"Beh, ti chiederai 'perché mi ha portata proprio davanti ad un bivio?' non ho mai avuto il coraggio di parlarti di ciò, in realtà non ne ho mai parlato con nessuno. Qui, proprio in questo punto, i miei genitori hanno perso la vita. Io e Giacomo eravamo a casa con nostra zia e i nostri cugini, loro stavano tornando da un viaggio di lavoro, mio padre pare fosse distratto ed é successo. Qui una parte di me, se n'è andata per sempre, e ora, ti ho portata qui perché voglio che oltrepassiamo assieme la morte di nostra figlia, non sai quante volte mi sono sentito in colpa, mi ero detto, 'Le starai troppo addosso così, se la può cavare da sola' ma la verità é che dovevo starti vicino, non perché non ce l'avresti fatta, ma come padre, avrei dovuto fare il possibile."
Volta il suo viso verso il vuoto
"Mi dispiace per i tuoi genitori, ma sono felice che tu me l'abbia detto. Per quanto riguarda l'altra cosa...non devi dartene una colpa, tu mi sei stato vicino. In questi mesi, ho capito che non dobbiamo sentirci in colpa, perché é il destino che ha voluto così. Ma possiamo andare avanti, senza dimenticare" schiarisco bene alla fine, lui si volta verso di me e afferra la mia mano
"Io non so se tra noi possa tornare tutto come prima, ma io sento che c'è qualcosa tra noi, io ti amo ancora"
"Claudio, io mi sono allontanata perché pensavo che fosse meglio soffrire in solitudine, ma non é così. Mi sono allontanata perché prima non sembravamo neanche più marito e moglie, tu rimanevi sempre in istituto, io...beh io non facevo altro che piangere. Abbiamo entrambi sofferto in silenzio, quando avremo dovuto oltrepassare tutto questo assieme."
"Alice, io sono qui ora, nonostante i miei sbagli, io sono qui, io ti amo."
"Anche io ti amo, scusami per le brutte parole che pronunciato nei tuoi confronti, scusami se ti ho ferito..." mi butto fra le sue braccia mentre continuo il mio discorso
"Scusami se ti ho fatto sentire in colpa, se ti ho fatto pensare che fosse tutta colpa tua.."
"Alice, adesso basta tormentarti, se io sono qui, un motivo c'è, e quel motivo é l'amore, l'amore che provo per te."
***
Ma é il momento, ora é il momento di rivelare ai nostri amici quello che é successo. Ci incontriamo al solito bar vicino l'istituto. Appena arriviamo tutti sono molto confusi e preoccupati, nessuno mi vedeva da qualche mese, spostano lo sguardo su di noi
"Ciao..." dico timidamente tenendo stretta la mano di CC
"Alí cosa é successo?" Domanda Lara, seguita poi da Marco
"Ragazzi, cosa ci state nascondendo?"
"Non vi abbiamo nascosto nulla, volevamo solo rimandare. Io e Alice, abbiamo passato dei mesi orribili, per noi non é facile raccontare..." comincia CC vedendomi poco stabile, però prendo la palla al balzo
"Ma ci proveremo. Avevo scoperto di essere incinta, non ci credevo, ero davvero felicissima, più passavano i mesi più pensavo a come sarebbe stato essere madre. Poi una notte, la notte più brutta della mia vita, l'abbiamo persa, abbiamo perso la nostra bambina."
Mi ero ripromessa di non piangere, ma non riesco a trattenermi. I nostri amici ci sguardano con facce smarrite, poi pian piano Marco si alza e si butta tra le mie braccia, seguito da tutti gli altri che pian piano mi riscaldano il cuore.
Quando é il turno di Silvia, la vedo molto scossa
"Alice, io non so che dirti, potevi dirmelo ecco...ma capisco non fosse facile"
"Grazie Silvia"
Una processione infinita da cui però ho capito da quante belle persone siamo circondati.
***
"Claudio! Lasciami! Claudio!" La casa é piena di risate stranamente, CC mi rincorre da una stanza all'altra per acciuffarmi e portarmi in doccia con sé
"Claudio io devo studiare"
"Ti aiuto io dopo dai" mi tira il braccio
"Che ci guadagno?"
"Una doccia con l'uomo più bello del mondo"
"Dove sarebbe?" Domando per stuzzicarlo
Lui mi afferra il braccio e ci troviamo già sotto la poggia d'acqua bollente.
Mi ritrovo così per studiare di sera con i capelli bagnati e un'alta dose di concentrazione.
"Ne avrai per molto?" Domanda lui alzandosi dal divano
"Beh a giudicare dalla pagina a cui sono, credo di sì"
"Bene, buonanotte" cerca di dileguarsi
"Claudio avevi detto che mi avresti aiutata!" Lo inseguo
"Non volevi essere indipendente? L'unica cosa che posso fare é ascoltarti quando ripeti, a quel punto svegliami, ora se fossi in te tornerei di là"
Odio quando ha ragione! Torno di nuovo sui libri cercando di impegnarmi il più possibile.3.20
"Claudio! Svegliati! Ci sono!" Cerco di svegliarlo
"Oddio ma guarda che ore sono" risponde lui stordito
"Dai! Avevi detto che mi ascoltavi!" Ripeto scandendo bene
"Shh non urlare, dai ti ascolto" mi ammutolisce lui
[...]
"Quindi? Che dici come sono andata?"
"Bene, ora possiamo dormire?"
"Sei pazzo spero, questa é solo l'introduzione"
CC sgrana gli occhi e si prepara ad un'intesa, ormai, mattina.
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Perdersi in un bicchier d'acqua.
FanfictionÉ un dolore irrefrenabile, entrambi avevano perso a cui tenevano, qualcosa, che anche senza dirselo, entrambi desideravano.