Chapter 52 - The Black's Constellation

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Quella mattina il sole era alto nel cielo, Maggio stava per giungere al termine e le temperature si erano notevolmente alzate.

Dopo l'accaduto di qualche giorno prima, nessuno dei due ragazzi aveva più detto nulla. Le loro mani si erano sciolte e ognuno si era diretto alla propria lezione senza proferire parola e inoltre non ne avevano nemmeno parlato. Non sapeva se fosse tutto risolto, non sapevano nulla ma i loro incubi - grazie a quel breve contatto - erano diminuiti e qualche ora riuscivano a chiudere occhio. Non era molto ma sicuramente meglio di niente.

Come se quello non fosse già abbastanza, in quei giorni lo aveva visto più vicino ad Astoria. Non pensava che la ragazza gli avrebbe più dato una seconda possibilità ma a quanto pare era successo e Harry, ogni volta che li vedeva, si stringeva nelle sue spalle e distoglieva lo sguardo. Voleva solo che fosse felice ma vederlo stare bene con qualcun altro che non fosse lui, gli faceva male anche se doveva aspettarselo. Quella loro cosa non sarebbe potuta andare avanti, non avrebbero potuto chiarire e tornare a essere felici insieme; i problemi sarebbero stati troppi.

Il corvino decise di non pensarci. Si alzò dal letto e si vestì velocemente dirigendosi immediatamente nel cortile; si era dato appuntamento con Ron e Hermione per terminare gli studi prima dell'inizio dei M.A.G.O. e data la giornata ne avevano approfittato per studiare all'aperto.

Uscì dalla porta principale, il libro di Trasfigurazione fra le mani e un'espressione accigliata dipinta sul volto: il sole era veramente alto e quasi lo accecava.

Appena le suole delle sue scarpe entrarono in contatto con l'erba, notò che il cortile era gremito di persone. Lui e i suoi due migliori amici non erano stati gli unici ad aver avuto la fantastica idea di usare quella bella giornata per stare fuori: erano presenti anche vari professori tra cui la Sprout che sembrava più che felice di poter sfruttare quel sole per le sue piante.

Vide poi una chioma rossa da lontano e fece per dirigersi verso di essa, sapeva fosse Ron; ma nel farlo passò davanti un gruppo di Serpeverde ai quali però non degnò nessuno sguardo, non perché non gli interessasse, ma perché era troppo impegnato a raggiungere la sua meta per fermarsi.

Ma a disturbare quel suo impegno fu la voce di Tiger che giunse al campo uditivo di Harry come una lama affilata.

«Oh guardate, c'è Potter» il tono derisorio, le persone intorno a lui risero «Il Salvatore del Mondo Magico, chissà come ci si sente ad essere considerato un eroe» ghignò.

A quel punto, il corvino decise di girare lo sguardo verso di lui ma quando lo fece i suoi occhi entrarono in contatto con quelli ghiacciati del biondo. Il cuore si fermò per un istante, da quando aveva ripreso a frequentare quelle persone? Il suo gruppo era ormai composto da Blaise, Theodore e Pansy, perché aveva cambiato?

«Oh, il fidanzato di Draco; non è vero Draco?» aggiunse un altro ragazzo che Harry non aveva mai visto prima d'ora, non aveva la minima idea di chi fosse.

«Cosa?» parlò il platino «Scherzate? Se mi piacessero i ragazzi, lui sarebbe l'ultima persona da cui andrei» un ghigno malefico.

A Harry gli si gelò il sangue nelle vene, non lo vedeva fare quell'espressione da ormai mesi e rivederla dopo tutto quel tempo e sopratutto dopo tutto quello che c'era stato, quasi si sentì male. Decise di non rispondere, doveva controllarsi, non poteva perdere il controllo.

«Anzi, probabilmente non ci andrei nemmeno se fosse l'ultima rimasta» aggiunse, il tono era duro, freddo e incredibilmente serio e derisorio.

Silence Like a Storm - DrarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora