Quella, per Draco, fu l'ennesima conferma dell'estremo cambiamento che Harry aveva fatto dopo la guerra.
Mai avrebbe potuto immaginarlo così ribelle e scontroso; aveva sempre pensato che quelle fossero delle caratteristiche molto lontane da lui e dal suo modo di essere ma evidentemente si era sbagliato di grosso.I giorni stavano passando e, con un po' più di difficoltà, i Serpeverde erano riusciti ad organizzare un'altra festa dove avevano invitato tutta la scuola.
Draco e Harry, nel frattempo, erano riusciti a liberarsi della punizione che la McGranitt gli aveva dato poiché avevano deciso di parlare e farsi aiutare. Quello fu decisamente un gran vantaggio per entrambi che si sarebbero dovuti sopportare solo la sera e forse un'ora la mattina prima di dirigersi alle lezioni.
Il loro quasi-rapporto si era decisamente rafforzato da quando erano stati obbligati a stare nella stessa stanza; litigavano molto meno ma era una cosa che non poteva mancare nelle loro giornate. Per loro era impossibile non battibeccare, qualsiasi cosa era un motivo per farlo, anche la più stupida.
E quella mattina iniziò proprio così, con l'ennesimo litigio.
«Potter ti giuro che se non impari a essere più ordinato ti lancio dalla finestra» sbraitò il biondo mentre si abbassava per afferrare la cravatta e un paio di calzini del corvino; odiava il disordine.
«Scusa se non sfrutto gli elfi domestici per questo» lo punzecchiò mentre apriva l'armadio.
«Beh ovvio che non li sfrutti, non te li puoi permettere» rispose a tono.
Harry si girò verso di lui, alzò un sopracciglio «Scusa?»
Il ragazzo biondo fece un ghigno malefico e non rispose, si limitò a lanciargli la divisa che il corvino prese al volo «Muoviti o faremo tardi»
«Da quando mi dai ordini?»
«Da quando pensi che io ti dia ordini?»
Il Grifondoro fece spallucce e si diresse verso il bagno «Alla festa vieni anche tu? No vero?»
«Sì» sorrise fiero «Davvero pensi che io, Draco Malfoy, rifiuto le feste? Mai Potter, quella è una cosa che mi accompagnerà per il resto della mia vita»
«E immagino anche il perché» sospirò.
«Sono sicuro tu stia pensando alle ragazze ma no, non mi scopo una da..» si interruppe per contare con le dita i giorni.
«No ti prego, non voglio saperlo. La tua vita sessuale non rientra tra i miei interessi»
«..due settimane» completò la frase ignorando le parole del ragazzo.
Harry roteò gli occhi al cielo «Grazie per l'informazione, stanotte dormirò sicuramente meglio»
«Prego, è sempre un piacere» sorrise.
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I due uscirono dalla stanza quasi puntualmente e fortunatamente quel giorno non avevano nessuna lezione in comune. Godric e Salazar erano stati dalla loro parte.
Quando fecero ritorno, si dovettero affrettare a preparare tutto il necessario per la festa che si sarebbe tenuta - come sempre - dopo il Banchetto e proprio per questo non ebbero molto tempo per litigare.
«Te lo ribadisco in caso la tua testa abbia già rimosso» parlò Harry «Qui dentro non si porta nessuno, se vuoi fare le tue zozzerie le fai fuori da questa stanza»
«Tranne se quelle "zozzerie" riguardano me e te» lo punzecchiò, il corvino sgranò gli occhi.
«Toglitelo dalla testa Malfoy, non accadrà mai» si difese.
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Silence Like a Storm - Drarry
Hayran KurguLa Seconda Guerra Magica era appena giunta al termine e gli studenti di Hogwarts furono costretti a ripetere l'anno perduto, ma niente era come prima. I segni che la guerra aveva lasciato erano indelebili, incancellabili sopratutto per due ragazzi...