Oggi finalmente Edoardo arriverà a casa. Sono così entusiasta e allo stesso tempo intimorita, Ida non sa ancora nulla, ma sono sicura che appena lo vedrà comincerà a porci mille domande, spero che riusciremo a trovare parole giuste per spiegarle la situazione. Claudio è appena tornato dal garage dove ha ripreso il vecchio ovetto di Ida, ora siamo pronti, in realtà mi tremano un po' le gambe.
Arriviamo in men che non si dica in ospedale, Ida e Claudio mi attendono in macchina mentre io raggiungo l'interno dell'edificio. Arrivo poi al piano indicando intravedendo il mio dottore.
"Buongiorno!" esordisco avvicinandomi
"Alice! Che piacere rivederti, come stai?"
"Bene, grazie. Sono venuta a prendere il piccolo"
"Oh certo, seguimi"
I suoi occhietti mi scrutano incuriositi, finalmente ti ho in braccio di nuovo amore mio.
"Per qualsiasi cosa, mi chiami, le consiglierò un ottimo pediatra"
"Grazie mille, buona giornata"
Il piccolino è sereno, anche quando raggiungiamo la macchina.
"Evviva!! Mamma dallo a me!" esulta Ida facendo suscitare un sorriso sui nostri visi
"amore, quando arriviamo a casa, ok? Adesso lo tengo qui" forse è una scusa per prendere tempo? Non lo so, sono così in ansia che non bado più a ciò che dico.
Rincasando Ida non fa altro che raccontare tutte le avventure che vorrebbe intraprendere con il suo fratellino, ma maggior parte di queste cose, lui non potrà farle.
Metto l'ovetto con il piccolo sul divano, lei rimane per un po' a guardarlo insospettita.
"Mamma, ma che cos'ha?" Chiede poi, ecco la fatidica domanda che mi aspettavo è arrivata, ma Claudio interviene
"Vedi, amore, Edoardo è un bimbo speciale, lui ha una malattia che non può andarsene e lo accompagnerà per tutta la sua vita, lui non potrà fare tante cose, o meglio, le potrà fare, ma a modo suo. Lui è speciale, è diverso dagli altri bimbi e noi dobbiamo stargli vicino perché potrebbe stare male e perché è piccolino."
Credo che Claudio l'abbia spiegato nel modo migliore, è pur sempre una bambina, ma è meglio che sappia subito come stanno le cose.
"Edolardo"ripete lei con la sua buffa vocina
"appena diventi crande giochiamo insieme, va bene?" gli chiede aspettando una risposta, che arriva subito, il piccolino sorride.
"Papà! Hai visto? Ha detto sì!" festeggia lei cominciando a correre a destra e a manca per casa.
"Adesso vieni con il papà che ti faccio vedere la casa" esordisce Claudio prendendolo tra le braccia e cominciando a spiegare l'appartamento in modo dettagliato, io nel mentre raggiungo camera di Ida, intenta a creare un nuovo disegno che appenderemo poi nella bacheca in cucina.
"Mamma, dici che gli piace al mio fratellino?" Mi chiede mostrandomi un buffo disegno dove sono raffigurati due bimbi che giocano assieme
"Ma certo, amore. Dammi qui, l'appendo in cucina"Qualche ora dopo, a mia insaputa, ci raggiungo tutti i nostri parenti a casa per festeggiare l'arrivo di Edoardo. La nonna ha cucito uno splendido body azzurrino, ne va molto fiera. Marco e Lara invece ci hanno regalato un motorino giocattolo che userà quando sarà più grande mentre Camilla un disegno dove sono raffigurati loro tre cugini. La Manes e Giacomo, infine, hanno regalato a me, un buono alla spa.
"Ti servirà!" ha commentato ironicamente mio cognato
"Zia, io ed Ida andiamo a giocare!" mi dice Camillina, ormai non più tanto ina
"va bene, fate le brave"
Claudio esce dalla cucina con vari stuzzichini che tutti apprezzano, il bimbo fa il giro della sala, passando di braccio in braccio fino a ritornare tra le mie. Tutti si complimentano, non sottolineando l'importanza della sindrome, come se non ci fosse.
Pian piano la sala si svuota, la sera avanza e nonna Amalia rimane l'unica rimasta.
"amore, è un problema se resto qui, stanotte? Non ho voglia di ritornare a Sacrofano, potrei dormire con la piccolina" chiede la nonna
"Amalia, certo, però la faccio sistemare nella camera degli ospiti, non c'è problema" mi anticipa Claudio
"Grazie dottorino, lei è sempre molto gentile"
"Suvvia, mi dia del tu, ormai siamo già parenti da un po'" le dice Claudio
"fai lo stesso anche tu, Claudio"
Sentirli chiacchierare un po' mi rallegra, infondo nonna ha sempre avuto ragione su Claudio.Prima di addormentarci, lo sento avvinghiarsi a me stringendomi forte da dietro, io acconsento, lascandomi sprofondare nel mondo dei sogni, sperando che continueranno ad avverarsi.
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Perdersi in un bicchier d'acqua.
FanfictionÉ un dolore irrefrenabile, entrambi avevano perso a cui tenevano, qualcosa, che anche senza dirselo, entrambi desideravano.