«Vieni con me» soffiò il biondo mentre si abbassava ancora di più e allacciava le braccia intorno alla sua vita «Ci penso io mh?»
Il corvino annuì e gli circondò il collo con le braccia aggrappandosi a lui, chiuse gli occhi «Ti sto facendo saltare le lezioni» mugolò.
«In questo momento tu sei più importante delle lezioni» gli accarezzò la testa dolcemente mentre usciva dal bagno con il ragazzo in braccio.
Lo poggiò sul letto e si sedette al suo fianco, gli prese le mani dolcemente «Te le sei distrutte» disse mentre le guardava.
Harry sospirò «Diciamo che non sono riuscito a controllarmi molto»
«Si vede» si alzò e si diresse verso la scrivania, aprì il primo cassetto e tirò fuori l'acqua ossigenata, l'ovatta e le bende che gli aveva dato Madam Pomfrey quando lui era finito in infermeria.
«Basta un semplice Epismendo, lo sai?» lo guardò.
«Lo so ma per una volta voglio essere io a disinfettarti una ferita» gli rispose, si sedette di nuovo accanto a lui.
Il corvino fece un mezzo sorriso e gli porse la mano «Non posso dirti di no, vero?»
«Vero» ricambiò il mezzo sorriso e bagnò l'ovatta con l'acqua ossigenata.
Prese la mano del ragazzo e, delicatamente, iniziò a passare il soffice pezzetto della nuvola attorno alle ferite.
«L'ha capito anche Ginny» soffiò.
Draco sospirò e fermò i movimenti, alzò lo sguardo verso di lui «Eppure ci siamo stati attenti» rifletté.
«Dice che c'è tensione sessuale e si nota» continuò.
«E ci credo» ridacchiò e fece per aprire bocca di nuovo ma l'apertura della porta lo fece bloccare.
«Potter» lo chiamò la voce della McGranitt «Potresti seguirmi? C'è una persona che vuole vederti»
Harry posò lo sguardo su di lei «Posso sapere chi?»
«Mi segua e lo scoprirà»
Il corvino sospirò e fece per alzarsi ma le mani pallide del biondo lo bloccarono «Aspetta» soffiò «Le mani»
Il ragazzo si fermò «Non posso andarci con le mani bendate»
«E nemmeno in queste condizioni» si alzò dal letto, prese la bacchetta «Epismendo» e le ferite si chiusero.
«Grazie» e gli scompigliò leggermente i capelli prima di correre fuori dalla stanza prima che gli tirasse qualcosa, sapeva quanto gli desse fastidio.
«Harry, ti uccido!» lo sentì urlare dal corridoio e Harry fece un risolino.
Affiancato dalla McGranitt, arrivarono nel suo ufficio e non appena i suoi piedi varcarono la soglia, i suoi occhi si incrociarono immediatamente con quelli ghiacciati dell'uomo avanti a sé: Lucius Malfoy.
«Potter, che piacere» una voce dura, un timbro basso.
La figura era austera, la chioma fluente di quella sfumatura color platino, un abito nero elegante, i guanti in pelle, la mascella tesa, lo sguardo severo contornato da quegli occhi che aveva osservato troppe volte nel figlio; a Harry sembrò incredibile da credere che si assomigliassero così tanto e fossero allo stesso tempo così diversi.
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Silence Like a Storm - Drarry
Fiksi PenggemarLa Seconda Guerra Magica era appena giunta al termine e gli studenti di Hogwarts furono costretti a ripetere l'anno perduto, ma niente era come prima. I segni che la guerra aveva lasciato erano indelebili, incancellabili sopratutto per due ragazzi...