Chapter 46 - I Believed It

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Un altro giorno era passato e nulla era cambiato, la routine dei quattro ragazzi era la stessa da quattro giorni ormai anche se dovevano ammettere che si stavano trovando davvero bene; le ore gli passavano velocemente e tra una risata e un'altra nulla risultava pesante.

Quella mattina, Harry e Draco avevano deciso di dirigersi un po' prima per far sì che potessero un po' avvantaggiarsi il lavoro e magari potersi prendere l'ultima ora per riposarsi. Ma era chiaro che loro due in una stanza da soli non potevano starci.

Il biondo aveva iniziato a sistemare alcuni libri negli scaffali più in basso mentre il corvino quelli più in alto. Inutile dire che tutto era un pretesto per toccarsi, stuzzicarsi e provocarsi. Aveva iniziato Draco con le continue pacche sul sedere e poi lo aveva seguito Harry che - per vendetta - ogni volta che sentiva la mano del ragazzo posarsi sulle sue natiche gli andava incontro com i fianchi creando maggiore contatto.

E così Draco non aveva resistito più. Si era alzato, aveva preso Harry di peso, lo aveva fatto sedere su un tavolo lì presente e si era infilato fra le sue gambe.

«Hai molto autocontrollo devo dire» lo prese in giro il corvino.

«Oh, sta' zitto» soffiò prima di buttarsi letteralmente sulle sue labbra e dare vita ad un bacio che di casto non aveva nulla. Gli schiocchi dei loro baci iniziarono a risuonare all'interno di quelle mura e le loro lingue si intrecciarono fino a creare una bolla dalla quale nessuno dei due avrebbe più voluto uscire.

Le mani del biondo scivolarono fino alla cintura di Harry che si staccò lentamente dalle sue labbra dopo attimi infiniti.

«Non ci provare» soffiò mettendo una mano sopra quella pallida del ragazzo per bloccargli i movimenti.

«Dai» sussurrò non togliendo la mano dalla sua postazione.

«No, potrebbero entrare Ron e Hermione a momenti» insistette.

«Ti prego» continuò, lentamente riuscì a togliere la cinghia dalla fibbia.

«Draco, stai fermo» nel suo tono non c'era nemmeno un filo di durezza; tutto risuonava come un soffio, un sussurro. In quelle situazioni con Draco diventava estremamente vulnerabile; avrebbe potuto imporsi quanto voleva ma era una vera e propria lotta contro se stesso. Era troppo.

«Mh» e si abbassò con il viso iniziando a baciargli il collo. Bastardo.

«Draco» piagnucolò mettendo una mano fra i suoi capelli.

«Non i capelli» lo riprese lasciandogli un leggero morso alla base del collo.

«Fermati, per favore» lo riprese ma fu inutile perché pochi secondi dopo sentì la cinta scivolare via dai passanti dei pantaloni «Non puoi fare così però» mugolò.

E salì con il viso sul quale si disegnò un ghigno divertito e poi lo baciò.

Nel momento esatto in cui slacciò il bottone dei pantaloni, la porta dell'ufficio si aprì e delle voci invasero quella stanza.

«Harry, sei qui?» la voce della riccia arrivò ben scandita nel suo campo uditivo.

«Harry?» lo richiamò anche il migliore amico.

Il corvino fermò i movimenti del biondo e lo fulminò con lo sguardo «Che ti avevo detto?» sussurrò prima di riallacciarsi il pantalone e afferrare la cinta che si infilò più velocemente possibile.

Draco dovette trattenere una risatina «È così divertente» sussurrò anche lui.

«Malfoy?» di nuovo la voce del rosso.

Silence Like a Storm - DrarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora