Un giorno in malattia

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"Alice? Dove sei finita?" La voce di Claudio rimbomba per tutta la casa, fino a trovarmi
"Hey, che fai qui, tutta sola?" Si preoccupa
"Volevo stare un po' con lei, lo sai che quando dorme ti assomiglia?" Rispondo
"Ah davvero? Alice, ma tu scotti, perché non torni a dormire?" Chiede
"No! Non voglio!" In realtà non mi sento bene, ma non voglio tornare a letto
"Così mi obblighi però Sacrofano" Dice, ma non comprendo, finché....oplá! Mi prende in braccio e mi porta lui stesso in stanza
"Claudio dai, ti prego, voglio uscire, non posso stare in casa da sola!" Piagnucolo
"Ci sto io con te, ok? Sei un po' strana in questi giorni, ora ho capito perché...dai vieni" mi prende sotto il suo braccio e continua a coccolarmi, io non smetto di tremare
"Claudio ma così ti ammalerai anche tu" Chiarisco
"Tanto mi ammalerei comunque, non riesco a stare lontano da te...Senti, adesso ti preparo qualcosa di caldo, tu rimani qui" scosta le coperte
"No Claudio! Dai ti prego, rimani! Rimani con me!" Non so che mi succeda, quando sono malata non ho più il controllo di nulla
"Alice, hai bisogno di qualcosa di caldo da bere, chi te lo prepara?" Continua
"Vengo anche io di là con te, ho paura a stare da sola"
"Come vuoi, dai vieni" mi aggrappo alla sua spalla, mi gira tutto, ad un tratto....
"Ecco! Ci mancava solo che cadessi! Cretino io che ti dò retta, dai mettiti qui sul divano" mi appoggia delicatamente dopo la mia caduta
"Peggio di quando eri incinta!" Continua
"Claudio!? Perché mi lasci sola?" Mi sembra tutto scuro, non lo vedo più, comincio a piangere
"Alice, qui c'è bisogno di una medicina e anche forte. Ora chiamo Silvia" riappare miracolosamente
"Sì? Pronto Silvia, Alice sta male, sta delirando, ha la febbre, non è che riusciresti a prendere qualcosa in farmacia?" Blatera al cellulare
"Okk grazie mille" conclude
"Ora torniamo a letto, forza" facciamo ritorno nella stanza dove eravamo poco prima
"Dai, bevi un po'" mi passa una tazza che comincio a sorseggiare, ha un sapore orribile
"Brava...ora cerca di dormire, ok?" Mi accarezza il viso
"Dove vai?" Chiedo
"In bagno Alice, posso o devi seguirmi pure lì?" Risponde infastidito
"No, no vai pure"
Appena chiude la porta, torno in camera di Ida e comincio a coccolarla, com'è bella la mia bimba, sembra quasi vera, oddio, forse lo è? Comincia a piangere forte, io non so più che fare.
"Lo sapevo che saresti tornata qui, Alice non è un gioco!" Perché urla così forte? Che ho fatto?
"Scusami, scusami, adesso andiamo di là ok? Prendiamo anche la bimba così le dai da mangiare" si scusa e mi regge accompagnandomi in camera.
Ci stendiamo sul letto,la piccolina continua a mangiare freneticamente,ad ogni tirotto che mi fa, stringo forte la spalla di Claudio, lui mi lascia fare.
Ad un tratto, il campanello.
"Hanno suonato, arrivo subito Alice, ok?" Si alza e corre velocemente verso la porta
"Grazie. È insopportabile in queste condizioni, ti devo un favore" sento dirgli dalla porta,ma chi è?
Torna immediatamente in camera
"Eccomi, Silvia mi ha portato le medicine, adesso la prendi così guarisci ok?"
"Non mi piacciono le medicine" continuo chiaro e tondo
"Dai, Alice,ti fanno stare meglio dopo..." chiarisce
"No, voglio rimanere con te, qui!"
"Alice ci rimarremo lo stesso ok? Però adesso bisogna prendere la medicina, fidati sono o non sono un dottore?" continua
"Sei un dottore dei morti, io non sono morta" specifico
"Dai prendi" mi porge un cucchiaino e ingerisco quella strana sostanza, lui porta nella culla la piccola bimba e si sdraia di nuovo accanto a me
"Vuoi guardare un film?" Chiede prendendo il telecomando
"No, perché non andiamo a fare una doccia?" Ribalto la domanda, non so che mi prenda
"Alice, lo sconsiglio, sopratutto in queste condizioni" afferma
"Sono malata, mica incinta" chiarisco
"Peggio, dai, meglio se guardiamo un film" continua restando sulla sua
"No, niente film" rispondo tornando dal mio lato del letto, lui mi aggrappa da dietro tenendomi stretta, mi volto
"Sono davvero insopportabile?"
"Sì" sussurra, arrivando piano piano alle mie labbra
"Però sei bellissima..." si corregge continuando a staccarsi e riattaccarsi alle mie labbra.

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"Ma ben svegliata signorina" esordisce appena apro gli occhi
"Hey, mi sembra di aver dormito per giorni..." ammetto un po' stordita
"Te lo credo, avevi quasi quaranta di febbre...ora ti sentì meglio?"
"Decisamente, mi dispiace, quando ho così tanta febbre non sono in me..."
"Me ne sono accorto, non ti staccavi un secondo da me, ho fatto degli sforzi sovrumani per lasciarmi andare in bagno da solo" mi prende in giro
"Solo che sono rimasta traumatizzata. Una volta ero rimasta a casa da scuola perché non mi sentivo bene, i miei genitori erano al lavoro e io avevo la febbre molto alta, non sapendo che fare ho cercato di prepararmi un tè, ma sono svenuta. Da lì, ho sempre avuto bisogno di qualcuno al mio fianco quando sono ammalata, ho sempre paura di svenire" ammetto un po' imbarazzata
"Mi dispiace Alice, non lo sapevo...Ma c'ero io, non ti lascerei mai sola...adesso vestiti, ti porto a fare un giro" mi incita
Annuisco e comincio ad alzarmi e a togliermi il pigiama
"Che c'è?" Gli chiedo vedendolo fermo immobile a fissarmi dallo specchio
"Ho cambiato idea, non voglio più uscire"
"Claudio! No! Dai!" Mi butta freneticamente sul letto, facendomi prigioniera, per uscire, di tempo, ce ne sarà.

Perdersi in un bicchier d'acqua.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora