Il mio cellulare appoggiato sul comodino comincia a squillare fortemente facendo svegliare sia me che Claudio. Lo afferro in fretta e schiaccio l'icona verde per rispondere.
"Alice, devo parlarti" La voce di mio fratello mi inquieta, cosa è successo?
"Marco, dimmi tutto" lo incito
"No, meglio di persona, ti aspetto a casa mia, è urgente" Senza neanche attendere risposta, chiude bruscamente la chiamata, lasciandomi in bilico."Perché corri? Alice dove vai? Cosa è successo?" Domanda Claudio vedendomi scorrazzare da una parte all'altra della stanza
"Non lo so, ma Marco ha bisogno di me..."
"Ti accompagno" afferma gentilmente, così accetto.
Dopo quasi un quarto d'ora, siamo fuori casa di Marco e Lara, suoniamo ed entriamo.
Lara non c'è e neanche Ida. Marco è seduto sul divano e poggia i gomiti alle gambe mantenendo la testa con le mani pensieroso.
"Marco, che succede?" Chiedo avvicinandomi mentre Claudio chiude la porta
"Ho visto una donna simile alla mamma aggirarsi qui fuori...Alice,io sono sicuro che sia lei" esulta contento, poi aggiunge
"Alice perché non sei felice? Non hai capito, sono tornati!"
Non so cosa rispondergli, non vorrei deluderlo, ma credo che i nostri genitori, vogliano ben
altro da noi.
"Marco, ascolta, io e Claudio, qualche settimana fa, siamo stati a Ravenna, ad incontrarli, ma non erano più loro, si comportavano diversamente, non possiamo fidarci, capisci vero? Poi sei davvero sicuro che sia mamma quella donna?"
"Perché non mi hai detto nulla? Perché me l'avete tenuto nascosto?!" Chiede nervoso
"Sono i nostri genitori sarebbe una pazzia pensare che ci possano fare del male!"Continua con tono più alto ed incazzato
"Marco, so che è difficile crederlo, ma è così..." tento di dirgli
"Alice, per favore, tu che ti sbagli sempre sei così sicura di questo? Ma per piacere"
"Marco, fai come ti pare, sei adulto, sei un padre ed un compagno, assumiti le tue responsabilità, ma se succederà qualcosa, qualsiasi cosa, io ti ho avvisato" Corro velocemente verso l'uscita, seguita da Claudio, lasciando Marco tranquillo e sereno come solo lui possa stare in un momento del genere.
"Alice, hey...non fare così, su..." prova a consolarmi Claudio, perché non ne dico una giusta?
"Tu pensi che io abbia ragione?"
"Io penso che tu adesso debba tornare a casa, a riposarti ok?"
"Quindi non mi credi?!" Obbietto
"Non ho detto questo. Adesso ti prego, torniamo a casa"
"Ma ti rendi conto di quello che ci sta succedendo, oppure no? Siamo in pericolo!"
"Sì, adesso i tuoi genitori sono dei serial killer, Alice per favore" ammette ironico, così, senza neanche più starlo ad ascoltare, mi dirigo dal lato opposto della strada, ci sarà qualcuno in grado di supportare la mia tesi?
Arrivo all'incrocio che porta in Istituto, così attendo il mio turno per poter passare per le strisce, ma quanto ci mette? La mia mente comincia a cercare qualsiasi ipotesi per verificare il fatto che i miei genitori stiano spiando me e Marco, ho mille motivi in testa, ma nessuno di questi sembra del tutto sensato.
Attraverso poi le strisce, sentendo un clacson che mi riporta alla realtà e arrivo così al lavoro.
La macchina di Claudio è sempre presente, sarà arrivato anche lui qualche minuto fa, ma non posso proprio parlarci adesso. Entrando nello studio che condivido con i miei colleghi, trovo solo Lara intenta a completare una perizia.
"Eccoti finalmente! Marco ti cercava disperatamente stanotte e un po' di tempo fa è venuto a cercarti pure Claudio, ma che succede?" Domanda un po' preoccupata
"Nulla, davvero Lara..." cerco di tenerla fuori, ma lei reagisce molto freddamente e si dirige verso la biblioteca.
Comincio a trovare una distrazione che non mi faccia pensare ai miei genitori, so che è folle come teoria, ma d'altronde non li vediamo da anni, chi ci dice che non possano essersi uniti all'ISIS?
"Buongiorno!" Esordisce Sandro appena arrivato
"Hey..." rispondo un po' indaffarata
"Che combini?" Domanda curioso
"Sto cercando di distrarmi, qualcosa mi ronza in testa e non trovo il modo giusto per toglierlo..."
