuovo con l'intento di sottolineare qualcosa nonostante non amasse per niente farlo, odiava macchiare i libri con l'inchiostro ma se quello poteva aiutarlo a studiare avrebbe fatto quello sforzo.

E ci stava riuscendo, era davvero riuscito a memorizzare qualcosa ma fu troppo breve perché una figura si sedette sulla sedia di fronte a lui e i suoi occhi si alzarono dal libro per vedere chi fosse.
Forse sarebbe stato meglio se li avesse tenuti fissi su quell'ammasso di pagine che stava cercando di studiare senza ottenere nessun risultato.

«Forse dovresti usare questa» gli porse una matita.

Il respiro di Harry si bloccò per qualche secondo, per una volta che era riuscito a rimuoverlo dalla sua testa puntualmente se lo ritrovava davanti.

Silence Like a Storm - DrarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora