Il mio periodo preferito finalmente si sta avvicinando, il Natale, quanto amo questa festività.
Claudio questa mattina si é svegliato di cattivo umore, strano, io invece sono già su internet ad ordinare qualsiasi cosa abbia a che fare con Babbo Natale o con le renne.
"Perché sei così di cattivo umore questa mattina?" Gli domando
"E perché tu sei così di buon umore?" Controbatte
"Tra poco è Natale, ah giusto, dimenticavo, tu sei il Grinch!"
"Ben detto! Comunque sono solo stanco, tu che fai con il mio computer?"
"Non avevamo detto di condividere? Comunque sto facendo un po' di spese" ammetto eccitata
"Alice, no, ti prego"
"Mi dispiace, ma non avevi detto che avresti fatto qualsiasi cosa pur di rendermi felice?" Lo stuzzico
"Non hai tutti i torti. Comunque, mentre tu spendi la mia carta di credito, io vado a cercare di riempirla, buone spese Sacrofano"
"Buon lavoro biscotto!" Claudio odia essere chiamato così, ma ormai ci ha fatto l'abitudine.
Sentendo la porta chiudersi, posso finalmente cominciare a prendere le misure per gli addobbi da comprare, questo Natale, deve essere memorabile.
La mia mattina alquanto solitaria e rilassante, viene rovinata dal suono del campanello e di sicuro non poteva essere CC, lui non dimentica mai niente.
Mi avvicino per aprire
"Signora, la prego, mi aiuti!" Una donna sulla settantina mai vista prima, mi acclama in lacrime
"Cosa é successo?!" Domando preoccupata non capendo la situazione
"Il...il suo vicino..." balbetta indicando la porta accanto, esco sul pianerottolo, la porta é aperta e il signor Giulietti è steso a terra all'ingresso.
Ma cosa é successo?
Mi butto immediatamente sulla salma per vedere se c'è ancora qualche possibilità di rianimarlo, ma il polso non c'è. Mi volto per rivolgermi alla donna sconvolta, ma improvvisamente, é scomparsa nel nulla, l'unica cosa certa é che ora, devo chiamare Silvia.
***
"Quindi, una donna ha suonato al campanello, tu hai aperto, ti ha detto di Giulietti e poi é scomparsa?" Ricapitola Silvia cercando di toccare per ogni passaggio
Annuisco
"Piu tardi passa in Questura per l'identikit" si alza per raggiungere l'uscita
"Silvia, ma chi si occupa del caso?" La blocco
Mentre sta per rispondermi, arriva lui, il re della sala settoria, il corteggiatore della medicina legale, l'unico e il solo, Claudio Conforti.
"Chi si rivede!" Esordisce con tono ironico
"Vabbè, io vado ti aspetto più tardi" Si congeda Silvia, aggiungendo poi
"Conforti, fammi avere questa perizia il più presto possibile"
"Farò del mio meglio!" Risponde lui iniziando ad entrare nell'appartamento
Decido di seguirlo, ma credo che se l'aspettasse
"L'hai trovato tu?" Domanda mentre comincia ad analizzare il corpo
"In realtà una donna, ma non so chi sia...mi dispiace così tanto, era una persona così dolce e generosa" rispondo io, ma lui non mi sta minimamente ascoltando
"Tieni va, riprendi" mi ferma poi passandomi la telecamera
"Claudio, perché ti comporti così? Capisco con uno sconosciuto, ma lui era una brava persona..." chiedo con sfrontatezza
"Alice, io te lo ripeto, tu ti fai troppo trasportare, tutti abbiamo qualcosa da nascondere" Risponde lui, lasciandomi senza parole, infondo aveva ragione, che ne sapevo io se il nostro caro e amorevole vicino di casa, in realtà, fosse un criminale o uno spacciatore?
***
"Sono tornata!" Esordisco cominciando a togliermi i tacchi, alquanto fastidiosi, ma quando si tratta di uscire, anche solo per andare in Commissariato, ci vuole un po' di contegno.
Cerco Claudio dappertutto, trovandolo, infine, nel suo studio a controllare qualcosa al computer.
"Ehy, che fai?" Entro nella stanza
"Alice, dimmi di no ti prego" Risponde lui voltandosi
"?!"
"Hai speso cento euro per comprare cianfrusaglie che useremo solo per un giorno?!" Mi riprende
"Non é vero, non sono cianfrusaglie!" Cerco di dire a mia discolpa
"Che devo fare con te?" Continua passandosi le mani tra i capelli
"Che c'è per cena?" Cerco di cambiare discorso
"Pizza?"
"Andata!"
[...]
Mi sdraio appoggiandomi sul suo petto. Sento un odore diverso, orribile, nauseante.
"Claudio? Hai cambiato profumo?" Mi alzo di scatto
"Profumo? No, perché?" Chiede lui
"É orribile!" Ammetto allontanandomi da lui
"Ora non esageriamo, ha sempre aiutato a conquistare qualsiasi donzella!" Mi insegue
"Beh forse é il momento di cambiarlo!" Concludo chiudendogli la porta in faccia.
Ma se mi sta mentendo? Se avesse un'altra? Ho mille pensieri per la testa che potrebbero portare ad una conclusione completamente errata, un altro crollo emotivo, non ci voleva proprio.
[...]
"Alice? Posso entrare?" La voce di CC mi fa rinsanire, mi alzo da terra e gli apro la porta in lacrime
"Ma che succede?" Si siede sul letto mentre io vago per la stanza per non fermarmi
"Non ne ho idea, é grave, di sicuro é grave"
"Tu Alice, sempre ad ingigantire le cose, mi raccomando" ironizza CC
"Claudio, io non scherzo, ho dei problemi seri"
"Questo lo sapevo già, ma ora, é tardi e se domani vuoi assistere all'autopsia, devi essere riposata e di sicuro, non di questo umore" ora ci diamo il cambio, io mi siedo, lui si alza
"Dove vai?" Gli chiedo
"A fare una doccia, se tu stai male sentendo il mio profumo sarà meglio toglierlo perché di sicuro non voglio dormire sul divano" sorride ironicamente uscendo dalla stanza.
***
Sala autoptica, 8.15.
"Sacrofano, alla buonora! Oggi incidi tu"
"Veramente preferirei osservare..." dico cercando di ispirare e far passare la nausea
"Se potessimo fare sempre quello che preferiamo, nessuno sarebbe qui, prego, a lei Dottoressa Allevi" Claudio crede di aiutarmi, ma invece complica solo le cose
"Claudio, davvero, ecco io...." l'ansia sale, la testa gira, il tutto prende il sopravvento.
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Perdersi in un bicchier d'acqua.
FanficÉ un dolore irrefrenabile, entrambi avevano perso a cui tenevano, qualcosa, che anche senza dirselo, entrambi desideravano.