"Ti posso aiutare" propone calorosamente
Però pensandoci bene, sarebbe utile.
"Davvero lo faresti?" Chiedo approfittando un po' della cotta che ha sempre avuto verso di me, lui annuisce
"Dovresti controllare se davanti a questa casa, passa una donna con i capelli biondi, non troppo chiari, insomma, aspetta..." prendo una fotografia dalla borsa e gliela porgo
"Ehm..va bene, quando dovrei cominciare?" Chiede un po' dubbioso
"Stanotte, dalle otto, ti raggiungo anche io ad un certo orario, fino...quanto resisti" gli spiego
"Perfetto"
"Grazie" affermo accennando un sorriso per aver trovato finalmente qualcuno intenzionato ad aiutarmi.
***
Rincasando sento la piccola Ida piagnucolare, come suo solito, ma c'è qualcuno con lei, così mi avvicino.
"Adesso la mamma arriva, ok? No, no Ida non piangere..." È Claudio. Sta dondolando la piccolina, ma lei non smette di gridare, così avanzo per farmi vedere.
"Eccoti, ha fame" dice freddamente porgendomela, alzo la maglietta e comincio a nutrirla mentre Claudio esce dalla stanza. È arrabbiato, lo so, ma lo sono anche io.
Cerco di seguirlo per capire un po' la situazione, ma lo ritrovo spaparazzato sul divano con accanto un bicchiere di Whisky.
"Claudio, io stasera devo uscire..." spiego
"Dove dovresti andare?" Chiede per una volta incuriosito
"Ho chiesto a Sandro di fare un appostamento davanti casa di Marco e lui ha accettato" continuo
"Ecco! Brava Alice! Ma tu ce la fai? Quello ci proverà sicuramente, lo so io e lo sai anche tu! Esclama
"Saprò declinare le sue avance, non sono così stupida e poi è l'unico che si è offerto di aiutarmi"
"Certo, ma per mettermi le mani addosso!" Continua fermo sulla sua idea
"Ad ogni modo, io devo andarci"
"Allora dì a Billy di tornarsene a casa, l'appostamento,Detective Allevi, lo facciamo noi" non ci posso credere, sarebbe disposto pure a questo per non farmi rimanere sola con Sandro?
***
21.10 casa Allevi-Proietti
Io e Claudio abbiamo portato una pizza con noi, nel caso ci venisse fame e non poteva mancare la piccola Ida, che fortunatamente dorme tranquillamente.
"Qual è il piano?" Chiede CC per organizzarsi, ma io di piani veramente...non ne ho
"Vedere se quella donna che Marco diceva è mia madre"
"Ad ogni modo, se è lei cosa farai?"
"Le chiederò cosa vuole da noi!" Continuo pensando che non abbia capito, lui sbuffa e si zittisce.
21.40 casa Allevi-Proietti
Nulla. Claudio passa il tempo giocherellando con i miei capelli e ripetendo che, secondo lui, sarebbe meglio tornare a casa, ma, per quanto sono tentata dal dirgli di sì, non lo farò.
22.20 casa Allevi, Proietti
Ancora un altro buco nell'acqua. Ida si è svegliata e ha fame, ormai un deja vú.
23.30 casa Allevi-Proietti
Claudio,dopo i capelli, è passato a massaggiarmi le spalle e lo sappiamo quanto mi rilassa questa cosa...non ho potuto resistere, sono crollata in un lungo bacio, per poi riprendermi appena una figura strana, che corrisponde alla descrizione di Marco, si aggira proprio davanti casa sua. È la mia occasione.
Prendo la palla al balzo, esco dall'auto, mentre Claudio rimane e mi avvicino. È lei.
"Mamma...perché ci spii? Perché spii Marco?!" Lei sobbalza
"Alice...ti prego lasciami fare"
"No! Dimmi una volta per tutte cosa vuoi da noi!"
"Io e tuo padre siamo stati coinvolti da dei mafiosi...a Ravenna, quando abbiamo acquistato la casa, continuavano a tormentarci e a chiedere sempre più soldi, non ci siamo più fatti sentire per non mettervi in pericolo" spiega mentre una lacrima avvolta il mio viso
"Quindi cosa ci fai qui?"
"Alice, bambina mia, sono qui per vedere tuo fratello per l'ultima volta , abbiamo un volo solo andata per la Spagna" Continua anche lei lacrimante, così, le chiedo una cosa che mai avrei fatto
"Posso abbracciarti?"
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Perdersi in un bicchier d'acqua.
FanfictionÉ un dolore irrefrenabile, entrambi avevano perso a cui tenevano, qualcosa, che anche senza dirselo, entrambi desideravano.