Progetto

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La Manes mi ha assegnato un lavoro importantissimo, devo andare a Milano, per presentare un progetto. Quando l'ho detto a Claudio, non era tanto convinto però alla fine ha approvato, è importante per la mia carriera.
"Prendi dei vestiti comodi Alice, non solo camice e gonne" si raccomanda
"Tranquillo, non mi vestirò sempre così, è solo per dare una buona impressione" spiego
"Certo, però finora l'unica cosa comoda che hai messo, è il pigiama"
"Claudio è solo per un weekend....posso ripeterti il progetto un'altra volta?" Chiedo per cambiare discorso, lui si mette le mani tra i capelli e acconsente sfinito di ascoltarmi.
La mattina seguente, non vorrei alzarmi, ma anzi, vorrei rimanere intrappolata qui, nella nostra casa, con nostra figlia, ma il lavoro mi chiama.
"Alice, fai piano quando chiudi la porta..." si raccomanda Claudio, ancora stanco
"Ma non mi accompagni? Come ci arrivo in stazione?" Chiedo intimorita mentre comincio a vestirmi con il primo tailleur prestatomi da Silvia e che mi sta anche abbastanza piccolo.
"Mi alzo solo per salutarti, poi ti chiamo un taxi..." continua lui, sposta le coperte e si alza attendendomi mentre sono in bagno per truccarmi. Poco dopo sono di nuovo di corsa per casa, ancora con il mascara e il correttore da sistemare
"Oddio! Ti scongiuro Alice, togliti questa roba, stavi meglio in pigiama struccata, secondo me"
"Claudio per quanto ti ami e per quanto la tua opinione sia importante, in questo momento non posso scherzare, ti prego, mi accompagni?" Insisto, al che arriviamo ad un accordo, io mi strucco e mi metto qualcosa più da me e lui mi accompagna fino alla stazione. Ida nel mentre, continua a dormire tranquillamente anche in macchina.
"Mi raccomando Alice, a modo" Si raccomanda prima che io scenda per raggiungere il treno
"Certo, ti chiamo appena arrivo..." gli sciocco un bacio intenzionato ad arrivare sulla guancia, ma lui si gira di scatto impulsivamente.
Raggiungo l'interno della stazione e arrivo alla macchinetta per acquistare un biglietto solo andata. Già che ci sono, ne approfitto per coprire le occhiaie con un po' di fondotinta e per prendere una brioche da mangiare durante il viaggio.
Posto n.18 l'ho detto, ormai questo numero mi perseguiterà per tutta la vita. Approfitto per inviare un messaggio alla Manes.
AA: Sto partendo, è tutto pronto!
AM: Grazie Alice, mi raccomando, fammi sapere
Non posso deluderla, non posso deludere le sue aspettative e non posso deludere me stessa.
                                                                                          ***
Verso mezzogiorno sono già in stanza per cambiarmi e aspettare il pranzo che ordinato. Ne ho approfittato per farmi un bel bagno caldo e per ripassare il progetto. Ho un'ansia terribile di dimenticare improvvisamente tutto e di rovinare la presentazione. Chiamo Claudio, l'unico che può rassicurarmi.
"Sapevo che mi avresti chiamato, allora sei pronta?"
"Ti prego Claudio e se mi dimentico tutto? E se il progetto non piace? E se combino un casino?"
"Alice quante volte devo dirtelo con i se e con i ma non si va da nessuna parte? Fai come hai sempre fatto, sono sicuro che andrà benissimo"
"Che fai?"
"A parte convincere mia moglie a credere in se stessa? Sto andando a prendere Ida da tua nonna, fammi sapere, Ora ti devo lasciare" riattacca velocemente ormai stanco
Ma ora non ho più scampo, ce la posso fare. Indosso un abito consigliato da Silvia, ne troppo per me, ma neanche simile a come mi vesto sempre. Aggiungo un po' di correttore per coprire le occhiaie e un po' di gloss color pesca abbinato alle scarpe.
Arrivo in anticipo e gli interessati mi accolgono calorosamente.
"Dottoressa Allevi! Che piacere incontrarla, la sua professoressa era davvero rammaricata per non poter venire, ma sono sicuro che lei ha sostituirà alla grande" spiega un uomo calvo poco più alto di me
La sala non è completamente piena e questo un po' mi tranquillizza. Collego i cavi per mostrare la presentazione e intanto mi ripeto tutto mentalmente.
Sono tutti vestiti di nero o grigio, ma insomma, colori molto macabri e scuri.
"Dottoressa se è pronta..." mi incita l'uomo di prima, così non posso sottrarmi alla mia condizione. Prendo il microfono.
"B...Buonasera" balbetto, dai Alice, ce la puoi fare. Premo play sullo schermo e mi lascio andare, le parole scorrono chiare e tondi e i visi del pubblico sono molto incoraggianti. Finisco qualche minuto dopo e attendo di rispondere alle domande.
***
Sembra una processione, ogni persona che poco prima mi fissava interessata viene a complimentarsi, tutti con sorrisi soddisfatti. Mentre sono persa a rispondere a qualche curiosità, una voce mi interrompe
"Complimenti" scruto la figura dall'alto al basso, ma come è possibile che sia qui?
"Claudio?" Chiedo con gli occhi sgranati, intanto l'uomo calvo al mio fianco con cui poco prima conversavo è abbastanza curioso di capire chi sia questo Claudio.
"Oh, mi scusi, lui è Claudio Conforti, mio marito" chiarisco, l'uomo gli porge la mano con un gran sorriso
"Beh, io vi lascio, ancora complimenti, è stato un piacere" conclude prima di dileguarsi verso l'uscita.
Ma ci rendiamo conto? Claudio è qui. Claudio è qui davanti a me.
"Non dovevi andare a prendere Ida?"
"È evidente Allevi che non riesci ancora a capire quando ti mento"
"Sei proprio simpatico, sai?"
"Dai, perché non approfittiamo dei benefici che offre il tuo hotel? Mi sono informato e dovrebbe esserci una spa..."
***
Relax. Non aspettavo altro. L'acqua calda della piscina in cui siamo mi rilassa sempre di più. Sapere che Claudio è qui mi rilassa ancora di più.
"Lo sai che non mi hai ancora dato un bacio?"
"Ah sì?" Lo stuzzico
"Me lo ricorderei..."
"Allora rimediamo!" Mi butto freneticamente tra le sue braccia, lui emette una risata e mi accoglie volentieri.
"Claudio, non qui!"
"Allora sarà meglio correre in stanza, non posso più aspettare..."

Perdersi in un bicchier d'acqua.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora