Chapter 68 - Surprises

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Harry aveva lasciato che il ragazzo biondo si smaterializzasse di nuovo al Manor lasciandolo solo a Grimmauld Place immerso nei suoi pensieri e, a tratti, anche nelle sue lacrime.

Si era seduto sul divano e si era preso la testa fra le mani, un sospiro debole aveva rilasciato le sue labbra e una lacrima rigato la sua guancia.

Aveva fatto un casino; lo sapeva che non sarebbe dovuto andare con Draco a casa sua, sapeva che non sarebbe finita bene e sapeva che a rimetterci sarebbe stato proprio il ragazzo dagli occhi argentei che aveva fatto di tutto per nascondere quella loro cosa.

Lucius era stato categorico, la vista gli si era notevolmente annebbiata quando la moglie ha iniziato ad elencargli i motivi per i quali Harry fosse la persona adatta al figlio e il tono si era incrinato in una certa rabbia che mai aveva sentito nella sua voce.

Non avrebbe mai accettato ciò che c'era tra di loro, non avrebbe mai potuto farlo e lo sapevano entrambi. Quell'uomo aveva una moglie con la quale aveva fatto un figlio ma il corvino era certo che non avesse mai conosciuto il vero valore dell'amore. Non sapeva dire se amasse o no Narcissa, sicuramente era una persona alla quale teneva ma non era convinto del fatto che provasse qualcosa di più di un semplice affetto.

Quella donna era stata sin da subito disponibile, era grazie a lei se era ancora vivo ed era grazie a lei se ora aveva Draco al suo fianco; ma quella sua iniziativa aveva fatto sì che entrambi soffrissero e ne risentissero più del dovuto ed era una cosa che non sarebbe dovuta accadere. Loro stavano bene insieme e ormai nessuno dei due aveva dubbi su questo ma quegli incubi, la famiglia del biondo erano un gran problema che non sapevano come affrontare.

Draco non avrebbe mai lasciato la sua famiglia e quegli incubi erano ormai parte di loro, probabilmente non esisteva nemmeno un contro incantesimo per far sì che non li tormentassero più e ciò non li aiutava per nulla.

Quei suoi assurdi pensieri vennero interrotti da un "pop" proveniente forse dalla cucina. Si alzò dal divano del salotto e, con la bacchetta stretta fra le mani, si diresse nella stanza; aprì la porta e quando vide - di nuovo - la figura del biondo con i capelli sistemati e il suo amato completo nero che teneva fra le mani delle valige, lo portarono a fargli rimettere la bacchetta nella tasca e a dirigersi verso di lui.

«Come mai sei già qui?» si azzardò a chiedere «E cosa sono tutte queste valige? Potrei giurare di averne avuta solo una» si difese.

«Sono anche le mie» disse «Mia madre mi ha consigliato di allontanarmi dal Manor per un po', ha detto che ci avrebbe parlato lei con mio padre per cercare di sistemare un minimo le cose» andò verso di lui.

«Non pensavo te ne saresti andato davvero» ammise.

«Sono stufo Harry, mi sono stancato di stare continuamente sotto il comando di mio padre che fa di tutto per farmi fare quello che vuole e farmi essere chi vuole lui» sospirò «Voglio solo essere felice»

«Tua madre ti ha detto di venire qui?»

«No, mi ha detto solo di allontanarmi ma penso se lo immagini. Non è più una novità ormai»

«E Astoria?» continuò a chiedere

«Le ho inviato un gufo per avvertirla» lo guardò.

Il ragazzo ricambiò lo sguardo «Tra stasera e domani dovrebbe venire Hermione, non ti da' fastidio?»

«Ci ho passato otto anni a Hogwarts e pensi davvero che mi dia fastidio? E poi se voglio stare con te dovrò abituarmi alla loro presenza, no?»

Harry trattenne un piccolo sorriso e si avvicinò con il viso per lasciargli un bacio.

«Grazie» soffiò dolcemente.

«Per te questo ed altro» gli lasciò un altro bacio prima di stringerlo a sé.

«Qui non c'è rischio venga tuo padre da un momento all'altro, puoi girare anche in boxer» rimase vicino alle sue labbra «Non che mi dispiaccia, assolutamente» gli morse il labbro inferiore.

Draco fece una risatina «Lo so che non ti dispiace»

«Stavo pensando al fatto che non abbiamo nulla da mangiare, forse dovremo andare a comprare qualcosa. Non credi?» propose.

«E dove credi di andare? Siamo in un quartiere Babbano, non penso abbiamo un posto riservato ai Maghi e alle Streghe dove vendono cibo tipico» lo prese in giro.

Harry roteò gli occhi al cielo divertito «No, quello purtroppo no ma esistono tante cose che appartengono sia al Mondo Magico che ai Babbani»

«Davvero?» quasi gli si illuminarono gli occhi «E quando ci andiamo?»

Una sorriso si dipinse sulle labbra fine del corvino «Mi do' una sistemata e andiamo, va bene?»

Il biondo annuì e gli dedicò un mezzo sorriso che venne prontamente ricambiato.

Gli ormoni di Draco però giocarono un brutto scherzo perché, non appena Harry si tolse la maglia, lo prese dai fianchi morbidi sbattendolo al muro e facendo combaciare le loro labbra in un bacio.

«Se iniziamo così però..» soffiò il corvino fra un bacio e un altro.

«Non puoi toglierti la maglietta davanti a me, non in quel modo» rispose con lo stesso tono.

«In che modo l'ho fatto?» aggrottò la fronte confuso.

«Non lo so ma è stato troppo eccitante» lo guardò mordendosi il labbro al pensiero.

Senza dire più nulla, Harry lo prese dalla cravatta facendo in modo che le loro labbra potessero unirsi di nuovo. Prontamente il biondo lo prese di peso facendo in modo che potesse intrufolarsi fra le sue gambe e far entrare in contatto le loro intimità ancora coperte dai boxer e dai pantaloni.

La mano del corvino slacciò agilmente la cravatta nera buttandola a terra insieme alla giacca. Lentamente iniziò a slacciare anche i primi bottoni della camicia lasciando per metà scoperto il petto dal colorito pallido.

E nel momento esatto in cui le dita di Draco slacciarono il laccio della tuta grigia che Harry stava indossando, un tonfo li fece sobbalzare e i due si staccarono come scottati.

Velocemente il ragazzo dagli occhi smeraldo si infilò la maglia che era caduta a terra e si allacciò i pantaloni.

Pochi istanti dopo, la figura di Hermione si parò davanti i loro occhi facendoli arrossire leggermente.

«Ciao Har..Oh mio dio, scusate» e si mise entrambe la mani sul viso.

Il corvino si grattò la nuca imbarazzato al contrario del biondo che, nonostante il rossore che gli colorava le guance, si stava allacciando la cravatta tranquillamente.

«Non fa niente Herm, non potevi saperlo» cercò di tranquillizzarla «Pensavo arrivassi domani»

«Ho pensato di venire prima così da sistemare un po' e magari andare a comprare qualcosa, gli scaffali sono completamente vuoti» spiegò, si tolse le mani dal viso.

Un piccolo sorriso si dipinse sulle labbra del migliore amico «Grazie ma non avresti dovuto» la guardò «Non hai una bella faccia però, è successo qualcosa?»

La ragazza sospirò debolmente «C'è un problema Harry»

Il ragazzo aggrottò la fronte facendo un'espressione mista fra la preoccupazione e la confusione, non riusciva ad immaginare cosa volesse dirgli.

Poi quelle parole fecero fare un balzo al suo cuore che decisamente non se lo aspettava.

«Sono incinta»

Silence Like a Storm - DrarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora