La mattina arrivò velocemente e con lei anche il momento di dare inizio al primo giorno di punizione.
Harry non sapeva come sarebbe andata, il pensiero di avere Draco e Ron nella stessa stanza non lo entusiasmava molto e non perché non ci tenesse o chissà che altro, semplicemente era preoccupato per ciò che sarebbe potuto accadere.
Il corvino si alzò prima che il biondo potesse svegliarsi, si vestì velocemente e uscì dalla stanza per raggiungere Hermione in infermeria per recuperare Ron. La trovò fuori le porte intenta a guardarsi intorno, probabilmente non aveva intenzione di entrare da sola.
«Herm» la richiamò, si diresse verso di lei.
«Eccoti, ti aspettavo» incrociò i loro occhi.
«È già sveglio?» gli chiese riferendosi al migliore amico.
«Penso di sì, lo sapeva che saremo venuti a quest'ora» rispose.
Harry non disse nulla, aprì le porte ed entrò nell'infermeria seguito dalla ragazza «Ron» lo chiamò, nel letto non c'era.
«Sono qui» rispose dal bagno.
«Sei pronto?»
«Sì» e uscì dalla porta andando dai due «Passiamo per la Sala Grande a fare colazione?»
«Smetterai mai di pensare al cibo?» ironizzò la riccia iniziando a camminare fuori dall'infermeria seguita dai due ragazzi.
«Mai, è parte di me» ridacchiò.
«E come biasimarti» lo appoggiò Harry.
Appena arrivarono, Ron si mise seduto accanto a Hermione mentre il corvino si sedette di fronte a loro come era solito fare. Era passato molto tempo dall'ultima volta che erano riusciti a fare colazione insieme e ora gli sembrava quasi surreale.
«Posso chiederti una cosa?» interruppe i suoi pensieri Ron.
«Dimmi» prese un pezzo di salsiccia.
«Perché ti sei messo in mezzo quando ho lanciato lo Schiantesimo a Malfoy? Non avresti dovuto»
Harry alzò lo sguardo verso di lui e trattenne il respiro per qualche secondo, non aveva la minima idea di cosa dirgli. Hermione distolse lo sguardo iniziando a fissare tutto tranne che i due ragazzi, lei lo sapeva bene il motivo ma non avrebbe detto nulla; non spettava a lei farlo.
«Allora?» continuò a chiedere il rosso.
Il corvino si prese ancora qualche istante per pensare: avrebbe dovuto dirglielo? Non ne aveva la più pallida idea, dirgli di lui e Draco sarebbe significato confessare anche il suo tradimento a Ginny e confessare il suo tradimento a Ginny significava raccontargli anche il tradimento di Ginny stessa. E poi Draco sarebbe stato d'accordo? Pansy e Astoria lo sapevano, aveva qualcuno su cui contare in caso di difficoltà mentre lui no. Aveva tenuto a bada le sue emozioni per troppo tempo e ora che le cose sembravano sull'orlo dall'ufficializzarsi non poteva più nascondersi. Era felice, lo era incredibilmente tanto e stava facendo di tutto per nasconderlo quando sapeva che non avrebbe dovuto; non più almeno.
Prese un respiro profondo e posò la forchetta al lato del piatto, puntò le sue iridi in quelle del migliore amico «Non mi giudicherai?» poté sentire lo sguardo della riccia spostarsi su di sé.
«No, perché dovrei?» chiese con la bocca piena, probabilmente stava masticando un pezzo di salsiccia.
«Bene» prese l'ennesimo respiro «Mi ha chiesto di uscire» disse secco, senza pensarci, non avrebbe avuto senso girarci intorno.
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Silence Like a Storm - Drarry
Fiksi PenggemarLa Seconda Guerra Magica era appena giunta al termine e gli studenti di Hogwarts furono costretti a ripetere l'anno perduto, ma niente era come prima. I segni che la guerra aveva lasciato erano indelebili, incancellabili sopratutto per due ragazzi...