Di nuovo sola. Di nuovo in questo appartamento maledettamente buio. Potrei dare una svolta alla mia vita, tornare da quel che é ancora mio marito, ma sento che fra noi, c'è qualcosa che ci impedisce di farlo. Io l'ho deluso, io l'ho fatto soffrire, io ho perso sua figlia..."non me ne dovrei fare una colpa" ma invece me la faccio, eccome se me la faccio. La sera cala su Roma come la neve in inverno, gli invio un messaggio per cercare di mantenere un po' un dialogo
AA: Allora il signor Giulietti? Spero tu lo stia trattando meglio
CC: Mi ha, cioè ci ha invitati a cena domani...ma se non vuoi venire capisco
AA: Non sarà male farmi un giro fuori, tranquillo ci vediamo domani, buonanotte
Infondo che c'è di male? Motivo in più per uscire da questo buco che non riesco ad abbandonare.
***
Suono direttamente dal Signor Tullio Giulietti, Claudio probabilmente arriverà a minuti, o forse é già dentro.
"Oh signorina! Prego, Claudio ancora non c'è, ma se intanto vuole accomodarsi" dice indicando il tavolo dove giace un'immensa parmigiana di melanzane
"Grazie per averci invitati"
"Ma si figuri, sono sempre solo da quando é morta mia moglie, per me é un piacere. Posso, ecco, potrei chiederle una cosa?"
"Certo"
"Come si é innamorata di Claudio? É un uomo molto chiuso e freddo..."
"Su questo ha ragione, ma man mano che andrà a fondo col conoscerlo vedrà che non sarà così. Claudio é sempre stato il mio maestro, di lavoro ma, anche di vita, ho appreso tanto da lui e anche lui da me, ci siamo aiutati a vicenda, senza Claudio, non sarei quella che sono"
Eccolo sul ciglio della porta ad aspettare che finisca il mio discorso.
"Claudio! Stavamo parlando proprio di te, prego accomodati"
"Ah davvero?" Si siede a fianco a me, mentre Tullio si accomoda davanti a noi.
Che bontà, che bontà, mi ricordano i sapori delle prelibatezze di nonna Amalia, i suoi banchetti sontuosi, a cui, se lasciavi lì qualcosa, non ti parlava per giorni.
"Com'è?" Chiede rivolgendosi ad entrambi
"Buonissimo" commenta Claudio
"Mi mancavano questi sapori, grazie" rispondo io
[...]
"Beh grazie per la compagnia davvero, spero di rivedervi presto"
Io e Claudio usciamo dall'appartamento
"Senti, rimani a dormire da me?"
Scosso la testa, meglio di no
"Vieni almeno per un caffè?" Claudio perché me lo chiedi? Sappiamo tutti che non uscirò più da quell'appartamento
"Va bene"
Inserisce la chiave nella fessura e varchiamo la porta.
Mette la caffettiera sul fuoco e mi raggiunge sul divano.
"Ti va di vedere qualcosa in televisione?"
"Claudio, perché mi hai chiesto di entrare?"
"Quello che hai detto prima, da Giulietti, che senza di me, non saresti quella che sei, lo pensi davvero?"
"Il caffè sta uscendo!" Corro in cucina per sfuggire alla sua domanda, verso il caffè nelle tazze, quelle che da sempre sono le nostre tazze. La sua blu con le sue iniziali, lo stesso per me ma in rosa, ci erano state regalate da Silvia e Sergio per il nostro anniversario.
"Lo fai meglio tu il caffè..." ammette silenziosamente
"Questo che vuol dire?"
"Alice questo vuol dire che io ti voglio qui, ti voglio qui a preparare il caffè, ti voglio qui ad abbracciarmi la sera, ti voglio qui in ogni momento della mia vita per starmi accanto, noi ci siamo promessi amore eterno e ora dove é finito?"
"É morto Claudio, con nostra figlia" vado verso la porta, ma lui mi prende il braccio
"Alice, lo sai anche tu che non é così" mi giro e mi ritrovo verso di lui, al ché non posso resistere.
Claudio ha ragione, il nostro amore ha ricevuto una batosta enorme, ma forse, pian piano insieme, riusciremo a superarla.Svegliarsi la mattina con lui affianco é l'unica cosa di cui ho bisogno. Mi alzo lentamente facendo attenzione a non svegliarlo, vado in cucina, metto il caffè sul fuoco e qualche brioche al cioccolato in un piattino.
Qualcosa, o meglio, qualcuno mi cinge da dietro
"Noo! Torna a letto, devo portarti la colazione!" Lo obbligo
"Certo che tu sei proprio matta eh.."
"Se penso a quello che ho detto ieri sera...avevi ragione tu"
"Io ho sempre ragione"
Ritrovare il suo profumo nei miei vestiti, poter accarezzare i suoi capelli brizzolani, poterlo baciare, poter di nuovo pensare a noi come una famiglia, anche senza la nostra bambina.
"Mi sei mancata.."
"Anche tu...e comunque dovremo stare lontani più spesso se questi sono i risultati, stai diventando sdolcinato, ma mi piaci anche così" le mie mani giocano con il suo viso creando facce buffe, mi cinge di nuovo i fianchi e ci ritroviamo di nuovo nel suo, nel nostro letto a rimediamo a tutti i giorni che ci siamo persi.
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Perdersi in un bicchier d'acqua.
FanficÉ un dolore irrefrenabile, entrambi avevano perso a cui tenevano, qualcosa, che anche senza dirselo, entrambi desideravano.